The literature provides clear evidence that growing up in an institution implies negative outcomes on the development, causing deficits and delays in various domains. It is estimated that over two million infants live in orphanages; it is therefore extremely important to investigate the conditions of children in institutional custody. The most significant intervention to guarantee a promising future for orphans is to remove them from the structures and place them in foster families; it therefore appears essential to make effective foster care interventions. There are three aspects that ensure the success of the foster care intervention: the adequate timing of the intervention, the stability of the accommodation and the ability of the new caregivers to respond to the needs of the child. For reasons of space, the first of these factors was exclusively investigated in this thesis. The objective of this thesis is to show some of the findings of the Bucharest Early Intervention Project (BEIP) to be able to identify age cut points after which recovery from early adversity becomes significantly more difficult. To clarify the importance of the temporal dimension, in the first chapter we report the definition of sensitive periods, which establishes the brain's potential to be shaped according to the experiences of the first years of life. The remaining portion of the chapter is dedicated to an overview of the BEIP with the description of technical and ethical aspects; then he focuses on the construct of affective deprivation, which is identified as one of the main determinants of the deficits observable in children raised in orphanages. In the second chapter we analyze the timing variable of the foster care intervention in relation to six different domains; for each of them an exposition of the adopted instruments is given and the time threshold is specified that sanctions the hypothetical closure of the sensitive period connected to that peculiar function. The time thresholds identified are: 20 months for social skills, 24 for attachment, brain electrical activity and stress response, 25 for language and 26 for intelligence quotient. In the conclusion it is highlighted that an intervention of foster care is incisive only if it is realized within the first two years of life. These data underline the importance of early orphan custody and serve as a precious criterion for the planning of interventions.
La letteratura fornisce prove evidenti che crescere in un'istituzione implica esiti negativi sullo sviluppo, causando deficit e ritardi in vari domini. Si stima che oltre due milioni di infanti vivano in orfanotrofi; risulta perciò estremamente attuale approfondire le condizioni dei bambini in custodia istituzionale. L'intervento ritenuto più significativo per garantire un futuro promettente agli orfani è quello di toglierli dalle strutture e collocarli in famiglie affidatarie; appare perciò indispensabile rendere efficaci gli interventi di foster care. Sono tre gli aspetti che assicurano il successo dell'affidamento: il timing adeguato dell'intervento, la stabilità della sistemazione e la capacità dei nuovi caregiver di rispondere ai bisogni del bambino. Per questioni di spazio, in questa tesi è stato indagato esclusivamente il primo di questi fattori. L'obiettivo di questa tesi è ripercorrere alcune delle scoperte del Bucharest Early Intervention Project (BEIP) per riuscire ad individuare l'età entro cui i bambini devono essere collocati in affidamento affinché l'intervento garantisca esiti positivi sul loro sviluppo successivo. Per chiarire l'importanza della dimensione temporale, nel primo capitolo si riporta la definizione di periodo sensibile, che sancisce la potenzialità del cervello di plasmarsi in funzione delle esperienze dei primi anni di vita. La restante porzione del capitolo viene dedicata ad una panoramica del BEIP con la descrizione di aspetti tecnici ed etici; si sofferma poi sul costrutto di deprivazione affettiva, che viene identificata come una delle principali determinanti dei deficit osservabili in bambini cresciuti in orfanotrofio. Nel secondo capitolo si analizza la variabile del timing dell'intervento di foster care in relazione a sei domini differenti; per ciascuno di essi viene fornita un'esposizione degli strumenti adottati e viene specificata la soglia temporale che sancisce l'ipotetica chiusura del periodo sensibile connesso a quella peculiare funzione. Le soglie temporali individuate sono: 20 mesi per le social skills, 24 per attaccamento, attività elettrica cerebrale e risposta allo stress, 25 per il linguaggio e 26 per il quoziente di intelligenza. Nella conclusione si evidenzia che un intervento di foster care è incisivo solo se si concretizza entro i primi due anni di vita. Questi dati sottolineano l'importanza di un affidamento precoce degli orfani e fungono da prezioso criterio per la progettazione degli interventi.
Bucharest Early Intervention Project: analisi del timing negli interventi di foster care.
MENSI, SILVIA
2018/2019
Abstract
La letteratura fornisce prove evidenti che crescere in un'istituzione implica esiti negativi sullo sviluppo, causando deficit e ritardi in vari domini. Si stima che oltre due milioni di infanti vivano in orfanotrofi; risulta perciò estremamente attuale approfondire le condizioni dei bambini in custodia istituzionale. L'intervento ritenuto più significativo per garantire un futuro promettente agli orfani è quello di toglierli dalle strutture e collocarli in famiglie affidatarie; appare perciò indispensabile rendere efficaci gli interventi di foster care. Sono tre gli aspetti che assicurano il successo dell'affidamento: il timing adeguato dell'intervento, la stabilità della sistemazione e la capacità dei nuovi caregiver di rispondere ai bisogni del bambino. Per questioni di spazio, in questa tesi è stato indagato esclusivamente il primo di questi fattori. L'obiettivo di questa tesi è ripercorrere alcune delle scoperte del Bucharest Early Intervention Project (BEIP) per riuscire ad individuare l'età entro cui i bambini devono essere collocati in affidamento affinché l'intervento garantisca esiti positivi sul loro sviluppo successivo. Per chiarire l'importanza della dimensione temporale, nel primo capitolo si riporta la definizione di periodo sensibile, che sancisce la potenzialità del cervello di plasmarsi in funzione delle esperienze dei primi anni di vita. La restante porzione del capitolo viene dedicata ad una panoramica del BEIP con la descrizione di aspetti tecnici ed etici; si sofferma poi sul costrutto di deprivazione affettiva, che viene identificata come una delle principali determinanti dei deficit osservabili in bambini cresciuti in orfanotrofio. Nel secondo capitolo si analizza la variabile del timing dell'intervento di foster care in relazione a sei domini differenti; per ciascuno di essi viene fornita un'esposizione degli strumenti adottati e viene specificata la soglia temporale che sancisce l'ipotetica chiusura del periodo sensibile connesso a quella peculiare funzione. Le soglie temporali individuate sono: 20 mesi per le social skills, 24 per attaccamento, attività elettrica cerebrale e risposta allo stress, 25 per il linguaggio e 26 per il quoziente di intelligenza. Nella conclusione si evidenzia che un intervento di foster care è incisivo solo se si concretizza entro i primi due anni di vita. Questi dati sottolineano l'importanza di un affidamento precoce degli orfani e fungono da prezioso criterio per la progettazione degli interventi.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/43412