In the context of financial markets, and particularly in the context of investment services and activities, the fiduciary relationship between investors and financial intermediaries is crucial, because the confidence savers have in investment vehicles and the entire financial system depends, in part, on the quality of this report. However, this relationship is often characterised by a marked information asymmetry: intermediaries, given their specialist skills and high market knowledge, hold a considerable advantage over investors, The European Commission has published a report on the European Year of Vocational Training. Over time, given this asymmetric relationship, the legislator has identified a set of general rules for the conduct and organization of intermediaries in the provision of investment services, To provide greater protection for investors, especially retail (or retail) investors. One element of particular sensitivity in this dynamic is represented by the so-called "conflicts of interest". These are situations where the intermediary could be induced to favour its own interests, or those of third parties, against those of the client. This phenomenon, if not properly prevented and managed, can undermine the fairness and transparency of financial reporting, eroding the confidence of savers-investors in the system as well as undermining the integrity of markets. Awareness of the risk inherent in conflicts of interest has led the legislator, both national and European, to develop an increasingly structured and rigorous regulatory framework aimed at preventing and managing such situations, thus ensuring adequate investor protection, Retail (or retail) types. The attention to be paid to these rules is a fundamental element that lawyers and economists share, so much so that it has been said that "the client is more threatened by the possible lack of correctness of the intermediary than by its wealth instability". In this context, the Financial Disputes Arbitrator (ACF), established at CONSOB in 2016, has taken on a key role. The ACF is an alternative dispute resolution (ADR) that provides retail investors with a quick, cheap and effective way to settle disputes with intermediaries. Through its rulings, the ACF not only helps to resolve disputes but also to interpret and clarify rules on conflicts of interest, providing a guideline of fundamental importance for industry and investors. This paper aims to analyse, in the first part, the general rules of conduct and behaviour and, specifically, the discipline on conflicts of interest, paying attention to the evolution of legislation, starting from the provisions of Law 1/1991 and arriving at the current regulation, conditioned by those that are the European MiFID directives. Once the regulatory framework has been identified, the focus will be on conflicts of interest that may arise in different investment services and on prevention and management policies and instruments. In the second part, the role of the ACF will be examined and, through the analysis of a sample of decisions taken by the Arbitrator, the practical application of the conflict of interest discipline will be analysed, assessing the relevance of the Body in resolving disputes concerning the breach of the regulation on the provision of investment services and the effective protection accorded to retail investors. The aim of this paper is to contribute to a better understanding of the complex subject of conflicts of interest in financial markets and the role played by ACF in protecting retail clients, bearing in mind that the conflict is a situation which is extremely widespread in reality, especially following the spread of the multi-functionality of intermediaries, which has led to the classification of "conflicts of interest" a physiological/endemic element of the relationship between financial intermediary and investor, which cannot be eliminated or avoided, but can and must be managed
Nell’ambito dei mercati finanziari, ed in particolare nel contesto dei servizi ed attività di investimento, è fondamentale il rapporto fiduciario tra investitori ed intermediari finanziari, in quanto la fiducia che i risparmiatori ripongono negli strumenti d’investimento e nell'intero sistema finanziario dipende, in parte, dalla qualità di questa relazione. Tuttavia, tale rapporto è spesso caratterizzato da una marcata asimmetria informativa: gli intermediari, date le loro competenze specialistiche e l’elevata conoscenza del mercato, detengono un considerevole vantaggio rispetto agli investitori, i quali, per orientarsi in un contesto complesso e dinamico, sono costretti ad affidarsi alla loro consulenza. Nel corso del tempo, data questa relazione asimmetrica, il legislatore ha individuato, nei confronti degli intermediari, una serie di regole generali di comportamento e di organizzazione nella prestazione dei servizi di investimento, al fine di garantire maggior tutela agli investitori, specie di quelli retail (o al dettaglio). Un elemento di particolare delicatezza in questa dinamica è rappresentato dai cosiddetti "conflitti di interesse". Si tratta di situazioni in cui l'intermediario potrebbe essere indotto a privilegiare i propri interessi, o quelli di terzi, a discapito di quelli del cliente. Tale fenomeno, se non adeguatamente prevenuto e gestito, può inficiare la correttezza e la trasparenza delle relazioni finanziarie, erodendo la fiducia dei risparmiatori-investitori nel sistema, nonché pregiudicando quella che è l’integrità dei mercati. La consapevolezza del rischio insito nei conflitti di interesse ha indotto il legislatore, sia nazionale che europeo, a sviluppare un quadro normativo sempre più articolato e rigoroso, volto a prevenire e gestire tali situazioni, garantendo così un'adeguata tutela degli investitori, specie di quelli retail (o al dettaglio). L’attenzione che si deve attribuire a tali regole costituisce un elemento fondamentale che accomuna giuristi ed economisti, tanto che si è detto che “il cliente è più minacciato dall’eventuale scarsa correttezza dell’intermediario che dalla sua instabilità patrimoniale” . In questo contesto, l'Arbitro per le Controversie Finanziarie (ACF), istituito presso la Consob nel 2016, ha assunto un ruolo fondamentale. L'ACF rappresenta una modalità alternativa di risoluzione delle controversie (ADR) che offre agli investitori retail uno strumento rapido, economico ed efficace per dirimere le dispute con gli intermediari. Attraverso le proprie pronunce, l'ACF contribuisce non solo a risolvere le controversie, ma anche ad interpretare e chiarire le norme in materia di conflitti di interesse, delineando un orientamento di fondamentale importanza per gli operatori del settore e per gli investitori. Con questo elaborato si vuole analizzare, nella prima parte, quelle che sono le regole generali di condotta e comportamento e, nello specifico, quella che è la disciplina sui conflitti di interesse, ponendo l’attenzione all’evoluzione della normativa, partendo dalle disposizioni presenti nella legge 2 gennaio 1991, n.1 e arrivando alla disciplina attuale, condizionata da quelle che sono le direttive europee MiFID. In seguito, ci si concentrerà sui conflitti di interesse che possono sorgere nei vari servizi di investimento e sulle politiche e strumenti di prevenzione e gestione. Nella seconda parte, si porrà l’attenzione sul ruolo dell'ACF e verrà analizzata l’applicazione concreta della disciplina dei conflitti di interesse, valutando la rilevanza dell’Organismo nella risoluzione delle controversie e l’effettiva tutela attribuita all’investitore retail. L’obiettivo dell'elaborato è quello di contribuire ad una maggior comprensione della comprensione della disciplina sui conflitti di interesse, tenendo conto che che questi sono elementi fisiologici, che non possono essere eliminati o evitati, ma devono essere gestiti.
LA DISCIPLINA DEI CONFLITTI DI INTERESSE TRA CONSUMATORE ED INTERMEDIARIO. Un focus sulle pronunce dell'Arbitro per le Controversie Finanziarie
LIPRINO, ANDREA
2023/2024
Abstract
Nell’ambito dei mercati finanziari, ed in particolare nel contesto dei servizi ed attività di investimento, è fondamentale il rapporto fiduciario tra investitori ed intermediari finanziari, in quanto la fiducia che i risparmiatori ripongono negli strumenti d’investimento e nell'intero sistema finanziario dipende, in parte, dalla qualità di questa relazione. Tuttavia, tale rapporto è spesso caratterizzato da una marcata asimmetria informativa: gli intermediari, date le loro competenze specialistiche e l’elevata conoscenza del mercato, detengono un considerevole vantaggio rispetto agli investitori, i quali, per orientarsi in un contesto complesso e dinamico, sono costretti ad affidarsi alla loro consulenza. Nel corso del tempo, data questa relazione asimmetrica, il legislatore ha individuato, nei confronti degli intermediari, una serie di regole generali di comportamento e di organizzazione nella prestazione dei servizi di investimento, al fine di garantire maggior tutela agli investitori, specie di quelli retail (o al dettaglio). Un elemento di particolare delicatezza in questa dinamica è rappresentato dai cosiddetti "conflitti di interesse". Si tratta di situazioni in cui l'intermediario potrebbe essere indotto a privilegiare i propri interessi, o quelli di terzi, a discapito di quelli del cliente. Tale fenomeno, se non adeguatamente prevenuto e gestito, può inficiare la correttezza e la trasparenza delle relazioni finanziarie, erodendo la fiducia dei risparmiatori-investitori nel sistema, nonché pregiudicando quella che è l’integrità dei mercati. La consapevolezza del rischio insito nei conflitti di interesse ha indotto il legislatore, sia nazionale che europeo, a sviluppare un quadro normativo sempre più articolato e rigoroso, volto a prevenire e gestire tali situazioni, garantendo così un'adeguata tutela degli investitori, specie di quelli retail (o al dettaglio). L’attenzione che si deve attribuire a tali regole costituisce un elemento fondamentale che accomuna giuristi ed economisti, tanto che si è detto che “il cliente è più minacciato dall’eventuale scarsa correttezza dell’intermediario che dalla sua instabilità patrimoniale” . In questo contesto, l'Arbitro per le Controversie Finanziarie (ACF), istituito presso la Consob nel 2016, ha assunto un ruolo fondamentale. L'ACF rappresenta una modalità alternativa di risoluzione delle controversie (ADR) che offre agli investitori retail uno strumento rapido, economico ed efficace per dirimere le dispute con gli intermediari. Attraverso le proprie pronunce, l'ACF contribuisce non solo a risolvere le controversie, ma anche ad interpretare e chiarire le norme in materia di conflitti di interesse, delineando un orientamento di fondamentale importanza per gli operatori del settore e per gli investitori. Con questo elaborato si vuole analizzare, nella prima parte, quelle che sono le regole generali di condotta e comportamento e, nello specifico, quella che è la disciplina sui conflitti di interesse, ponendo l’attenzione all’evoluzione della normativa, partendo dalle disposizioni presenti nella legge 2 gennaio 1991, n.1 e arrivando alla disciplina attuale, condizionata da quelle che sono le direttive europee MiFID. In seguito, ci si concentrerà sui conflitti di interesse che possono sorgere nei vari servizi di investimento e sulle politiche e strumenti di prevenzione e gestione. Nella seconda parte, si porrà l’attenzione sul ruolo dell'ACF e verrà analizzata l’applicazione concreta della disciplina dei conflitti di interesse, valutando la rilevanza dell’Organismo nella risoluzione delle controversie e l’effettiva tutela attribuita all’investitore retail. L’obiettivo dell'elaborato è quello di contribuire ad una maggior comprensione della comprensione della disciplina sui conflitti di interesse, tenendo conto che che questi sono elementi fisiologici, che non possono essere eliminati o evitati, ma devono essere gestiti.File | Dimensione | Formato | |
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Un focus sulle pronunce dell'Arbitro per le Controversie Finanziarie.
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/4327