In the last decades, the incidence of histological types of lung cancer has changed significantly. The cases of adenocarcinoma have undergone a considerable increase both in the male and in the female population, becomingthe most diagnosed histological group. The greater diffusion of the disease has highlighted an increasingly vast heterogeneity of these lesions which over the years have shown to have different prognoses. After the inclusion of AIS and MIA in the WHO [1] classification, the presence of an additional, rarer subgroup was hypothesized, which despite having a more invasive behavior, shows a prognosis more in line with the AIS and MIA subtypes. The article by Yambayev and others [2] proposes criteria for identifying this new group, called LMP (Low Malignant Potential), which are here validated on a small uni-institutional cohort. The goal is to verify that these lesions have no noticeable malignant potential, thus avoiding the overtreatment of patients, who instead of undergoing a pulmonary lobectomy (gold standard in the treatment of adenocarcinomas for 40 years) will receive a wedge resection of the lung and subsequent follow-up.
Negli ultimi decenni è cambiata notevolmente l’incidenza dei diversi istotipi del carcinoma polmonare. I casi di adenocarcinoma hanno subito un considerevole aumento sia nella popolazione maschile sia, soprattutto, in quella femminile, diventando il gruppo istologico maggiormente diagnosticato. La maggior diffusione della patologia ha messo in luce una sempre più vasta eterogeneità di queste lesioni che nel corso degli anni hanno dimostrato di avere prognosi differenti. Dopo l’inserimento degli AIS e dei MIA nella classificazione WHO [1], è stata ipotizzata la presenza di un ulteriore sottogruppo, più raro, che pur avendo un atteggiamento invasivo, mostra una prognosi più in linea con i sottotipi AIS e MIA. L’articolo di Yambayev ed altri [2] propone dei criteri per identificare questo nuovo gruppo, definito LMP (Low Malignant Potential), che vengono qui validati su una piccola coorte uni-istituzionale. L’obiettivo è verificare che queste lesioni non hanno potenziale francamente maligno, evitando così l’overtreatment dei pazienti, che invece di subire una lobectomia polmonare (gold standard nel trattamento degli adenocarcinomi da 40 anni) potrebbero sottoporsi ad una resezione cuneiforme periferica del polmone e successivo follow-up.
Tecniche di valutazione macroscopica, processazione e diagnostica nei carcinomi polmonari non a piccole cellule: validazione di criteri di grading per identificare adenocarcinomi a basso potenziale di malignità
SUCAJ, ORIDA
2021/2022
Abstract
Negli ultimi decenni è cambiata notevolmente l’incidenza dei diversi istotipi del carcinoma polmonare. I casi di adenocarcinoma hanno subito un considerevole aumento sia nella popolazione maschile sia, soprattutto, in quella femminile, diventando il gruppo istologico maggiormente diagnosticato. La maggior diffusione della patologia ha messo in luce una sempre più vasta eterogeneità di queste lesioni che nel corso degli anni hanno dimostrato di avere prognosi differenti. Dopo l’inserimento degli AIS e dei MIA nella classificazione WHO [1], è stata ipotizzata la presenza di un ulteriore sottogruppo, più raro, che pur avendo un atteggiamento invasivo, mostra una prognosi più in linea con i sottotipi AIS e MIA. L’articolo di Yambayev ed altri [2] propone dei criteri per identificare questo nuovo gruppo, definito LMP (Low Malignant Potential), che vengono qui validati su una piccola coorte uni-istituzionale. L’obiettivo è verificare che queste lesioni non hanno potenziale francamente maligno, evitando così l’overtreatment dei pazienti, che invece di subire una lobectomia polmonare (gold standard nel trattamento degli adenocarcinomi da 40 anni) potrebbero sottoporsi ad una resezione cuneiforme periferica del polmone e successivo follow-up.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
TESI LMP - Sucaj Orida.pdf
non disponibili
Dimensione
2.5 MB
Formato
Adobe PDF
|
2.5 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/4318