La vita umana e le attività umane dipendono dalla natura. L'implicazione di questa frase è semplice: per essere sostenibile, l'umanità deve vivere entro i limiti di carico dettati dalla natura. Secondo gli ¿economisti verdi¿ per raggiungere un alto livello di sostenibilità il genere umano deve mantenere intatta la riserva di capitale naturale del pianeta (Wackernagel et al., 1999). In particolare, Bagliani e Ferlaino (2003) definiscono ¿ambientalmente sostenibile quella azione che comporta un utilizzo, diretto e/o indiretto dei servizi naturali, con un tasso inferiore o uguale a quello proprio di erogazione da parte della natura¿. La sostenibilità ambientale, negli ultimi decenni, è diventata un obiettivo di politica globale, almeno apparentemente. Infatti, sebbene le numerose conferenze mondiali abbiano confermato la volontà di un possibile cambiamento, viviamo in un mondo con più consumi, più rifiuti e più persone, ma con meno biodiversità, meno foreste, meno disponibilità di acqua potabile, meno suolo disponibile e meno fascia di ozono stratosferico. Questo dimostra che siamo molto lontani dagli obiettivi prefissati, e per far sì che la sostenibilità diventi una realtà dobbiamo poter misurare dove siamo adesso, e quanto lontano abbiamo ancora bisogno di andare (Wackernagel et al., 1999). La natura, in fondo, è in grado di ripristinare le risorse rinnovabili solo ad un certo ritmo. Tuttavia, l'attività umana utilizza queste risorse ad una velocità maggiore rispetto a quella necessaria per rigenerare le stesse. La chiave, dunque, non è capire solo cosa usiamo e quanto ne usiamo, ma quanto velocemente (Schaefer et al., 2006). Sono necessari, quindi, strumenti che siano in grado di determinare dove la domanda dell'uomo rimanga nei limiti naturali della Terra e dove, invece, questi limiti vengono oltrepassati. In altre parole, strumenti che abbiano come obiettivo quello di rendere misurabile la condizione ecologica della sostenibilità. L'Impronta Ecologica risponde appieno a questa necessità. Il primo passo per tradurre i criteri di sostenibilità in numeri concreti è quello di tener conto del capitale naturale e del suo utilizzo ad un livello nazionale e globale (Wackernagel et al., 1999).

Evoluzione e confronto dell'Impronta Ecologica nel mondo

VICARIO, GABRIELE
2018/2019

Abstract

La vita umana e le attività umane dipendono dalla natura. L'implicazione di questa frase è semplice: per essere sostenibile, l'umanità deve vivere entro i limiti di carico dettati dalla natura. Secondo gli ¿economisti verdi¿ per raggiungere un alto livello di sostenibilità il genere umano deve mantenere intatta la riserva di capitale naturale del pianeta (Wackernagel et al., 1999). In particolare, Bagliani e Ferlaino (2003) definiscono ¿ambientalmente sostenibile quella azione che comporta un utilizzo, diretto e/o indiretto dei servizi naturali, con un tasso inferiore o uguale a quello proprio di erogazione da parte della natura¿. La sostenibilità ambientale, negli ultimi decenni, è diventata un obiettivo di politica globale, almeno apparentemente. Infatti, sebbene le numerose conferenze mondiali abbiano confermato la volontà di un possibile cambiamento, viviamo in un mondo con più consumi, più rifiuti e più persone, ma con meno biodiversità, meno foreste, meno disponibilità di acqua potabile, meno suolo disponibile e meno fascia di ozono stratosferico. Questo dimostra che siamo molto lontani dagli obiettivi prefissati, e per far sì che la sostenibilità diventi una realtà dobbiamo poter misurare dove siamo adesso, e quanto lontano abbiamo ancora bisogno di andare (Wackernagel et al., 1999). La natura, in fondo, è in grado di ripristinare le risorse rinnovabili solo ad un certo ritmo. Tuttavia, l'attività umana utilizza queste risorse ad una velocità maggiore rispetto a quella necessaria per rigenerare le stesse. La chiave, dunque, non è capire solo cosa usiamo e quanto ne usiamo, ma quanto velocemente (Schaefer et al., 2006). Sono necessari, quindi, strumenti che siano in grado di determinare dove la domanda dell'uomo rimanga nei limiti naturali della Terra e dove, invece, questi limiti vengono oltrepassati. In altre parole, strumenti che abbiano come obiettivo quello di rendere misurabile la condizione ecologica della sostenibilità. L'Impronta Ecologica risponde appieno a questa necessità. Il primo passo per tradurre i criteri di sostenibilità in numeri concreti è quello di tener conto del capitale naturale e del suo utilizzo ad un livello nazionale e globale (Wackernagel et al., 1999).
ITA
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
826279_tesitriennalegabrielevicario.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 1.47 MB
Formato Adobe PDF
1.47 MB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/42977