La storia dei cianobatteri è molto lunga, esistono da moltissimo tempo prima del ¿grande evento di ossidazione¿ e si presume che siano proprio loro i responsabili dell'ossigenazione dell'atmosfera terrestre. Vengono studiati quindi da molto tempo e si è scoperto che, grazie alla loro enorme versatilità e capacità di adattamento, sono in grado di vivere in svariati ambienti. I cianobatteri sono quindi organismi acquatici ed il monitoraggio risulta fondamentale per evitare la loro presenza ed in particolare le tossine che alcuni di essi producono siano presenti nelle risorse idriche, anche quelle destinate al consumo umano. Il presente lavoro sperimentale vuole innanzitutto fornire una panoramica generale sui cianobatteri, sulla loro tossicità, sui metodi di riconoscimento e rimozione al fine di rendere le acque salubri dal punto di vista microbiologico. Nell'ambito della ricerca è stato anche condotta un'indagine in merito alla vigente normativa in materia di acque potabili che è stata, tra le altre cose, confrontata sia con la bozza di revisione proposta al parlamento europeo, sia con le normative di altri Stati come USA e Australia, con particolare riferimento alle cianotossine. Grazie alla collaborazione con SMAT è stato possibile verificare i metodi analitici utilizzati per l'identificazione di alghe ed in particolare di cianobatteri, con un occhio di riguardo nei confronti di due strumenti analitici innovativi. La parte più squisitamente sperimentale infatti è focalizzata proprio sul confronto di questi due strumenti che rappresentano l'avanguardia nel campo delle analisi laboratoriali al momento per quanto riguarda l'identificazione di alghe attraverso il metodo spettrofluorimetrico. Il confronto tra i due strumenti è stato anche oggetto di un circuito interlaboratoriale in cui questi sono stati messi a confronto con altri strumenti posseduti da altri laboratori. Inoltre, grazie a questi strumenti è stato anche possibile verificare l'andamento della concentrazione delle differenti classi algali in un lungo periodo di tempo e determinare come diverse condizioni climatiche e diverse opere di presa determino importanti cambiamenti nella composizione percentuale.
Cianobatteri nelle acque destinate al consumo umano. Confronto tra due strumenti analitici
BERTI, MATTEO
2018/2019
Abstract
La storia dei cianobatteri è molto lunga, esistono da moltissimo tempo prima del ¿grande evento di ossidazione¿ e si presume che siano proprio loro i responsabili dell'ossigenazione dell'atmosfera terrestre. Vengono studiati quindi da molto tempo e si è scoperto che, grazie alla loro enorme versatilità e capacità di adattamento, sono in grado di vivere in svariati ambienti. I cianobatteri sono quindi organismi acquatici ed il monitoraggio risulta fondamentale per evitare la loro presenza ed in particolare le tossine che alcuni di essi producono siano presenti nelle risorse idriche, anche quelle destinate al consumo umano. Il presente lavoro sperimentale vuole innanzitutto fornire una panoramica generale sui cianobatteri, sulla loro tossicità, sui metodi di riconoscimento e rimozione al fine di rendere le acque salubri dal punto di vista microbiologico. Nell'ambito della ricerca è stato anche condotta un'indagine in merito alla vigente normativa in materia di acque potabili che è stata, tra le altre cose, confrontata sia con la bozza di revisione proposta al parlamento europeo, sia con le normative di altri Stati come USA e Australia, con particolare riferimento alle cianotossine. Grazie alla collaborazione con SMAT è stato possibile verificare i metodi analitici utilizzati per l'identificazione di alghe ed in particolare di cianobatteri, con un occhio di riguardo nei confronti di due strumenti analitici innovativi. La parte più squisitamente sperimentale infatti è focalizzata proprio sul confronto di questi due strumenti che rappresentano l'avanguardia nel campo delle analisi laboratoriali al momento per quanto riguarda l'identificazione di alghe attraverso il metodo spettrofluorimetrico. Il confronto tra i due strumenti è stato anche oggetto di un circuito interlaboratoriale in cui questi sono stati messi a confronto con altri strumenti posseduti da altri laboratori. Inoltre, grazie a questi strumenti è stato anche possibile verificare l'andamento della concentrazione delle differenti classi algali in un lungo periodo di tempo e determinare come diverse condizioni climatiche e diverse opere di presa determino importanti cambiamenti nella composizione percentuale.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/42888