Introduction: Violence against health personnel is a worldwide problem. Due to their close contact with patients and family members, health care personnel have a 20% higher rate of work-related aggression injuries than other types of workers. Aim: The aim of this thesis is therefore to analyse in detail the causes that lead to physical and verbal violence and then to assess how these aggressive events can affect the personal and working lives of health care workers and nurses in particular. Finally, strategies for counteracting such incidents will be analysed. Methods: The search was carried out on the research banks PubMed, Cochrane and Google Scholar, using a six- year-time frame filter. Information and procedures were also searched on Ministry and company websites, using the most recent versions of the latter. Discussion: Aggression seeks to ensure a response to a person's needs as a defence against danger and can be subdivided into self-directed, heterodirected and directed towards animals and objects. Through the General Aggression Model and the cycle of aggression, the mechanisms through which an aggressive response to a certain event is generated are presented. It thus emerges that it is only possible to intervene in an aggression in the first two phases of the aggression cycle (trigger phase and critical phase). Having adequate training in the psychology behind aggressive events makes it possible to know how and when to act. For this reason, in addition to the analysis of the different types of aggressors, de-escalation techniques are also analysed within this thesis; interventions based on verbal and non-verbal communication and active listening. These feasible and useful strategies aim reducing the possibility of an aggression or its consequences. The consequences for healthcare personnel, and specifically nurses, are manifold and can affect both working and personal life. The effects of a violent event can affect both mental health, causing high levels of stress, anxiety and burnout, and physical health, with symptoms ranging from headaches to cardiac disorders. A further element analysed and closely related to assaults on health personnel is underreporting, which does not allow the phenomenon of assaults to be correctly assessed and understood. The analysis of the articles examined shows that this depends on various aspects relating to the person, the management and the organisation. The three critical issues assessed during the analysis of the thesis and analysed in detail are the lack of usable funds and the need to redirect them into prevention and training on how to de escale an aggression, the time that can be devoted to implementing structural changes and staff training, and finally, being able to change staff habits and internal defence mechanisms. Conclusion: The study carried out on this topic shows that clear and direct communication, based on understanding and accepting the person's emotions, and full awareness of one's abilities and fragilities are the main strategies that can be implemented to counteract aggression.

Introduzione: la violenza nei confronti del personale sanitario è, ad oggi, considerata un problema a livello mondiale. A causa dello stretto contatto con i pazienti e i familiari, il personale sanitario presenta un tasso superiore del 20% di infortuni lavorativi correlati ad aggressione rispetto ad altre tipologie di lavoro. Obiettivo: l’obiettivo di questa tesi è quindi quello di analizzare più approfonditamente le cause che portano ad una violenza fisica e verbale, valutando successivamente come questi eventi aggressivi possano influire sulla vita personale e lavorativa degli operatori sanitari e in particolare degli infermieri. Infine verranno analizzate quelle che sono le strategie per poter contrastare tali episodi. Metodi: la ricerca è stata svolta sulle banche di ricerca PubMed, Cochrane e Google Scholar, ponendo un filtro di sei anni. Sono state inoltre ricercate informazioni e procedure sui siti ministeriali e aziendali, utilizzando le versioni più recenti di queste ultime. Discussione: L’aggressività cerca di garantire una risposta ai bisogni della persona come difesa ai pericoli e si può suddividere in autodiretta, eterodiretta e rivolta verso animali e oggetti. Attraverso il General Aggression Model e il ciclo dell’aggressività vengono presentati i meccanismi attraverso cui si genera una risposta aggressiva ad un determinato evento. Emerge quindi come sia possibile intervenire su un’aggressione solamente nelle prime due fasi del ciclo dell’aggressività (fase trigger e fase critica). Avere una formazione adeguata riguardo la psicologia alla base degli eventi aggressivi permette di sapere come e quando agire. Per questa ragione, all’interno della tesi, oltre all’analisi delle differenti tipologie di aggressori, vengono analizzate altresì le tecniche di de-escalation, interventi basati sulla comunicazione verbale e non verbale e sull’ascolto attivo. Queste strategie attuabili ed utili hanno come scopo quello di ridurre le possibilità di aggressione o le eventuali conseguenze. In particolare, quelle ricadenti sul personale sanitario, e specificatamente sugli infermieri, sono molteplici e possono influenzare sia la vita lavorativa sia quella personale. Gli effetti di un evento violento possono incidere sia sulla salute mentale, provocando alti livelli di stress, ansia e burnout, sia sulla salute fisica, con sintomi che variano dalla cefalea ai disturbi cardiaci. Un ulteriore elemento analizzato e strettamente correlato alle aggressioni al personale sanitario è la sottosegnalazione o underreporting, che non permette di valutare e comprendere correttamente il fenomeno delle aggressioni. Dall’analisi degli articoli presi in esame emerge come questo dipenda da vari aspetti relativi alla persona, al management e all’organizzazione. Le tre criticità valutate durante l’analisi della tesi e analizzate nel dettaglio sono la mancanza di fondi utilizzabili e la necessità di riuscire a reindirizzarli nella prevenzione e formazione riguardo le aggressioni, il tempo dedicabile alla realizzazione dei cambiamenti strutturali e alla formazione del personale, e infine riuscire a cambiare le abitudini e meccanismi di difesa interni del personale. Conclusione: dallo studio effettuato riguardo all’argomento emerge come una comunicazione chiara e diretta, basata sulla comprensione e sull’accoglimento delle emozioni della persona, e la piena consapevolezza delle proprie capacità e delle proprie fragilità siano le principali strategie attuabili per contrastare le aggressioni.

Il fenomeno delle aggressioni in ambito sanitario: la prospettiva infermieristica

SBAIZ, BEATRICE
2022/2023

Abstract

Introduzione: la violenza nei confronti del personale sanitario è, ad oggi, considerata un problema a livello mondiale. A causa dello stretto contatto con i pazienti e i familiari, il personale sanitario presenta un tasso superiore del 20% di infortuni lavorativi correlati ad aggressione rispetto ad altre tipologie di lavoro. Obiettivo: l’obiettivo di questa tesi è quindi quello di analizzare più approfonditamente le cause che portano ad una violenza fisica e verbale, valutando successivamente come questi eventi aggressivi possano influire sulla vita personale e lavorativa degli operatori sanitari e in particolare degli infermieri. Infine verranno analizzate quelle che sono le strategie per poter contrastare tali episodi. Metodi: la ricerca è stata svolta sulle banche di ricerca PubMed, Cochrane e Google Scholar, ponendo un filtro di sei anni. Sono state inoltre ricercate informazioni e procedure sui siti ministeriali e aziendali, utilizzando le versioni più recenti di queste ultime. Discussione: L’aggressività cerca di garantire una risposta ai bisogni della persona come difesa ai pericoli e si può suddividere in autodiretta, eterodiretta e rivolta verso animali e oggetti. Attraverso il General Aggression Model e il ciclo dell’aggressività vengono presentati i meccanismi attraverso cui si genera una risposta aggressiva ad un determinato evento. Emerge quindi come sia possibile intervenire su un’aggressione solamente nelle prime due fasi del ciclo dell’aggressività (fase trigger e fase critica). Avere una formazione adeguata riguardo la psicologia alla base degli eventi aggressivi permette di sapere come e quando agire. Per questa ragione, all’interno della tesi, oltre all’analisi delle differenti tipologie di aggressori, vengono analizzate altresì le tecniche di de-escalation, interventi basati sulla comunicazione verbale e non verbale e sull’ascolto attivo. Queste strategie attuabili ed utili hanno come scopo quello di ridurre le possibilità di aggressione o le eventuali conseguenze. In particolare, quelle ricadenti sul personale sanitario, e specificatamente sugli infermieri, sono molteplici e possono influenzare sia la vita lavorativa sia quella personale. Gli effetti di un evento violento possono incidere sia sulla salute mentale, provocando alti livelli di stress, ansia e burnout, sia sulla salute fisica, con sintomi che variano dalla cefalea ai disturbi cardiaci. Un ulteriore elemento analizzato e strettamente correlato alle aggressioni al personale sanitario è la sottosegnalazione o underreporting, che non permette di valutare e comprendere correttamente il fenomeno delle aggressioni. Dall’analisi degli articoli presi in esame emerge come questo dipenda da vari aspetti relativi alla persona, al management e all’organizzazione. Le tre criticità valutate durante l’analisi della tesi e analizzate nel dettaglio sono la mancanza di fondi utilizzabili e la necessità di riuscire a reindirizzarli nella prevenzione e formazione riguardo le aggressioni, il tempo dedicabile alla realizzazione dei cambiamenti strutturali e alla formazione del personale, e infine riuscire a cambiare le abitudini e meccanismi di difesa interni del personale. Conclusione: dallo studio effettuato riguardo all’argomento emerge come una comunicazione chiara e diretta, basata sulla comprensione e sull’accoglimento delle emozioni della persona, e la piena consapevolezza delle proprie capacità e delle proprie fragilità siano le principali strategie attuabili per contrastare le aggressioni.
The phenomenon of assaults in healthcare: the nursing perspective
Introduction: Violence against health personnel is a worldwide problem. Due to their close contact with patients and family members, health care personnel have a 20% higher rate of work-related aggression injuries than other types of workers. Aim: The aim of this thesis is therefore to analyse in detail the causes that lead to physical and verbal violence and then to assess how these aggressive events can affect the personal and working lives of health care workers and nurses in particular. Finally, strategies for counteracting such incidents will be analysed. Methods: The search was carried out on the research banks PubMed, Cochrane and Google Scholar, using a six- year-time frame filter. Information and procedures were also searched on Ministry and company websites, using the most recent versions of the latter. Discussion: Aggression seeks to ensure a response to a person's needs as a defence against danger and can be subdivided into self-directed, heterodirected and directed towards animals and objects. Through the General Aggression Model and the cycle of aggression, the mechanisms through which an aggressive response to a certain event is generated are presented. It thus emerges that it is only possible to intervene in an aggression in the first two phases of the aggression cycle (trigger phase and critical phase). Having adequate training in the psychology behind aggressive events makes it possible to know how and when to act. For this reason, in addition to the analysis of the different types of aggressors, de-escalation techniques are also analysed within this thesis; interventions based on verbal and non-verbal communication and active listening. These feasible and useful strategies aim reducing the possibility of an aggression or its consequences. The consequences for healthcare personnel, and specifically nurses, are manifold and can affect both working and personal life. The effects of a violent event can affect both mental health, causing high levels of stress, anxiety and burnout, and physical health, with symptoms ranging from headaches to cardiac disorders. A further element analysed and closely related to assaults on health personnel is underreporting, which does not allow the phenomenon of assaults to be correctly assessed and understood. The analysis of the articles examined shows that this depends on various aspects relating to the person, the management and the organisation. The three critical issues assessed during the analysis of the thesis and analysed in detail are the lack of usable funds and the need to redirect them into prevention and training on how to de escale an aggression, the time that can be devoted to implementing structural changes and staff training, and finally, being able to change staff habits and internal defence mechanisms. Conclusion: The study carried out on this topic shows that clear and direct communication, based on understanding and accepting the person's emotions, and full awareness of one's abilities and fragilities are the main strategies that can be implemented to counteract aggression.
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