Introduction: Periodontitis is the sixth most common chronic inflammatory disease in the world, characterized by the progressive destruction of the supporting tissues of the dental element. Once diagnosed, patients are included in a therapeutic plan organized in successive stages, with each step involving specific procedures of increasing complexity based on the severity of the disease. A key role in the treatment of periodontitis is non-surgical periodontal therapy (NST). At the end of the therapeutic plan, if pockets with probing depth (PD) ≥ 5 mm and BoP+ persist, the surgical phase may be necessary. To plan for regenerative surgery, it is essential that the level of local contamination is minimal. In this case, the use of tetracyclines, particularly doxycycline, is indicated, as its action aims to inhibit MMPs through its binding with the primary zinc and secondary zinc and calcium ions within the catalytic domain of the enzyme. Material and Methods: 48 patients were selected and equally divided into a test group and a control group. Two subgroups of 10 individuals each were then examined. The test group underwent SRP (scaling and root planing) + topical application of the antibiotic doxycycline, while the control group underwent only SRP. A calibrated operator, not involved in the re-instrumentation and surgical treatment during T0 and T1, collected clinical data (presence/absence of PI and BoP, PD, REC, CAL, KT) and biomolecular data (IL-1β, MMP-8, and MMP-9 levels in GCF). At T2, the wound healing index (EHI) was collected. Results: From a biomolecular perspective, a decrease in clinical inflammation parameters has been observed; in particular, the values of chemical mediators in the GFC (IL-1β, MM-8, and MMP-9) decreased in the test group and remained unchanged in the control group. From a clinical standpoint, a 25% reduction in BoP was found in the test group, while BoP remained at 75% in the control group. The reduction in the inflammation parameter also leads to better healing of soft tissues two weeks after periodontal regeneration intervention. Conclusions: From the preliminary results of this study, it is evident that the application of a 14% doxycycline hyclate gel results in an improvement of clinical and biomolecular inflammation markers, creating conditions for better wound healing compared to sites treated with only subgingival instrumentation.
Introduzione: La parodontite è la sesta patologia infiammatoria cronica più diffusa al mondo, caratterizzata dalla progressiva distruzione dell’apparato di supporto dell’elemento dentale. Una volta diagnosticata, i pazienti da trattare vengono inseriti in un piano terapeutico organizzato in fasi successive in cui ogni passaggio prevede l’attuazione di procedure specifiche di complessità crescente in base alla severità della malattia. Un ruolo cardine per il trattamento della parodontite è la terapia parodontale non chirurgica (NST). Alla fine del piano terapeutico se permangono tasche con profondità di sondaggio (PD) ≥ 5 mm e BoP+ si procede con l’eventuale fase chirurgica. Per programmare la chirurgia rigenerativa è fondamentale che il livello di contaminazione locale sia minimo; in tal caso è indicato l’uso di tetracicline, in particolare la doxiciclina, la cui azione mira ad inibire le matrici-metallo proteinasi (MMP) grazie al suo legame con lo zinco primario e con gli ioni secondari di zinco e calcio all’interno del dominio catalitico dell’enzima. Materiali e Metodi: Sono stati selezionati 48 pazienti divisi equamente in gruppo test e gruppo controllo; a sua volta sono stati presi in esame due sottogruppi da 10 individui ciascuno. Il gruppo test viene sottoposto a SRP (scaling and root planing) + applicazione topica dell’antibiotico doxiciclina mentre al gruppo controllo viene effettuato solo SRP. Un operatore calibrato e non coinvolto nella ristrumentazione e nel trattamento chirurgico durante il T0 e il T1 raccoglie dati clinici (presenza/assenza di PI e BoP, PD, REC, CAL, KT) e biomolecolari (quantità nel GFC di IL-1β, MMP-8 e MMP-9); al T2 viene raccolto l’indice di guarigione delle ferite (EHI). Risultati: Dal punto di vista biomolecolare si è osservata una diminuzione dei parametri clinici di infiammazione; in particolare i valori dei mediatori chimici nel GFC (IL-1β, MM-8 e MMP-9) sono scesi nel gruppo test e rimasti invariati nel gruppo controllo. Dal punto di vista clinico si è riscontrata una riduzione del 25% di BoP nel gruppo test, mentre nel gruppo controllo il BoP è rimasto pari al 75%. La riduzione del parametro di infiammazione comporta anche una migliore guarigione dei tessuti molli a distanza di due settimane dall’intervento di rigenerazione parodontale. Conclusioni: Dai risultati preliminari del presente studio si evidenzia che l’applicazione di un gel di doxiciclina iclato al 14% determina un miglioramento dei markers clinici e biomolecolari di infiammazione, creando le condizioni per una migliore guarigione delle ferite rispetto ai siti trattati con la sola strumentazione sottogengivale.
Cambiamenti longitudinali nell’espressione dei biomarcatori infiammatori nel fluido crevicolare gengivale in seguito ad applicazione topica di un gel contenente doxiciclina iclato al 14%
PICOLLO, REBECCA
2021/2022
Abstract
Introduzione: La parodontite è la sesta patologia infiammatoria cronica più diffusa al mondo, caratterizzata dalla progressiva distruzione dell’apparato di supporto dell’elemento dentale. Una volta diagnosticata, i pazienti da trattare vengono inseriti in un piano terapeutico organizzato in fasi successive in cui ogni passaggio prevede l’attuazione di procedure specifiche di complessità crescente in base alla severità della malattia. Un ruolo cardine per il trattamento della parodontite è la terapia parodontale non chirurgica (NST). Alla fine del piano terapeutico se permangono tasche con profondità di sondaggio (PD) ≥ 5 mm e BoP+ si procede con l’eventuale fase chirurgica. Per programmare la chirurgia rigenerativa è fondamentale che il livello di contaminazione locale sia minimo; in tal caso è indicato l’uso di tetracicline, in particolare la doxiciclina, la cui azione mira ad inibire le matrici-metallo proteinasi (MMP) grazie al suo legame con lo zinco primario e con gli ioni secondari di zinco e calcio all’interno del dominio catalitico dell’enzima. Materiali e Metodi: Sono stati selezionati 48 pazienti divisi equamente in gruppo test e gruppo controllo; a sua volta sono stati presi in esame due sottogruppi da 10 individui ciascuno. Il gruppo test viene sottoposto a SRP (scaling and root planing) + applicazione topica dell’antibiotico doxiciclina mentre al gruppo controllo viene effettuato solo SRP. Un operatore calibrato e non coinvolto nella ristrumentazione e nel trattamento chirurgico durante il T0 e il T1 raccoglie dati clinici (presenza/assenza di PI e BoP, PD, REC, CAL, KT) e biomolecolari (quantità nel GFC di IL-1β, MMP-8 e MMP-9); al T2 viene raccolto l’indice di guarigione delle ferite (EHI). Risultati: Dal punto di vista biomolecolare si è osservata una diminuzione dei parametri clinici di infiammazione; in particolare i valori dei mediatori chimici nel GFC (IL-1β, MM-8 e MMP-9) sono scesi nel gruppo test e rimasti invariati nel gruppo controllo. Dal punto di vista clinico si è riscontrata una riduzione del 25% di BoP nel gruppo test, mentre nel gruppo controllo il BoP è rimasto pari al 75%. La riduzione del parametro di infiammazione comporta anche una migliore guarigione dei tessuti molli a distanza di due settimane dall’intervento di rigenerazione parodontale. Conclusioni: Dai risultati preliminari del presente studio si evidenzia che l’applicazione di un gel di doxiciclina iclato al 14% determina un miglioramento dei markers clinici e biomolecolari di infiammazione, creando le condizioni per una migliore guarigione delle ferite rispetto ai siti trattati con la sola strumentazione sottogengivale.File | Dimensione | Formato | |
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