Questo lavoro si pone l'obiettivo di definire il concetto di benessere attraverso l'analisi dei cinque tra i più importanti indici di benessere fino a oggi sviluppati: il Prodotto Interno Lordo (PIL), lo Human Development Index (HDI), il Benessere equo e sostenibile (BES), il Genuine Progress Indicator (GPI) e il Better Life Index (BLI). Seguendo la definizione offerta dalla ¿Commissione Salute dell'Osservatorio europeo su sistemi e politiche per la salute¿, che identifica il benessere come ¿lo stato emotivo, mentale, fisico, sociale e spirituale di benessere che consente alle persone di raggiungere e mantenere il loro potenziale personale nella società¿, risulta interessante analizzare in primis come il concetto stesso di benessere abbia subito numerose variazioni e assunto diverse connotazioni lungo il corso del tempo e successivamente, per quanto riguarda più nello specifico il nostro Paese, cercare di definire quale tra quelli analizzati risulta il più completo e coerente con il contesto sociale e geografico italiano. Nella prima parte è presentata una breve analisi storico-economica e filosofica del benessere: partendo dalla filosofia utilitarista di Jeremy Bentham e John Stuart Mill e passando a quella morale e politica di John Rawls, per terminare nell'economia del benessere di Arthur Cecil Pigou, viene analizzata la ¿vecchia economia del benessere¿; partendo invece con il presentare il concetto di ¿ottimo paretiano¿ o ¿efficenza paretiana" di Vilfredo Pareto per poi passare alla più recente teoria Marginalista di Lionel Charles Robbins e alla ¿Teoria Generale¿ di John Maynard Keynes, viene presentata la ¿nuova economia del benessere¿. Nella seconda parte di questo lavoro vengono invece analizzati uno a uno tutti gli indici di benessere sopra elencati andandone a delineare i caratteri fondamentali, i limiti e la collocazione e contestualizzazione storico geografica in cui sono inseriti. Nella terza e ultima parte viene invece presentato più nello specifico l'indice di Benessere Equo Sostenibile (BES) lungo tutti i suoi domini e indicatori che l'Italia, ormai dal 2016, ha deciso di inserire all'interno del Bilancio dello Stato. Sviluppato dall'Istat e dal CNEL e fornito di misure di disuguaglianza e sostenibilità, il BES è divenuto in questi ultimi anni molto importante per valutare il progresso di una società non solo dal punto di vista economico ma anche sociale e ambientale. Esso verrà poi confronto con gli indicatori di benessere analizzati precedentemente per dimostrare come, pur nella sua complessità, sia in grado di superare gran parte dei limiti che gli altri indici riscontrano.

WELFARE ECONOMICS: ANALISI E CONFRONTO DEGLI INDICI DI BENESSERE

TORCHIO, FILIPPO
2017/2018

Abstract

Questo lavoro si pone l'obiettivo di definire il concetto di benessere attraverso l'analisi dei cinque tra i più importanti indici di benessere fino a oggi sviluppati: il Prodotto Interno Lordo (PIL), lo Human Development Index (HDI), il Benessere equo e sostenibile (BES), il Genuine Progress Indicator (GPI) e il Better Life Index (BLI). Seguendo la definizione offerta dalla ¿Commissione Salute dell'Osservatorio europeo su sistemi e politiche per la salute¿, che identifica il benessere come ¿lo stato emotivo, mentale, fisico, sociale e spirituale di benessere che consente alle persone di raggiungere e mantenere il loro potenziale personale nella società¿, risulta interessante analizzare in primis come il concetto stesso di benessere abbia subito numerose variazioni e assunto diverse connotazioni lungo il corso del tempo e successivamente, per quanto riguarda più nello specifico il nostro Paese, cercare di definire quale tra quelli analizzati risulta il più completo e coerente con il contesto sociale e geografico italiano. Nella prima parte è presentata una breve analisi storico-economica e filosofica del benessere: partendo dalla filosofia utilitarista di Jeremy Bentham e John Stuart Mill e passando a quella morale e politica di John Rawls, per terminare nell'economia del benessere di Arthur Cecil Pigou, viene analizzata la ¿vecchia economia del benessere¿; partendo invece con il presentare il concetto di ¿ottimo paretiano¿ o ¿efficenza paretiana" di Vilfredo Pareto per poi passare alla più recente teoria Marginalista di Lionel Charles Robbins e alla ¿Teoria Generale¿ di John Maynard Keynes, viene presentata la ¿nuova economia del benessere¿. Nella seconda parte di questo lavoro vengono invece analizzati uno a uno tutti gli indici di benessere sopra elencati andandone a delineare i caratteri fondamentali, i limiti e la collocazione e contestualizzazione storico geografica in cui sono inseriti. Nella terza e ultima parte viene invece presentato più nello specifico l'indice di Benessere Equo Sostenibile (BES) lungo tutti i suoi domini e indicatori che l'Italia, ormai dal 2016, ha deciso di inserire all'interno del Bilancio dello Stato. Sviluppato dall'Istat e dal CNEL e fornito di misure di disuguaglianza e sostenibilità, il BES è divenuto in questi ultimi anni molto importante per valutare il progresso di una società non solo dal punto di vista economico ma anche sociale e ambientale. Esso verrà poi confronto con gli indicatori di benessere analizzati precedentemente per dimostrare come, pur nella sua complessità, sia in grado di superare gran parte dei limiti che gli altri indici riscontrano.
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