La nascita della Banca d'Italia ha segnato la storia economica e creditizia italiana: fu l'epilogo di un processo complesso, messo in moto dalle forze politiche liberali, che, in un certo senso, ha segnato la fine dell'epoca risorgimentale. Per questo motivo, ho reputato importante approfondirlo, suddividendo questa trattazione in tre parti. Il primo capitolo esamina il sistema creditizio italiano dopo l'Unità, che si presentava molto variegato: vi erano infatti numerosi istituti di emissione, molti dei quali sorti nei primi anni Settanta dell'Ottocento, ma falliti poco dopo a causa della crisi finanziaria del 1873. Nella seconda parte viene analizzato lo scandalo della Banca Romana del 1893, le accuse contro banchieri e uomini politici, le ripercussioni che ebbe nella discussione parlamentare e il processo che ne seguì. Questo avvenimento fu fondamentale nel determinare il governo di allora, presieduto da Giovanni Giolitti, a varare la riforma sul riordinamento degli istituti di emissione attraverso la creazione della (prima) Banca d'Italia. La legge di riforma (L. n. 449 del 1893) viene infine trattata in modo approfondito nel terzo capitolo, nel quale emerge il decisivo ruolo svolto dallo statista piemontese nella creazione di un istituto di emissione centrale sovraordinato. Il 10 agosto 1893 viene promulgata la legge che proclama la creazione della Banca d'Italia, data dalla fusione della Banca Nazionale del Regno e dei due Banchi toscani; mentre i due Banchi meridionali rimangono immutati e la Banca Romana viene liquidata. Si tratta di un organismo centrale con facoltà di emissione, costituito in forma di società anonima in mano ad azionisti privati, i quali erano sottoposti al controllo dello Stato. Questa è la prima forma giuridica con cui inizia ad operare la Banca d'Italia, fino al 1936, anno in cui con la nuova legge bancaria - il cui impianto è tutt'ora sostanzialmente vigente - essa viene significativamente (ma non radicalmente) riformata.

Dalla Banca Romana alla Banca d'Italia: l'unificazione creditizia italiana alla fine dell'Ottocento.

PESCE, ELEONORA
2018/2019

Abstract

La nascita della Banca d'Italia ha segnato la storia economica e creditizia italiana: fu l'epilogo di un processo complesso, messo in moto dalle forze politiche liberali, che, in un certo senso, ha segnato la fine dell'epoca risorgimentale. Per questo motivo, ho reputato importante approfondirlo, suddividendo questa trattazione in tre parti. Il primo capitolo esamina il sistema creditizio italiano dopo l'Unità, che si presentava molto variegato: vi erano infatti numerosi istituti di emissione, molti dei quali sorti nei primi anni Settanta dell'Ottocento, ma falliti poco dopo a causa della crisi finanziaria del 1873. Nella seconda parte viene analizzato lo scandalo della Banca Romana del 1893, le accuse contro banchieri e uomini politici, le ripercussioni che ebbe nella discussione parlamentare e il processo che ne seguì. Questo avvenimento fu fondamentale nel determinare il governo di allora, presieduto da Giovanni Giolitti, a varare la riforma sul riordinamento degli istituti di emissione attraverso la creazione della (prima) Banca d'Italia. La legge di riforma (L. n. 449 del 1893) viene infine trattata in modo approfondito nel terzo capitolo, nel quale emerge il decisivo ruolo svolto dallo statista piemontese nella creazione di un istituto di emissione centrale sovraordinato. Il 10 agosto 1893 viene promulgata la legge che proclama la creazione della Banca d'Italia, data dalla fusione della Banca Nazionale del Regno e dei due Banchi toscani; mentre i due Banchi meridionali rimangono immutati e la Banca Romana viene liquidata. Si tratta di un organismo centrale con facoltà di emissione, costituito in forma di società anonima in mano ad azionisti privati, i quali erano sottoposti al controllo dello Stato. Questa è la prima forma giuridica con cui inizia ad operare la Banca d'Italia, fino al 1936, anno in cui con la nuova legge bancaria - il cui impianto è tutt'ora sostanzialmente vigente - essa viene significativamente (ma non radicalmente) riformata.
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