I tentativi di classificazione delle lingue appartenenti al gruppo camito-semitico sono stati oggetto di molte polemiche negli ultimi centocinquant'anni. Lingue di questo gruppo sono diffuse nel continente africano dalle isole Canarie, nella costa atlantica a nord del Sahel (berbero), a sud-ovest o ad est del Lago Chad (ciadico), sul Corno d'Africa (lingue semitiche dell'Etiopia, cuscitico e omotico) fino al Kenya meridionale (cuscitico). Sul continente asiatico, invece, le lingue semitiche sono diffuse soltanto nella penisola arabica, comprese le isole del Mar Rosso, in Mesopotamia e nel mediterraneo nord-orientale. Il loro intervallo temporale e storico è altrettanto notevole quanto quello geografico. Da un lato, si contano come afro-asiatiche lingue che si sono estinte da alcune migliaia di anni come l'egiziano, l'accadico, l'assiro babilonese e il Gə'ez. D'altra parte, vi sono lingue minoritarie che spesso sopravvivono nell'uso orale e che perciò sono relativamente poco documentate. Questo dato di fatto rende molto difficile la ricostruzione di una protolingua o una classificazione affidabile, poiché vi è un intervallo di tempo che arriva fino ai cinque mila anni dalle lingue antiche fino alle lingue parlate oggi giorno. In questa dissertazione presenterò cronologicamente le diverse concezioni e classificazioni del phylum linguistico, con un focus su coloro che usano il termine camito-semitico o afro-asiatico. La presentazione cronologica evidenzierà i primi tentativi di classificazione poi quelli effettuati negli ultimi trent'anni con le corrispondenti nuove denominazioni. I recenti tentativi di rappresentare le lingue afro-asiatiche, infatti, contengono nuovi dati molto interessanti e sotto una luce completamente nuova.

Dal Camito-Semitico all'Afroasiatico: una rassegna bibliografica

KIECKBUSCH, PAULINA MARIE
2018/2019

Abstract

I tentativi di classificazione delle lingue appartenenti al gruppo camito-semitico sono stati oggetto di molte polemiche negli ultimi centocinquant'anni. Lingue di questo gruppo sono diffuse nel continente africano dalle isole Canarie, nella costa atlantica a nord del Sahel (berbero), a sud-ovest o ad est del Lago Chad (ciadico), sul Corno d'Africa (lingue semitiche dell'Etiopia, cuscitico e omotico) fino al Kenya meridionale (cuscitico). Sul continente asiatico, invece, le lingue semitiche sono diffuse soltanto nella penisola arabica, comprese le isole del Mar Rosso, in Mesopotamia e nel mediterraneo nord-orientale. Il loro intervallo temporale e storico è altrettanto notevole quanto quello geografico. Da un lato, si contano come afro-asiatiche lingue che si sono estinte da alcune migliaia di anni come l'egiziano, l'accadico, l'assiro babilonese e il Gə'ez. D'altra parte, vi sono lingue minoritarie che spesso sopravvivono nell'uso orale e che perciò sono relativamente poco documentate. Questo dato di fatto rende molto difficile la ricostruzione di una protolingua o una classificazione affidabile, poiché vi è un intervallo di tempo che arriva fino ai cinque mila anni dalle lingue antiche fino alle lingue parlate oggi giorno. In questa dissertazione presenterò cronologicamente le diverse concezioni e classificazioni del phylum linguistico, con un focus su coloro che usano il termine camito-semitico o afro-asiatico. La presentazione cronologica evidenzierà i primi tentativi di classificazione poi quelli effettuati negli ultimi trent'anni con le corrispondenti nuove denominazioni. I recenti tentativi di rappresentare le lingue afro-asiatiche, infatti, contengono nuovi dati molto interessanti e sotto una luce completamente nuova.
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