L'analisi che segue si configura come una proposta di contestualizzazione e di posizionamento della filmografia dei Manetti Bros. all'interno del panorama cinematografico italiano contemporaneo. Il primo capitolo si concentra sullo scenario mediale a cavallo tra gli anni Novanta e il nuovo millennio; in questo scenario si tenterà di collocare le prime opere dei Manetti Bros., analizzando gli elementi che li accomunano ai registi loro coetanei e quelli che li distinguono da essi; infine si tenterà di individuare alcuni aspetti che, a partire da questi primi lavori, generano un seguito, e danno origine a operazioni filiali. Il secondo capitolo, partendo da un'analisi del contesto produttivo italiano degli ultimi vent'anni, ha l'obiettivo di delineare le differenze e le peculiarità che caratterizzano il modus operandi dei Manetti Bros. La novità che essi rappresentano è una novità produttiva prima ancora che stilistica o tematica; o meglio, è la novità produttiva a modificare gli altri due aspetti. Nel terzo capitolo si propone un'analisi della filmografia dei Manetti Bros., tentando di individuare i modelli e i riferimenti che ci sembrano più evidenti e connotanti, ovvero il genere e le influenze musicali. Per quanto riguarda il genere abbiamo cercato di fornire sinteticamente una spiegazione di cosa si intenda con genere all'interno della seguente ricerca. Prendendo le mosse dalla rivalutazione del genere cinematografico alla fine dello scorso secolo e dalla successiva rivitalizzazione di una produzione di genere nostrana, abbiamo tentato di posizionare la filmografia dei Manetti Bros. all'interno di questo ambito. Per quanto riguarda il secondo aspetto abbiamo notato come l'approccio dei registi nei confronti della musica sia un fattore connotante e personalizzante, a partire dalla lunga carriera di registi videomusicali fino al recente musical Ammore e malavita. Segue poi, nel quarto capitolo, una breve panoramica sulla rappresentazione cinematografica della città di Napoli. Se è vero che le particolarità delle differenti città, nel cinema italiano degli ultimi trent'anni, tendono a scomparire a favore di una rappresentazione omogeneizzante, Napoli è stata spesso oggetto di rappresentazione al cinema. Fin dagli anni Novanta si è sviluppata una cinematografia napoletana che si è proposta come un'alternativa produttiva ai grandi centri di produzione e che è riuscita a mettere al centro della propria ricerca la città stessa. Inoltre, a partire da Gomorra, al centro di ogni discorso su Napoli vi è ora la mafia e il luogo prediletto dalle varie narrazioni si è spostato preferendo la periferia al centro. Song'e Napule e Ammore e malavita rappresentano un tentativo di tornare a girare nel centro di Napoli e di non rappresentare soltanto gli aspetti legati alla malavita locale ¿ che comunque non vengono negati o nascosti ¿, ma di porre al centro dell'immaginario la tradizione e l'aspetto più vitale che caratterizza la città partenopea. Infine in appendice è riportata un'intervista ai Manetti Bros.; questa è stata fatta durante la ricerca e pertanto va considerata come un momento di confronto e di verifica delle idee e intuizioni che hanno guidato il seguente studio, piuttosto che come un punto di arrivo.D'altra parte l'elaborato non è da considerarsi come una riflessione conclusiva sul cinema dei Manetti, quanto un tentativo di collocazione di esso nel panorama cinematografico italiano contemporaneo.
«UN SALTO A OCCHI BENDATI»: I MANETTI BROS. NEL PANORAMA CINEMATOGRAFICO ITALIANO CONTEMPORANEO
SACCHI, ELIO
2018/2019
Abstract
L'analisi che segue si configura come una proposta di contestualizzazione e di posizionamento della filmografia dei Manetti Bros. all'interno del panorama cinematografico italiano contemporaneo. Il primo capitolo si concentra sullo scenario mediale a cavallo tra gli anni Novanta e il nuovo millennio; in questo scenario si tenterà di collocare le prime opere dei Manetti Bros., analizzando gli elementi che li accomunano ai registi loro coetanei e quelli che li distinguono da essi; infine si tenterà di individuare alcuni aspetti che, a partire da questi primi lavori, generano un seguito, e danno origine a operazioni filiali. Il secondo capitolo, partendo da un'analisi del contesto produttivo italiano degli ultimi vent'anni, ha l'obiettivo di delineare le differenze e le peculiarità che caratterizzano il modus operandi dei Manetti Bros. La novità che essi rappresentano è una novità produttiva prima ancora che stilistica o tematica; o meglio, è la novità produttiva a modificare gli altri due aspetti. Nel terzo capitolo si propone un'analisi della filmografia dei Manetti Bros., tentando di individuare i modelli e i riferimenti che ci sembrano più evidenti e connotanti, ovvero il genere e le influenze musicali. Per quanto riguarda il genere abbiamo cercato di fornire sinteticamente una spiegazione di cosa si intenda con genere all'interno della seguente ricerca. Prendendo le mosse dalla rivalutazione del genere cinematografico alla fine dello scorso secolo e dalla successiva rivitalizzazione di una produzione di genere nostrana, abbiamo tentato di posizionare la filmografia dei Manetti Bros. all'interno di questo ambito. Per quanto riguarda il secondo aspetto abbiamo notato come l'approccio dei registi nei confronti della musica sia un fattore connotante e personalizzante, a partire dalla lunga carriera di registi videomusicali fino al recente musical Ammore e malavita. Segue poi, nel quarto capitolo, una breve panoramica sulla rappresentazione cinematografica della città di Napoli. Se è vero che le particolarità delle differenti città, nel cinema italiano degli ultimi trent'anni, tendono a scomparire a favore di una rappresentazione omogeneizzante, Napoli è stata spesso oggetto di rappresentazione al cinema. Fin dagli anni Novanta si è sviluppata una cinematografia napoletana che si è proposta come un'alternativa produttiva ai grandi centri di produzione e che è riuscita a mettere al centro della propria ricerca la città stessa. Inoltre, a partire da Gomorra, al centro di ogni discorso su Napoli vi è ora la mafia e il luogo prediletto dalle varie narrazioni si è spostato preferendo la periferia al centro. Song'e Napule e Ammore e malavita rappresentano un tentativo di tornare a girare nel centro di Napoli e di non rappresentare soltanto gli aspetti legati alla malavita locale ¿ che comunque non vengono negati o nascosti ¿, ma di porre al centro dell'immaginario la tradizione e l'aspetto più vitale che caratterizza la città partenopea. Infine in appendice è riportata un'intervista ai Manetti Bros.; questa è stata fatta durante la ricerca e pertanto va considerata come un momento di confronto e di verifica delle idee e intuizioni che hanno guidato il seguente studio, piuttosto che come un punto di arrivo.D'altra parte l'elaborato non è da considerarsi come una riflessione conclusiva sul cinema dei Manetti, quanto un tentativo di collocazione di esso nel panorama cinematografico italiano contemporaneo.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/42496