Con il termine ¿capriolo adulto¿, secondo le Linee Guida Regionali piemontesi, viene indicato ogni esemplare di età superiore ai 12 mesi. Il prelievo di un soggetto appartenente a questa classe si può considerare casuale, in relazione al fattore età (non essendoci parametri attendibili per la datazione del selvatico dalla sola osservazione a distanza). Il lavoro condotto in valle Varaita sui soli caprioli ¿adulti¿, cacciati tra il 2009 ed il 2018, vuole individuare quali siano le fasce d'età maggiormente soggette al prelievo venatorio e come la caccia di selezione vada ad incidere sulla struttura di popolazione. Ulteriormente vuole valutare l'andamento delle percentuali di femmine in lattazione. Durante i dieci anni sono stati cacciati ed analizzati 2276 caprioli, di cui 1601 appartenenti alla sola componente adulta. Per la creazione degli opportuni gruppi di studio ogni esemplare è stato classificato in base al sesso, all'età ed al distretto d'abbattimento. Individuato il numero di animali appartenenti alle singole fasce d'età, si è potuto stabilire la percentuale che essi rappresentano all'interno della quota cacciata, nella stessa stagione venatoria. Lo studio sulla distribuzione del prelievo, condotto parallelamente nei due distretti di caccia (alta e bassa valle), ha constatato che quasi la metà degli abbattimenti si è concentrata sugli animali di due e tre anni, mentre i restanti risultano essere suddivisi in egual misura tra animali di un anno e animali di 4-5, ed in minor misura sui soggetti di età superiore ai sei anni. La sex-ratio media di 1:1,1 rileva un'equa distribuzione del prelievo tra i sessi, a prova che la caccia al ¿trofeo¿ (maschi) non prevale su quella dei ¿calvi¿ (femmine e piccoli). L'iniziale affermazione che il prelievo dei caprioli ¿adulti¿ sia casuale, pare essere confermata per il sesso femminile; mentre si nota la volontà da parte dei cacciatori a ricercare maschi con età uguale e maggiore ai due anni, perché portatori di palchi a sei punte. L'indagine inerente la componente femminile in lattazione è stata condotta su un campione di 330 femmine, di cui 200 allattanti. La distribuzione per fasce d'età ha evidenziato un aumento delle percentuali con l'avanzare dell'età, raggiungendo i valori massimi già a quattro e cinque anni, per poi mantenersi costanti anche nei successivi. Durante il periodo in esame, si è assistito alla riduzione delle percentuali di femmine in lattazione (-50 % nel 2017). Tale avvenimento può essere la conseguenza del ridotto numero di prelievo e conseguentemente al ristretto campione da analizzare, o al plausibile aumento della predazione sui soggetti nati nell'anno. Dallo studio dei dati è emersa una riduzione nel numero di caprioli cacciati. Questa diminuzione si è manifestata in entrambi i distretti, ma in alta valle si è verificata in misura assai più rilevante (-67 % dei maschi e -78 % delle femmine). È plausibile affermare che la riduzione sia dovuta a più cause, le quali hanno agito in contemporanea sulla popolazione del cervide.

Dieci anni di prelievo selettivo del capriolo Capreolus capreolus in valle Varaita: analisi della struttura per classi di sesso ed età.

EANDI, MATTEO
2018/2019

Abstract

Con il termine ¿capriolo adulto¿, secondo le Linee Guida Regionali piemontesi, viene indicato ogni esemplare di età superiore ai 12 mesi. Il prelievo di un soggetto appartenente a questa classe si può considerare casuale, in relazione al fattore età (non essendoci parametri attendibili per la datazione del selvatico dalla sola osservazione a distanza). Il lavoro condotto in valle Varaita sui soli caprioli ¿adulti¿, cacciati tra il 2009 ed il 2018, vuole individuare quali siano le fasce d'età maggiormente soggette al prelievo venatorio e come la caccia di selezione vada ad incidere sulla struttura di popolazione. Ulteriormente vuole valutare l'andamento delle percentuali di femmine in lattazione. Durante i dieci anni sono stati cacciati ed analizzati 2276 caprioli, di cui 1601 appartenenti alla sola componente adulta. Per la creazione degli opportuni gruppi di studio ogni esemplare è stato classificato in base al sesso, all'età ed al distretto d'abbattimento. Individuato il numero di animali appartenenti alle singole fasce d'età, si è potuto stabilire la percentuale che essi rappresentano all'interno della quota cacciata, nella stessa stagione venatoria. Lo studio sulla distribuzione del prelievo, condotto parallelamente nei due distretti di caccia (alta e bassa valle), ha constatato che quasi la metà degli abbattimenti si è concentrata sugli animali di due e tre anni, mentre i restanti risultano essere suddivisi in egual misura tra animali di un anno e animali di 4-5, ed in minor misura sui soggetti di età superiore ai sei anni. La sex-ratio media di 1:1,1 rileva un'equa distribuzione del prelievo tra i sessi, a prova che la caccia al ¿trofeo¿ (maschi) non prevale su quella dei ¿calvi¿ (femmine e piccoli). L'iniziale affermazione che il prelievo dei caprioli ¿adulti¿ sia casuale, pare essere confermata per il sesso femminile; mentre si nota la volontà da parte dei cacciatori a ricercare maschi con età uguale e maggiore ai due anni, perché portatori di palchi a sei punte. L'indagine inerente la componente femminile in lattazione è stata condotta su un campione di 330 femmine, di cui 200 allattanti. La distribuzione per fasce d'età ha evidenziato un aumento delle percentuali con l'avanzare dell'età, raggiungendo i valori massimi già a quattro e cinque anni, per poi mantenersi costanti anche nei successivi. Durante il periodo in esame, si è assistito alla riduzione delle percentuali di femmine in lattazione (-50 % nel 2017). Tale avvenimento può essere la conseguenza del ridotto numero di prelievo e conseguentemente al ristretto campione da analizzare, o al plausibile aumento della predazione sui soggetti nati nell'anno. Dallo studio dei dati è emersa una riduzione nel numero di caprioli cacciati. Questa diminuzione si è manifestata in entrambi i distretti, ma in alta valle si è verificata in misura assai più rilevante (-67 % dei maschi e -78 % delle femmine). È plausibile affermare che la riduzione sia dovuta a più cause, le quali hanno agito in contemporanea sulla popolazione del cervide.
ITA
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
812201_eandi_elaborato_finale.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 1.15 MB
Formato Adobe PDF
1.15 MB Adobe PDF

Se sei interessato/a a consultare l'elaborato, vai nella sezione Home in alto a destra, dove troverai le informazioni su come richiederlo. I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Usare il seguente URL per citare questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/42460