Bacterial infections still account for approximately 700,000 neonatal deaths each year, nearly a quarter of the three million neonatal deaths that occur worldwide annually. Although the magnitude of his contribution to these deaths remains uncertain, the umbilical cord constitutes a predisposing route for the entry and invasion of pathogenic microorganisms. Current reliable data on the incidence rates of umbilical infections in newborns are surprisingly scarce. In high-resource countries, neonatal omphalitis is now rare, with an estimated occurrence in about 1 in 1000 newborns; in resource-limited countries, the risk of omphalitis becomes 6 times higher than that in developed countries. Although there is general agreement on the "clean" technique for severing the cord to avoid infection, there is less agreement on which is the best umbilical stump care. The most common modern practice involves the application of antiseptic agents. Some recommendations indicate routine topical application of antibiotics or moisture-absorbing powders. Another practice is to simply keep the cord clean and dry, without applying anything. The care of the umbilical cord up to its detachment currently continues to be a source of controversy. For this reason, this narrative review is aimed at evaluating and examining the effectiveness of topical treatment for the umbilical stump care and at comparing different practices in preventing infection, illness, and even infant death, to promote a process of change, based on the most recent and best evidence of efficacy produced by research, which enables the clinician to intervene appropriately in practice. A literature review was carried out on the main national and international biomedical databases; the articles were subsequently selected and analyzed on the basis of relevance, date of publication and degree of scientific evidence. The clinical question that led the research was: Is there a curative intervention for the umbilical stump, helpful in preventing infection and all related complications, better than another? If so, which one? Is it better to treat the umbilical cord in any way than not to treat it at all? The search produced a final sample of 5 articles that met the inclusion criteria. A clinical guideline resulting from a survey of several sources, two RTCs, the first from trials conducted in France, the second testing the efficacy of several antiseptics, a systematic review and, finally, a set of very recent evidence-based recommendations published by the World Health Organization. All five documents considered evaluate and address the topic of umbilical stump dressing but with different focuses; despite this, no major divergences were found on the various indications for recommended dressing strategies. Chlorhexidine 4% seems to be the most effective antiseptic in reducing the rate of stump colonization and the presumably consequent infection. It may increase the time to cord separation, but there is no evidence that this increases the risk of subsequent morbidity or infection. Current evidence overall suggests that antiseptic treatments are no better to "dry" cord care for the prevention of umbilical cord infection or bacterial colonization in infants living in developed countries. Instead, there is evidence to suggest that multiple topical application of Chlorhexidine to the umbilical cord significantly reduces neonatal mortality and the incidence of omphalitis in community and primary care settings in developing countries.
Le infezioni batteriche continuano ad essere responsabili di circa 700.000 decessi neonatali ogni anno,quasi un quarto dei tre milioni di morti neonatali che si verificano nel mondo annualmente.Sebbene l'entità del suo contributo a questi decessi rimanga incerta,il cordone ombelicale,costituisce una via predisponente per l’ingresso e l’invasione di microrganismi patogeni.I dati attuali affidabili sui tassi di incidenza delle infezioni ombelicali nei neonati sono sorprendentemente scarsi.Nei Paesi ad alte risorse,l'onfalite neonatale è ormai rara,con un'incidenza stimata di circa 1 su 1000 neonati;nei Paesi con risorse limitate,il rischio di onfalite diventa 6 volte maggiore rispetto ai tassi di incidenza dei Paesi sviluppati.Sebbene vi sia un accordo generale sulla tecnica "pulita" per la recisione del cordone per evitare infezioni,c'è meno accordo su quale sia la migliore cura del moncone ombelicale.La pratica moderna prevede l'applicazione di agenti antisettici.Alcune raccomandazioni indicano l'applicazione topica di routine di antibiotici o polveri che assorbono l'umidità.Un’altra pratica è quella di non fare altro che mantenere il cordone pulito e asciutto senza applicare nulla.Attualmente,la cura del cordone ombelicale,fino al suo distacco,continua ad essere motivo di controversia.Per questo motivo,questa revisione narrativa è indirizzata a valutare ed esaminare l'efficacia delle cure topiche per il moncone ombelicale ed il confronto tra le diverse pratiche nel prevenirne l'infezione,la malattia e la morte del neonato,per promuovere un processo di cambiamento,basato sulle più recenti e migliori prove d’efficacia prodotte dalla ricerca,che permetta al clinico di intervenire in modo appropriato nella pratica quotidiana. È stata effettuata una revisione della letteratura sulle principali banche dati biomediche;sono stati successivamente selezionati e analizzati gli articoli in base alla pertinenza,alla data di pubblicazione e al grado di evidenza scientifica.Il quesito clinico che ha condotto la ricerca era:Esiste un intervento curativo per il moncone ombelicale,utile a prevenire le infezioni e tutte le relative complicanze,migliore di un altro?Se si, quale? La ricerca ha prodotto un campione finale di 5 articoli che soddisfacevano i criteri di inclusione.Una linea-guida clinica frutto di un’indagine di diverse fonti,due RTC,il primo frutto di sperimentazione condotta in Francia,il secondo che testa l’efficacia di diversi antisettici,una revisione sistematica e,infine,una serie di recentissime raccomandazioni evidence-based pubblicate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.I cinque documenti presi in considerazione,valutano ed affrontano tutti il tema della medicazione del moncone ombelicale ma con focus differenti;nonostante ciò,non sono state riscontrate grandi divergenze sulle varie indicazioni relative alle strategie di medicazione raccomandate. La Clorexidina al 4% sembra essere l’antisettico più efficace nel ridurre il tasso di colonizzazione del moncone e la presumibilmente conseguente infezione;può aumentare il tempo di caduta del moncone ma non vi sono prove che ciò aumenti il rischio di successiva morbilità o infezione.Le evidenze attuali complessivamente non suggeriscono che i trattamenti antisettici siano migliori alla cura del cordone ombelicale “a secco” per la prevenzione delle infezioni del cordone ombelicale nei neonati che vivono nei Paesi sviluppati.Invece,esistono prove che suggeriscono che l'applicazione multipla topica di Clorexidina sul cordone ombelicale riduca significativamente la mortalità neonatale e l'incidenza di onfalite in contesti comunitari e di assistenza primaria nei Paesi in via di sviluppo.
Moncone ombelicale: revisione delle tecniche di medicazione
VASSALLO, BENEDETTA
2021/2022
Abstract
Le infezioni batteriche continuano ad essere responsabili di circa 700.000 decessi neonatali ogni anno,quasi un quarto dei tre milioni di morti neonatali che si verificano nel mondo annualmente.Sebbene l'entità del suo contributo a questi decessi rimanga incerta,il cordone ombelicale,costituisce una via predisponente per l’ingresso e l’invasione di microrganismi patogeni.I dati attuali affidabili sui tassi di incidenza delle infezioni ombelicali nei neonati sono sorprendentemente scarsi.Nei Paesi ad alte risorse,l'onfalite neonatale è ormai rara,con un'incidenza stimata di circa 1 su 1000 neonati;nei Paesi con risorse limitate,il rischio di onfalite diventa 6 volte maggiore rispetto ai tassi di incidenza dei Paesi sviluppati.Sebbene vi sia un accordo generale sulla tecnica "pulita" per la recisione del cordone per evitare infezioni,c'è meno accordo su quale sia la migliore cura del moncone ombelicale.La pratica moderna prevede l'applicazione di agenti antisettici.Alcune raccomandazioni indicano l'applicazione topica di routine di antibiotici o polveri che assorbono l'umidità.Un’altra pratica è quella di non fare altro che mantenere il cordone pulito e asciutto senza applicare nulla.Attualmente,la cura del cordone ombelicale,fino al suo distacco,continua ad essere motivo di controversia.Per questo motivo,questa revisione narrativa è indirizzata a valutare ed esaminare l'efficacia delle cure topiche per il moncone ombelicale ed il confronto tra le diverse pratiche nel prevenirne l'infezione,la malattia e la morte del neonato,per promuovere un processo di cambiamento,basato sulle più recenti e migliori prove d’efficacia prodotte dalla ricerca,che permetta al clinico di intervenire in modo appropriato nella pratica quotidiana. È stata effettuata una revisione della letteratura sulle principali banche dati biomediche;sono stati successivamente selezionati e analizzati gli articoli in base alla pertinenza,alla data di pubblicazione e al grado di evidenza scientifica.Il quesito clinico che ha condotto la ricerca era:Esiste un intervento curativo per il moncone ombelicale,utile a prevenire le infezioni e tutte le relative complicanze,migliore di un altro?Se si, quale? La ricerca ha prodotto un campione finale di 5 articoli che soddisfacevano i criteri di inclusione.Una linea-guida clinica frutto di un’indagine di diverse fonti,due RTC,il primo frutto di sperimentazione condotta in Francia,il secondo che testa l’efficacia di diversi antisettici,una revisione sistematica e,infine,una serie di recentissime raccomandazioni evidence-based pubblicate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.I cinque documenti presi in considerazione,valutano ed affrontano tutti il tema della medicazione del moncone ombelicale ma con focus differenti;nonostante ciò,non sono state riscontrate grandi divergenze sulle varie indicazioni relative alle strategie di medicazione raccomandate. La Clorexidina al 4% sembra essere l’antisettico più efficace nel ridurre il tasso di colonizzazione del moncone e la presumibilmente conseguente infezione;può aumentare il tempo di caduta del moncone ma non vi sono prove che ciò aumenti il rischio di successiva morbilità o infezione.Le evidenze attuali complessivamente non suggeriscono che i trattamenti antisettici siano migliori alla cura del cordone ombelicale “a secco” per la prevenzione delle infezioni del cordone ombelicale nei neonati che vivono nei Paesi sviluppati.Invece,esistono prove che suggeriscono che l'applicazione multipla topica di Clorexidina sul cordone ombelicale riduca significativamente la mortalità neonatale e l'incidenza di onfalite in contesti comunitari e di assistenza primaria nei Paesi in via di sviluppo.File | Dimensione | Formato | |
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