L'energia gioca un ruolo importante nelle nostre vite, essendo una costante nelle nostre attività giornaliere; dovendo stare al passo con la crescita economica nazionale anche la richiesta energetica e il conseguente consumo di combustibili fossili si sta incrementando in modo significativo. Queste risorse non rinnovabili si stanno esaurendo lungo il corso degli anni, grazie alla maggiore domanda in energia per l'industrializzazione e all'aumento della popolazione. Per questo e per ridurre l'impatto ambientale dovuto all'utilizzo di risorse petrolifere si stanno cercando e studiando nuove alternative come sorgenti di energia e per la produzione di intermedi. Le industrie stanno valutando l'utilizzo di nuove materie prime rinnovabili e meno costose con l'obiettivo di riuscire a creare oleochemicals; prodotti "green" caratterizzati da bassa tossicità, alta biodegradabilità e con un basso impatto ambientale. Sono derivanti principalmente da oli vegetali, grassi animali o altri composti idrocarburici eco-friendly e possono essere utilizzati per la produzione di biolubrificanti. I lubrificanti possono essere sotto diverse forme, liquidi, semi-liquidi o solidi, e hanno svariate applicazioni basate sulla riduzione dell'attrito, calore, e usura. Introducendo il lubrificante si crea un film liquido tra le due superfici metalliche in contatto, facilitandone la movimentazione. Quelli in commercio utilizzano principalmente come basi oli minerali e sintetici, determinando come conseguenza il consumo di risorse fossili non rinnovabili. Per ridurne l'utilizzo è nata recentemente una nuova realtà rappresentata dalla società di Itelyum, protagonista dell'economia circolare, che si occupa della rigenerazione degli oli lubrificanti usati, con prestazioni equivalenti a quelle delle basi ottenuti dalla prima raffinazione del greggio. Gli oli vegetali, i cui costituenti principali sono gli acidi grassi, possono essere degli ottimi candidati alla sostituzione di basi minerali e sintetiche; questo è dovuto non solo al basso impatto ambientale che avrebbero ma anche per la loro struttura molto simile alle lunghe catene idrocarburiche che costituiscono gli oli minerali. I "green lubricants" presentano svariati vantaggi rispetto agli oli di origine petrolifera, come ad esempio superiori abilità a lubrificare, alto indice di viscosità e alti punti di infiammabilità. Nonostante questi punti positivi le applicazioni degli oli vegetali sono limitate, dal momento che tendono a rivelare bassa stabilità termica e all'ossidazione. Queste caratteristiche negative possono essere risolte con specifici metodi di modifica chimica o con additivazione appropriata a seconda della base utilizzata, migliorando le prestazioni del lubrificante.

Biolubrificanti a partire da oli vegetali

BERTOLONE CITIN, LAURA SATHYA
2018/2019

Abstract

L'energia gioca un ruolo importante nelle nostre vite, essendo una costante nelle nostre attività giornaliere; dovendo stare al passo con la crescita economica nazionale anche la richiesta energetica e il conseguente consumo di combustibili fossili si sta incrementando in modo significativo. Queste risorse non rinnovabili si stanno esaurendo lungo il corso degli anni, grazie alla maggiore domanda in energia per l'industrializzazione e all'aumento della popolazione. Per questo e per ridurre l'impatto ambientale dovuto all'utilizzo di risorse petrolifere si stanno cercando e studiando nuove alternative come sorgenti di energia e per la produzione di intermedi. Le industrie stanno valutando l'utilizzo di nuove materie prime rinnovabili e meno costose con l'obiettivo di riuscire a creare oleochemicals; prodotti "green" caratterizzati da bassa tossicità, alta biodegradabilità e con un basso impatto ambientale. Sono derivanti principalmente da oli vegetali, grassi animali o altri composti idrocarburici eco-friendly e possono essere utilizzati per la produzione di biolubrificanti. I lubrificanti possono essere sotto diverse forme, liquidi, semi-liquidi o solidi, e hanno svariate applicazioni basate sulla riduzione dell'attrito, calore, e usura. Introducendo il lubrificante si crea un film liquido tra le due superfici metalliche in contatto, facilitandone la movimentazione. Quelli in commercio utilizzano principalmente come basi oli minerali e sintetici, determinando come conseguenza il consumo di risorse fossili non rinnovabili. Per ridurne l'utilizzo è nata recentemente una nuova realtà rappresentata dalla società di Itelyum, protagonista dell'economia circolare, che si occupa della rigenerazione degli oli lubrificanti usati, con prestazioni equivalenti a quelle delle basi ottenuti dalla prima raffinazione del greggio. Gli oli vegetali, i cui costituenti principali sono gli acidi grassi, possono essere degli ottimi candidati alla sostituzione di basi minerali e sintetiche; questo è dovuto non solo al basso impatto ambientale che avrebbero ma anche per la loro struttura molto simile alle lunghe catene idrocarburiche che costituiscono gli oli minerali. I "green lubricants" presentano svariati vantaggi rispetto agli oli di origine petrolifera, come ad esempio superiori abilità a lubrificare, alto indice di viscosità e alti punti di infiammabilità. Nonostante questi punti positivi le applicazioni degli oli vegetali sono limitate, dal momento che tendono a rivelare bassa stabilità termica e all'ossidazione. Queste caratteristiche negative possono essere risolte con specifici metodi di modifica chimica o con additivazione appropriata a seconda della base utilizzata, migliorando le prestazioni del lubrificante.
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