Un essere umano nell'intento di intraprendere un viaggio ha davanti a sé la metafora per eccellenza della vita e della conoscenza: esse si palesano a noi sotto forma di cammino. Viaggiare comporta fare esperienza diretta di ciò che è ¿altro¿, ci obbliga a misurarci con la diversità ovvero con la molteplicità di differenze rispetto al nostro quotidiano. In questo studio si presentano, e confrontano, due diari di viaggio che ebbero come meta l'enigmatico oriente in epoca Medievale.
L'ORIZZONTE ASIATICO IN EPOCA MEDIEVALE: diari di viaggio a confronto, il "meraviglioso" e l'imperturbabile oggettività.
MONARDO, VALENTINA
2018/2019
Abstract
Un essere umano nell'intento di intraprendere un viaggio ha davanti a sé la metafora per eccellenza della vita e della conoscenza: esse si palesano a noi sotto forma di cammino. Viaggiare comporta fare esperienza diretta di ciò che è ¿altro¿, ci obbliga a misurarci con la diversità ovvero con la molteplicità di differenze rispetto al nostro quotidiano. In questo studio si presentano, e confrontano, due diari di viaggio che ebbero come meta l'enigmatico oriente in epoca Medievale.File in questo prodotto:
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/42014