Mi trabajo se realiza sobre el análisis de la presencia en el Perú de dos idiomas mayoritarios: español y quechua o runa simi. Este último es uno de los idiomas nativos del Perú cuya difusión se remonta a alrededor del año 1000, hablado por 8-10 millones de personas, hoy es un idioma representativo de un linaje lingüístico generalizado en las áreas de Bolivia, Ecuador, Colombia y Chile. Una banda más pequeña también presente en Argentina. Antes de abordar este tema, dirijo a la pregunta de qué derivación del dialecto español podría ser la base para la construcción del español americano, esbozando así los procesos y fenómenos fonológicos y fonéticos más evidentes. En el siglo XV, el quechua se convirtió en la lengua franca más importante del antiguo Perú, que fue adoptada como lengua oficial por el imperio de los incas, que la elevó a una lengua oficial; Es en este momento que el primer contacto ocurrió entre los dos idiomas, dada la primera colonización española, cuando los hispanos que cruzaban el territorio peruano se encontraron frente a una población que habla su idioma nativo. Esta variante fue el lenguaje más utilizado para la catequesis de los nativos durante la colonización, es en este punto que el quechua, gracias a los primeros misioneros (que estudiaron el idioma), actuó como un puente para la comunicación entre las dos poblaciones por lo demás incomunicables e inteligibles. entre ellos En un lapso de tiempo de siglos, el quechua será objeto de sumisiones y discriminación por parte de los colonos norteamericanos instigando al español; A pesar de esto, el quechua ha persistido a lo largo de los siglos hasta que se cruzó hoy en el siglo XXI. En un segundo momento se analizarán las diferentes variantes de esta familia lingüística, que consta de hasta 46 dialectos diferentes entre ellos, pero desde el cual Torero realiza un análisis cuidadoso y una subsiguiente subdivisión básica del quechua en el arreglo que cubre el rango de América del Sur con especial atención al territorio peruano. Observando en segundo lugar los rasgos característicos que han influido en lo que ahora se habla en español en el país, debido al contacto experimentado con el quechua del área examinada y, a veces, se describen los casos específicos de modificación o adaptación que ocurrieron en la morfología y fonética de las palabras a lo largo Los siglos de contacto entre los dos idiomas. El último capítulo examina la presencia en las áreas rurales de un alto número de analfabetismo debido a la falta de material técnico y humano en las escuelas, provisto o que debe ser proporcionado por el Estado, luego de un proceso de casteglianización de Área indígena, que se encuentra rezagada respecto a lo que es el aparato administrativo externo. Entonces, de acuerdo con los lingüistas que operan en el tema, describiremos los diversos proyectos aplicables en cada tribu, con el objetivo de igualar las áreas que sin la educación primaria del quechua y luego la de castellano, no sabrían cómo comunicarse con el mundo exterior, el propio mundo externo Por lo tanto, llevar el Perú a una integración nacional en todos los aspectos que le conciernen para mantener un lenguaje que, por sus peculiaridades, sigue vivo hoy.
Il mio lavoro si svolge sull'analisi della presenza in Perù di due lingue maggioritarie: lo spagnolo e il quechua o Runa Simi. Quest'ultima, è una delle lingue native del Perù la cui diffusione risale intorno l'anno 1000, parlata da 8-10 milioni di persone, oggi è lingua rappresentativa di un ceppo linguistico diffuso nelle zone di Bolivia, Ecuador, Colombia e Cile e una fascia più piccola presente anche in Argentina. Prima di affrontare tale tematica, volgo l'attenzione sulla questione riguardante a quale derivazione del dialetto spagnolo potesse essere la base per la costruzione dello spagnolo americano, delineando così i processi e i fenomeni di tipo fonologico e fonetico più evidenti. Nel XV secolo il quechua diventa la più importante lingua franca dell'antico Perù che venne adottato come lingua ufficiale dall'impero Incas il quale la elevò a lingua ufficiale; è in questo momento che si verifica il primo contatto avvenuto fra le due lingue, data la prima colonizzazione spagnola, quando il popolo ispanico varcando sul territorio peruviano si è trovato di fronte una popolazione parlante la propria lingua nativa. Tale variante fu la lingua più utilizzata per la catechesi degli indigeni durante la colonizzazione, è a questo punto che il quechua grazie ai primi missionari (i quali ne studiarono la lingua), fece da ponte per la comunicazione fra le due popolazione altrimenti incomunicabili e intellegibili fra di loro. In un arco temporale durato secoli, il quechua si vedrà oggetto di sottomissioni e discriminazioni data da un favoreggiamento dello spagnolo da parte dei coloni americani; nonostante ciò, il quechua è persistito lungo i corsi dei secoli fino a varcare oggi nel XXI secolo. In un secondo momento si vedranno analizzate le diverse varianti di questa famiglia linguistica, che consta di ben 46 dialetti differenti fra di loro, ma dalla quale Torero ne fa un'attenta analisi e una successiva suddivisione basica del quechua nella disposizione che ricopre la fascia dell'America del Sud con un attenzione particolare al territorio peruviano. Rimarcando in secondo luogo i tratti caratteristici che ne hanno influenzato quello che oggi è lo spagnolo parlato nel paese, dovuto al contatto vissuto con il quechua della zona esaminata e talvolta delineando i casi specifici di modificazione o adattamento verificatosi nella morfologia e nella fonetica delle parole lungo i secoli di contatto fra le due lingue. Nell'ultimo capitolo si esamina la presenza nelle zone dei territori rurali di un alto numero di analfabetizzazione dovuta alla mancanza di materiale tecnico e umano nelle scuole, fornite o che dovrebbe essere fornite da parte dello Stato, attuo ad un un processo di casteglianizzazione dell'area indigena,che suole arretrato rispetto a quello che è l'apparato amministrativo esterno. Quindi secondo i linguisti operativi nella materia, si andranno a delineare i vari progetti applicabili in ogni tribù, volti alla parificazioni di quelle zone che senza l'istruzione primaria del quechua e in un secondo momento quella del castigliano, non saprebbero comunicare col mondo esterno, il proprio mondo esterno. Portare il Perù, dunque, ad un' integrazione nazionale in tutti gli aspetti che ne concerne per mantenere una lingua che, per le sue peculiarità, rimane viva tutt'ora.
Contatto e convivenza con il quechua e lo spagnolo nel Perù
CASTRO MARQUINA, DAIANA
2018/2019
Abstract
Il mio lavoro si svolge sull'analisi della presenza in Perù di due lingue maggioritarie: lo spagnolo e il quechua o Runa Simi. Quest'ultima, è una delle lingue native del Perù la cui diffusione risale intorno l'anno 1000, parlata da 8-10 milioni di persone, oggi è lingua rappresentativa di un ceppo linguistico diffuso nelle zone di Bolivia, Ecuador, Colombia e Cile e una fascia più piccola presente anche in Argentina. Prima di affrontare tale tematica, volgo l'attenzione sulla questione riguardante a quale derivazione del dialetto spagnolo potesse essere la base per la costruzione dello spagnolo americano, delineando così i processi e i fenomeni di tipo fonologico e fonetico più evidenti. Nel XV secolo il quechua diventa la più importante lingua franca dell'antico Perù che venne adottato come lingua ufficiale dall'impero Incas il quale la elevò a lingua ufficiale; è in questo momento che si verifica il primo contatto avvenuto fra le due lingue, data la prima colonizzazione spagnola, quando il popolo ispanico varcando sul territorio peruviano si è trovato di fronte una popolazione parlante la propria lingua nativa. Tale variante fu la lingua più utilizzata per la catechesi degli indigeni durante la colonizzazione, è a questo punto che il quechua grazie ai primi missionari (i quali ne studiarono la lingua), fece da ponte per la comunicazione fra le due popolazione altrimenti incomunicabili e intellegibili fra di loro. In un arco temporale durato secoli, il quechua si vedrà oggetto di sottomissioni e discriminazioni data da un favoreggiamento dello spagnolo da parte dei coloni americani; nonostante ciò, il quechua è persistito lungo i corsi dei secoli fino a varcare oggi nel XXI secolo. In un secondo momento si vedranno analizzate le diverse varianti di questa famiglia linguistica, che consta di ben 46 dialetti differenti fra di loro, ma dalla quale Torero ne fa un'attenta analisi e una successiva suddivisione basica del quechua nella disposizione che ricopre la fascia dell'America del Sud con un attenzione particolare al territorio peruviano. Rimarcando in secondo luogo i tratti caratteristici che ne hanno influenzato quello che oggi è lo spagnolo parlato nel paese, dovuto al contatto vissuto con il quechua della zona esaminata e talvolta delineando i casi specifici di modificazione o adattamento verificatosi nella morfologia e nella fonetica delle parole lungo i secoli di contatto fra le due lingue. Nell'ultimo capitolo si esamina la presenza nelle zone dei territori rurali di un alto numero di analfabetizzazione dovuta alla mancanza di materiale tecnico e umano nelle scuole, fornite o che dovrebbe essere fornite da parte dello Stato, attuo ad un un processo di casteglianizzazione dell'area indigena,che suole arretrato rispetto a quello che è l'apparato amministrativo esterno. Quindi secondo i linguisti operativi nella materia, si andranno a delineare i vari progetti applicabili in ogni tribù, volti alla parificazioni di quelle zone che senza l'istruzione primaria del quechua e in un secondo momento quella del castigliano, non saprebbero comunicare col mondo esterno, il proprio mondo esterno. Portare il Perù, dunque, ad un' integrazione nazionale in tutti gli aspetti che ne concerne per mantenere una lingua che, per le sue peculiarità, rimane viva tutt'ora.File | Dimensione | Formato | |
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