La menzogna è un tema poco approfondito e studiato, ma intrinseco nella società odierna. Essa è una caratteristica centrale della vita umana, è possibile incontrarla in quasi tutti i rapporti umani. Questa tesi vuole analizzare la menzogna nelle sue sfaccettature. La prima parte è dedicata al tema della menzogna in ambito filosofico a partire da Socrate, filosofo che per eccellenza insegue la verità a costo della sua stessa vita. Platone, suo discepolo, introduce la dottrina della ¿nobile menzogna¿ cioè la menzogna che funge da medicina e può essere utilizzata solo dai governanti, inoltre egli afferma che la vera menzogna coincide con l'ignoranza. Molto importante è la tesi di S. Agostino, il quale, diversamente dagli autori precedenti, ritiene che sia fondamentale la presenza della volontà per decretare o meno la menzogna. Montaigne condanna la menzogna poiché insita nella comunicazione tra gli uomini che dovrebbe unificarli. Ho poi affrontato il tema della menzogna attraverso Kant, il quale non ammette alcun tipo di menzogna neanche quella necessaria, poiché darebbe adito ad un altro di fare lo stesso. Ho concluso il cammino della menzogna nella storia della filosofia con Nietzsche, il quale afferma che il fine dell'intelletto è quello di conservare l'individuo utilizzando la finzione. Chi utilizza la finzione è più debole di chi non la utilizza poiché essa è un meccanismo di difesa. Il secondo capitolo ha come tema centrale l'origine della menzogna. Sono partita dal protobugiardo di Wilde che mente ai suoi compagni fondando così le relazioni sociali. In seguito ho analizzato alcuni personaggi ed episodi biblici in cui vi è la menzogna: Adamo ed Eva, Abramo, Sara, Lot, Giacobbe, Giuda e infine anche Dio. L'ultima parte di questo capitolo è dedicato alla mitologia: a Ulisse che è considerato il maestro dell'astuzia e dell'inganno. L'analisi della sua menzogna può indurre a pensare che egli menta per salvare i suoi compagni e sé stesso ma, in realtà, egli mente per puro piacere e per avere sempre di più. Un altro mito affrontato è quello di Prometeo, il quale intende farci riflettere sulla verità che, anche se lentamente, con il tempo prevale sempre. L'ultimo capitolo, differente rispetto ai primi due poiché più scientifico, è dedicato a Paul Ekman. Mi sono avvicinata ai suoi studi grazie alla serie tv statunitense Lie to me: il comportamento non verbale e le sue funzioni comunicative sono al centro degli studi di Ekman e della serie. Lo psicologo statunitense è colui che ha scoperto gli indizi che lasciano trapelare la menzogna: il tono della voce, i gesti e le espressioni facciali. Egli infatti ha creato il ¿Facial Action Coding System¿ o FACS, per misurare i movimenti facciali in relazione alla bugia. La verità secondo Ekman è scritta sui nostri volti.
Filosofia della bugia: dall'antichità a Paul Ekman
MARINO, MICHELA
2017/2018
Abstract
La menzogna è un tema poco approfondito e studiato, ma intrinseco nella società odierna. Essa è una caratteristica centrale della vita umana, è possibile incontrarla in quasi tutti i rapporti umani. Questa tesi vuole analizzare la menzogna nelle sue sfaccettature. La prima parte è dedicata al tema della menzogna in ambito filosofico a partire da Socrate, filosofo che per eccellenza insegue la verità a costo della sua stessa vita. Platone, suo discepolo, introduce la dottrina della ¿nobile menzogna¿ cioè la menzogna che funge da medicina e può essere utilizzata solo dai governanti, inoltre egli afferma che la vera menzogna coincide con l'ignoranza. Molto importante è la tesi di S. Agostino, il quale, diversamente dagli autori precedenti, ritiene che sia fondamentale la presenza della volontà per decretare o meno la menzogna. Montaigne condanna la menzogna poiché insita nella comunicazione tra gli uomini che dovrebbe unificarli. Ho poi affrontato il tema della menzogna attraverso Kant, il quale non ammette alcun tipo di menzogna neanche quella necessaria, poiché darebbe adito ad un altro di fare lo stesso. Ho concluso il cammino della menzogna nella storia della filosofia con Nietzsche, il quale afferma che il fine dell'intelletto è quello di conservare l'individuo utilizzando la finzione. Chi utilizza la finzione è più debole di chi non la utilizza poiché essa è un meccanismo di difesa. Il secondo capitolo ha come tema centrale l'origine della menzogna. Sono partita dal protobugiardo di Wilde che mente ai suoi compagni fondando così le relazioni sociali. In seguito ho analizzato alcuni personaggi ed episodi biblici in cui vi è la menzogna: Adamo ed Eva, Abramo, Sara, Lot, Giacobbe, Giuda e infine anche Dio. L'ultima parte di questo capitolo è dedicato alla mitologia: a Ulisse che è considerato il maestro dell'astuzia e dell'inganno. L'analisi della sua menzogna può indurre a pensare che egli menta per salvare i suoi compagni e sé stesso ma, in realtà, egli mente per puro piacere e per avere sempre di più. Un altro mito affrontato è quello di Prometeo, il quale intende farci riflettere sulla verità che, anche se lentamente, con il tempo prevale sempre. L'ultimo capitolo, differente rispetto ai primi due poiché più scientifico, è dedicato a Paul Ekman. Mi sono avvicinata ai suoi studi grazie alla serie tv statunitense Lie to me: il comportamento non verbale e le sue funzioni comunicative sono al centro degli studi di Ekman e della serie. Lo psicologo statunitense è colui che ha scoperto gli indizi che lasciano trapelare la menzogna: il tono della voce, i gesti e le espressioni facciali. Egli infatti ha creato il ¿Facial Action Coding System¿ o FACS, per misurare i movimenti facciali in relazione alla bugia. La verità secondo Ekman è scritta sui nostri volti.File | Dimensione | Formato | |
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