Introduction. The interest in non-pharmacological treatments is increasing in the rehabilitation field as well. In the pulmonary field there has been a look back recovering what was once called speleotherapy or halotherapy. The latter has been associated with relief and improvement of respiratory conditions in patients with bronchial asthma (of varying severity and aetiology), chronic obstructive pulmonary disease (COPD), bronchiectasis and cystic fibrosis, as well as an improvement of integumentary conditions in patients with dermatitis, eczema and psoriasis. Objective. Tosynthesize the best efficacy tests related to halotherapy applied to patients suffering from pulmonary diseases. Materials and methods. The Medine databases (via PubMed), the CINAHL ( via EBSCOhost), the Cochrane Library and the Embase were consulted until May 2019, combining the terms halotherapy; dry saltinhalationtherapy; speleotherapy; saltcaves ; saltchamber treatment. All primary and secondary studies describing the halotherapy treatment in patients with pulmonary diseases were included, with priority given to meta-analysis, systematic reviews and experimental studies. Results. Two systematic reviews and eight articles were included. The pathologies investigated were bronchial asthma, COPD, cystic fibrosis and non-fibrocystic bronchiectasis. Studies have reported no adverse reactions to treatment, but some outcomes, such as results on spirometry tests, are inconsistent with each other. Halotherapy improves the symptoms of sinusitis and dyspnoeain pneumopathic patients, thus improving the perception of psychophysical well-being. Conclusions. The studies available are not sufficient to make precise estimates with respect to the effectiveness of the rehabilitation method. However, it is advisable to suggest halotherapy as a complementary treatment to universally recognized therapies for pulmonary diseases.
Introduzione. L'interesse per i trattamenti non farmacologici anche in ambito riabilitativo è in aumento. In ambito polmonare, si è rivolto uno sguardo al passato,recuperando quella che un tempo veniva chiamata speleoterapia o haloterapia. Quest'ultima è stata associata a un sollievo e miglioramento delle condizioni respiratorie in pazienti affetti da asma bronchiale (di varia gravità ed eziologia), brocopneumopatia cronico ostruttiva (BPCO), bronchiectasie e fibrosi cistica, nonché ad un miglioramento delle condizioni tegumentarie in pazienti con dermatite, eczema e psoriasi. Obiettivo.Sintetizzare le migliori prove di efficacia relative all'haloterapiaapplicata ai pazienti affetti da patologie polmonari. Materiali e metodi. Sono state consultate le banche dati Medine(tramite PubMed), CINAHL (tramite EBSCOhost), Cochrane Library ed Embase fino a maggio 2019, combinando tra loro i termini halotherapy; dry saltinhalationtherapy;speleotherapy; saltcaves; saltchamber treatment. Sono stati inclusi tutti gli studi primari e secondari che descrivevano il trattamento con l'haloterapia nei pazienti affetti da patologie polmonari, considerando prioritari metanalisi, revisioni sistematiche e studi sperimentali. Risultati. Sono state incluse 2 revisioni sistematiche e 8 articoli. Le patologie indagate sono state asma bronchiale, BPCO, fibrosi cistica e bronchiectasie non fibrocistiche. Gli studi non hanno riportato reazioni avverse al trattamento, ma alcuni esiti, come ad esempio i risultati sui test spirometrici, sono discordanti tra loro. L'haloterapia migliora i sintomi della sinusite e dispnea in pazienti pneumopatici, migliorando così la percezione di benessere psicofisico. Conclusioni. Gli studi a disposizione non sono sufficienti a fare stime puntuali rispetto all'efficacia del metodo riabilitativo. È tuttavia consigliabile suggerire l'haloterapia come trattamento complementare alle terapie universalmente riconosciute per le patologie polmonari.
I benefici dell'Haloterapia nei pazienti pneumopatici;una revisione della letteratura
MARINO, SIMONA
2018/2019
Abstract
Introduzione. L'interesse per i trattamenti non farmacologici anche in ambito riabilitativo è in aumento. In ambito polmonare, si è rivolto uno sguardo al passato,recuperando quella che un tempo veniva chiamata speleoterapia o haloterapia. Quest'ultima è stata associata a un sollievo e miglioramento delle condizioni respiratorie in pazienti affetti da asma bronchiale (di varia gravità ed eziologia), brocopneumopatia cronico ostruttiva (BPCO), bronchiectasie e fibrosi cistica, nonché ad un miglioramento delle condizioni tegumentarie in pazienti con dermatite, eczema e psoriasi. Obiettivo.Sintetizzare le migliori prove di efficacia relative all'haloterapiaapplicata ai pazienti affetti da patologie polmonari. Materiali e metodi. Sono state consultate le banche dati Medine(tramite PubMed), CINAHL (tramite EBSCOhost), Cochrane Library ed Embase fino a maggio 2019, combinando tra loro i termini halotherapy; dry saltinhalationtherapy;speleotherapy; saltcaves; saltchamber treatment. Sono stati inclusi tutti gli studi primari e secondari che descrivevano il trattamento con l'haloterapia nei pazienti affetti da patologie polmonari, considerando prioritari metanalisi, revisioni sistematiche e studi sperimentali. Risultati. Sono state incluse 2 revisioni sistematiche e 8 articoli. Le patologie indagate sono state asma bronchiale, BPCO, fibrosi cistica e bronchiectasie non fibrocistiche. Gli studi non hanno riportato reazioni avverse al trattamento, ma alcuni esiti, come ad esempio i risultati sui test spirometrici, sono discordanti tra loro. L'haloterapia migliora i sintomi della sinusite e dispnea in pazienti pneumopatici, migliorando così la percezione di benessere psicofisico. Conclusioni. Gli studi a disposizione non sono sufficienti a fare stime puntuali rispetto all'efficacia del metodo riabilitativo. È tuttavia consigliabile suggerire l'haloterapia come trattamento complementare alle terapie universalmente riconosciute per le patologie polmonari.File | Dimensione | Formato | |
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