The aim of this essay is to analyze Il Visconte dimezzato, a novel written by Italo Calvino and first published by Einaudi in 1960. This novel, along with: Il barone rampante, and Il cavaliere inesistente is part of Calvino's trilogy called I nostri antenati. Il Visconte dimezzato is a very analyzed novel and it keeps raising both readers and critics interest as it deals with several perennial questions of humankind, such as the splitting of the Ego, the fight between good and evil and between man and nature, with the typical naivety of fairytales. The novel was conceived and written at a time of swift and often traumatic social and political changes, in which there is a strong sense of disorientation and disillusionment, because of all the hopes of improvement that followed at the end of the Second World War. Calvino distances himself from the political circle that surrounds him and from the moralizing role that the writer assumed during Neorealism; he proposes an interpretation of the particular historical moment he was passing through, using the metaphor of the halved man, making the novel a training path for the viscount, which passes through the splitting in order to overcome the contrast between good and evil that dwells in the human being, eventually becoming a complete man finding the balance between the two parts.

In questo lavoro si propone una lettura del Visconte dimezzato di Italo Calvino, la prima opera della trilogia I nostri antenati, pubblicata da Einaudi nel 1960 e comprendente, oltre a questo, Il barone rampante e Il cavaliere inesistente. Il visconte dimezzato è un'opera molto studiata, ma che continua a tenere vivo l'interesse dei lettori e della critica in quanto affronta, seppure con la leggerezza di un racconto fiabesco, gli interrogativi, sempre attuali, intorno alla scissione dell'io, al contrasto fra bene e male e fra uomo e natura. Il romanzo viene concepito e scritto in un'epoca di rapidi e spesso traumatici cambiamenti politici e sociali, nei quali è forte il senso di spaesamento e di disillusione, dopo le speranze di cambiamento nutrite al termine della Seconda guerra mondiale. Calvino prende le distanze della realtà politica che lo circonda e dal ruolo moralizzatore che lo scrittore aveva assunto durante il Neorealismo; egli propone un'interpretazione del particolare momento storico attraverso la metafora dell'uomo dimezzato, rendendo il romanzo un percorso di formazione per il visconte, il quale passa attraverso il dimidiamento per arrivare al superamento del contrasto tra bene e male che alberga nell'essere umano, diventando infine un uomo completo trovando l'equilibrio tra le due parti.

Una lettura del Visconte dimezzato di Italo Calvino

PALUMBO, VALERIA
2018/2019

Abstract

In questo lavoro si propone una lettura del Visconte dimezzato di Italo Calvino, la prima opera della trilogia I nostri antenati, pubblicata da Einaudi nel 1960 e comprendente, oltre a questo, Il barone rampante e Il cavaliere inesistente. Il visconte dimezzato è un'opera molto studiata, ma che continua a tenere vivo l'interesse dei lettori e della critica in quanto affronta, seppure con la leggerezza di un racconto fiabesco, gli interrogativi, sempre attuali, intorno alla scissione dell'io, al contrasto fra bene e male e fra uomo e natura. Il romanzo viene concepito e scritto in un'epoca di rapidi e spesso traumatici cambiamenti politici e sociali, nei quali è forte il senso di spaesamento e di disillusione, dopo le speranze di cambiamento nutrite al termine della Seconda guerra mondiale. Calvino prende le distanze della realtà politica che lo circonda e dal ruolo moralizzatore che lo scrittore aveva assunto durante il Neorealismo; egli propone un'interpretazione del particolare momento storico attraverso la metafora dell'uomo dimezzato, rendendo il romanzo un percorso di formazione per il visconte, il quale passa attraverso il dimidiamento per arrivare al superamento del contrasto tra bene e male che alberga nell'essere umano, diventando infine un uomo completo trovando l'equilibrio tra le due parti.
ITA
The aim of this essay is to analyze Il Visconte dimezzato, a novel written by Italo Calvino and first published by Einaudi in 1960. This novel, along with: Il barone rampante, and Il cavaliere inesistente is part of Calvino's trilogy called I nostri antenati. Il Visconte dimezzato is a very analyzed novel and it keeps raising both readers and critics interest as it deals with several perennial questions of humankind, such as the splitting of the Ego, the fight between good and evil and between man and nature, with the typical naivety of fairytales. The novel was conceived and written at a time of swift and often traumatic social and political changes, in which there is a strong sense of disorientation and disillusionment, because of all the hopes of improvement that followed at the end of the Second World War. Calvino distances himself from the political circle that surrounds him and from the moralizing role that the writer assumed during Neorealism; he proposes an interpretation of the particular historical moment he was passing through, using the metaphor of the halved man, making the novel a training path for the viscount, which passes through the splitting in order to overcome the contrast between good and evil that dwells in the human being, eventually becoming a complete man finding the balance between the two parts.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/41699