This thesis is about the assertion problem of future contingents, which can be stated by means of the following question: is it possible, within an indeterministic framework, to utter correctly statements about future events which might happen or not with assertoric force? Two answers in open contrast are possible: on the one hand, considering ordinary language and common sense, future contingents are assertible; on the other hand, according to a long-standing philosophical tradition, future contingents are not assertible. In the first chapter, I discuss the problem of future contingents. I present the origin of the problem and the so-called Aristotelian solution, whose main assumption is part of three different theories: Thomason's supervaluationism, Belnap's double time reference semantics and MacFarlane's relativist semantics. Finally, I state the assertion problem by means of a formal argument, whose assumptions are the Aristotelian solution and the Truth-norm, and I show the implausible consequences of a first solution strategy appealing to an error theory. In the second chapter, I deal with the normative account of assertion and the debate it has originated. I discuss three possible norms alternative to the Truth-norm in reference to assertion as a speech-act, in general, and to the assertion problem, specifically. In this way, I intend to show that a second solution strategy, consisting in rejecting the Truth-norm, is not tenable for Aristotelians. In the conclusion, I present the so-called Ockhamist solution arguing for its plausibility as solution to both the problem of future contingents and the assertion problem in its original formulation. Nonetheless, taking into consideration the results of the second chapter, I conclude that Ockhamists can offer only a partial solution and I suggest some other directions of research.
Questa tesi tratta il problema dell'asserzione dei futuri contingenti, tentando di rispondere alla seguente domanda: è possibile, all'interno di un quadro indeterministico, proferire correttamente con forza assertoria enunciati che vertono su eventi futuri che potrebbero accadere come non accadere? La questione nasce dal contrasto tra due possibili risposte che si possono addurre, a seconda che ci si affidi al linguaggio ordinario e al senso comune o alle tesi di una lunga tradizione di riflessione filosofica. Nel primo caso, i futuri contingenti sono asseribili; nel secondo, assumendo la cosiddetta soluzione aristotelica al problema dei futuri contingenti e la regola della verità dell'asserzione, i futuri contingenti non sono asseribili. Il capitolo 1 è dedicato al problema dei futuri contingenti: dopo aver ricostruito la questione da cui esso trae origine, vengono presentate la soluzione aristotelica e tre possibili teorie che intendono rendere conto delle sue intuizioni di fondo, in funzione della formulazione del problema dell'asserzione dei futuri contingenti. In conclusione del capitolo 1, viene discussa ¿ constatandone le conseguenze non del tutto plausibili ¿ una prima possibile strategia di soluzione che consiste nel fare appello a una dialettica di teoria dell'errore. Il capitolo 2 si occupa della concezione normativa dell'asserzione: dopo aver inquadrato questa teoria e il dibattito a cui essa ha dato adito, vengono discusse tre possibili regole alternative a quella della verità in riferimento all'atto linguistico dell'asserzione, in generale, e al problema dell'asserzione dei futuri contingenti, nello specifico. In questo modo, si intende mostrare una seconda possibile strategia di soluzione al problema dell'asserzione dei futuri contingenti che si concreta nel rinunciare alla regola della verità e che, tuttavia, come nel primo caso, non sembra poter fornire una risposta adeguata. La conclusione presenta la cosiddetta soluzione ockhamista: dopo aver discusso la sua plausibilità come soluzione al problema dei futuri contingenti, si mostra come la soluzione ockhamista consenta di resistere al problema dell'asserzione dei futuri contingenti nel caso della regola della verità ¿ negando l'assunto di fondo della soluzione aristotelica ¿, ma non di altre regole per cui si propende in base ai risultati ottenuti nel capitolo 2. Si conclude, pertanto, che quella ockhamista offre una soluzione solamente parziale al problema dell'asserzione dei futuri contingenti, lasciando aperte ulteriori linee di ricerca, a cui si accenna.
Futuri contingenti e norme dell'asserzione
GRUGNETTI, PAOLO
2017/2018
Abstract
Questa tesi tratta il problema dell'asserzione dei futuri contingenti, tentando di rispondere alla seguente domanda: è possibile, all'interno di un quadro indeterministico, proferire correttamente con forza assertoria enunciati che vertono su eventi futuri che potrebbero accadere come non accadere? La questione nasce dal contrasto tra due possibili risposte che si possono addurre, a seconda che ci si affidi al linguaggio ordinario e al senso comune o alle tesi di una lunga tradizione di riflessione filosofica. Nel primo caso, i futuri contingenti sono asseribili; nel secondo, assumendo la cosiddetta soluzione aristotelica al problema dei futuri contingenti e la regola della verità dell'asserzione, i futuri contingenti non sono asseribili. Il capitolo 1 è dedicato al problema dei futuri contingenti: dopo aver ricostruito la questione da cui esso trae origine, vengono presentate la soluzione aristotelica e tre possibili teorie che intendono rendere conto delle sue intuizioni di fondo, in funzione della formulazione del problema dell'asserzione dei futuri contingenti. In conclusione del capitolo 1, viene discussa ¿ constatandone le conseguenze non del tutto plausibili ¿ una prima possibile strategia di soluzione che consiste nel fare appello a una dialettica di teoria dell'errore. Il capitolo 2 si occupa della concezione normativa dell'asserzione: dopo aver inquadrato questa teoria e il dibattito a cui essa ha dato adito, vengono discusse tre possibili regole alternative a quella della verità in riferimento all'atto linguistico dell'asserzione, in generale, e al problema dell'asserzione dei futuri contingenti, nello specifico. In questo modo, si intende mostrare una seconda possibile strategia di soluzione al problema dell'asserzione dei futuri contingenti che si concreta nel rinunciare alla regola della verità e che, tuttavia, come nel primo caso, non sembra poter fornire una risposta adeguata. La conclusione presenta la cosiddetta soluzione ockhamista: dopo aver discusso la sua plausibilità come soluzione al problema dei futuri contingenti, si mostra come la soluzione ockhamista consenta di resistere al problema dell'asserzione dei futuri contingenti nel caso della regola della verità ¿ negando l'assunto di fondo della soluzione aristotelica ¿, ma non di altre regole per cui si propende in base ai risultati ottenuti nel capitolo 2. Si conclude, pertanto, che quella ockhamista offre una soluzione solamente parziale al problema dell'asserzione dei futuri contingenti, lasciando aperte ulteriori linee di ricerca, a cui si accenna.File | Dimensione | Formato | |
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