La società odierna dovrebbe considerare la vecchiaia non solo un'esperienza individuale e un processo biologico, ma anche una ¿realtà¿socialmente costruita, nella quale sono rappresentati gli ambienti culturali, i costumi, i simboli e le conoscenze, e per questo va tutelata attraverso politiche specifiche per questa fascia di età. Nel recente passato per far fronte alle nuove esigenze derivanti dall'invecchiamento della popolazione e dalla progressiva crescita degli anziani non autosufficienti, due sono stati le risposte, anche come conseguenza dei mutamenti intervenuti all'interno e all'esterno dei nuclei familiari. La prima è stata quella della ¿domiciliarità¿ con un ruolo centrale delle famiglie, supportato da risorse e servizi pubblici di sostegno. La seconda è stata quella della ¿residenzialità¿ fondata sulla rete territoriale di presidi socio sanitari e socio assistenziali. Attraverso l'analisi delle problematiche legate alla figura dell'anziano si è giunti a valutare l'opportunità di un cambio di prospettiva nella valutazione del soggetto in esame e quindi dell'invecchiamento. Occorre operare un cambio di collocazione e considerare l'anziano non più come zavorra estranea alla società ma come una risorsa dalla quale poter trarre enormi vantaggi anche in termini di esperienza. Per questo però occorre che l'anziano sia un soggetto attivo. Nell'ambito degli altri casi si sono presi in esame i metodi e le varie formule di assistenza, studiandone i presupposti e le metodologie, per poi giungere alla conclusione che la domiciliarità appare essere la risposta più coerente e utile alle necessità dell'anziano e per far sì che lo stesso non si senta escluso completamente dal contesto sociale in cui è cresciuto, ha vissuto, ha operato attivamente per anni e nel quale è invecchiato. Partendo da questo presupposto, laddove non possa trovare risposte concrete la domiciliarità, occorre che le strutture dedicate agli anziani si ispirino al criterio di domiciliarità facendo il possibile per limitare il distacco dell'anziano dal tessuto sociale in cui è vissuto.
ETA' ANZIANA E CICLO DI VITA: L'AGEING QUALE RISORSA.
BELLA, ELEONORA
2017/2018
Abstract
La società odierna dovrebbe considerare la vecchiaia non solo un'esperienza individuale e un processo biologico, ma anche una ¿realtà¿socialmente costruita, nella quale sono rappresentati gli ambienti culturali, i costumi, i simboli e le conoscenze, e per questo va tutelata attraverso politiche specifiche per questa fascia di età. Nel recente passato per far fronte alle nuove esigenze derivanti dall'invecchiamento della popolazione e dalla progressiva crescita degli anziani non autosufficienti, due sono stati le risposte, anche come conseguenza dei mutamenti intervenuti all'interno e all'esterno dei nuclei familiari. La prima è stata quella della ¿domiciliarità¿ con un ruolo centrale delle famiglie, supportato da risorse e servizi pubblici di sostegno. La seconda è stata quella della ¿residenzialità¿ fondata sulla rete territoriale di presidi socio sanitari e socio assistenziali. Attraverso l'analisi delle problematiche legate alla figura dell'anziano si è giunti a valutare l'opportunità di un cambio di prospettiva nella valutazione del soggetto in esame e quindi dell'invecchiamento. Occorre operare un cambio di collocazione e considerare l'anziano non più come zavorra estranea alla società ma come una risorsa dalla quale poter trarre enormi vantaggi anche in termini di esperienza. Per questo però occorre che l'anziano sia un soggetto attivo. Nell'ambito degli altri casi si sono presi in esame i metodi e le varie formule di assistenza, studiandone i presupposti e le metodologie, per poi giungere alla conclusione che la domiciliarità appare essere la risposta più coerente e utile alle necessità dell'anziano e per far sì che lo stesso non si senta escluso completamente dal contesto sociale in cui è cresciuto, ha vissuto, ha operato attivamente per anni e nel quale è invecchiato. Partendo da questo presupposto, laddove non possa trovare risposte concrete la domiciliarità, occorre che le strutture dedicate agli anziani si ispirino al criterio di domiciliarità facendo il possibile per limitare il distacco dell'anziano dal tessuto sociale in cui è vissuto.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/41637