Questa trattazione intende sviluppare il tema dei rapporti esistenti tra fonti interne e fonti dell'Unione Europea. In particolare, si pone l'attenzione sulle procedure parlamentari previste nel nostro Paese per dare attuazione al diritto dell'Unione.  Nel primo capitolo viene delineato, in sintesi, il sistema che regola le interazioni esistenti tra il nostro ordinamento e quello dell'Unione. Quattro sono le tematiche su cui si pone particolare attenzione. Innanzitutto, quella relativa al noto principio del primato, quale criterio che sancisce la supremazia del diritto comunitario sul diritto interno. Viene specificatamente fatto riferimento all'evoluzione giurisprudenziale che ha portato la Corte di Giustizia dell'Unione Europea all'affermazione di questo principio, ponendosi in un primo momento in contrasto con quanto sostenuto dalla nostra Corte costituzionale, la quale successivamente si è allineata alla tesi sostenuta dal giudice di Lussemburgo. Si tratta, inoltre, degli articoli 11 e 117 della nostra Costituzione, quali "artefici" delle limitazioni di sovranità previste dal nostro ordinamento a favore dell'ordinamento comunitario.  Infine, viene evidenziato come il primato del diritto dell'Unione Europea sul diritto interno non sia però privo di limiti. Centrale è dunque il tema dei così detti controlimiti: il rispetto dei diritti inviolabili della persona umana e dei principi fondamentali della nostra costituzione rappresentano un limite insuperabile per il recepimento di qualunque disposizione dell'Unione Europea.  Nel secondo capitolo si analizza il ruolo che viene attribuito ai parlamenti nazionali, all'interno dell'Unione Europea. Sin dalle origini, a questi ultimi, sono stati attribuiti degli specifici compiti all'interno della struttura organizzativa dell'Unione, ma si evidenzia come, negli ultimi anni, si è registrata negli Stati membri una tendenza generale alla deparlamentarizzazione. Questa, è stata causata dall'impatto negativo che, in un primo momento, il processo di integrazione europea ha avuto sui parlamenti nazionali. Tale processo, ha altresì determinato l'acquisizione di un maggiore potere in capo all'organo esecutivo.  In un contesto di questo tipo, le novità che sono state introdotte dal Trattato di Lisbona, entrato in vigore nel dicembre 2009, hanno indubbiamente rafforzato il ruolo dei parlamenti nazionali, ai quali è attribuito attualmente il compito di contribuire "attivamente al buon funzionamento dell'Unione". Si esegue dunque, in dettaglio, l'analisi delle principali competenze e poteri che l'ordinamento italiano attribuisce all'organo parlamentare, in ambito europeo.  Infine nel terzo, ed ultimo capitolo, vengono in maniera specifica delineate le novità, circa il ruolo attribuito al Parlamento italiano, che sono state introdotte dalla legge n. 234 del 24 dicembre 2012. In particolare, si fa riferimento sia alla fase "ascendente" della formazione della normativa dell'Unione, sia a quella "discendente" della sua attuazione interna.

I RAPPORTI TRA FONTI INTERNE E FONTI DELL'UNIONE EUROPEA. IN PARTICOLARE, LE PROCEDURE PARLAMENTARI LEGATE AL DIRITTO DELL'UNIONE

TASCA, SARA
2017/2018

Abstract

Questa trattazione intende sviluppare il tema dei rapporti esistenti tra fonti interne e fonti dell'Unione Europea. In particolare, si pone l'attenzione sulle procedure parlamentari previste nel nostro Paese per dare attuazione al diritto dell'Unione.  Nel primo capitolo viene delineato, in sintesi, il sistema che regola le interazioni esistenti tra il nostro ordinamento e quello dell'Unione. Quattro sono le tematiche su cui si pone particolare attenzione. Innanzitutto, quella relativa al noto principio del primato, quale criterio che sancisce la supremazia del diritto comunitario sul diritto interno. Viene specificatamente fatto riferimento all'evoluzione giurisprudenziale che ha portato la Corte di Giustizia dell'Unione Europea all'affermazione di questo principio, ponendosi in un primo momento in contrasto con quanto sostenuto dalla nostra Corte costituzionale, la quale successivamente si è allineata alla tesi sostenuta dal giudice di Lussemburgo. Si tratta, inoltre, degli articoli 11 e 117 della nostra Costituzione, quali "artefici" delle limitazioni di sovranità previste dal nostro ordinamento a favore dell'ordinamento comunitario.  Infine, viene evidenziato come il primato del diritto dell'Unione Europea sul diritto interno non sia però privo di limiti. Centrale è dunque il tema dei così detti controlimiti: il rispetto dei diritti inviolabili della persona umana e dei principi fondamentali della nostra costituzione rappresentano un limite insuperabile per il recepimento di qualunque disposizione dell'Unione Europea.  Nel secondo capitolo si analizza il ruolo che viene attribuito ai parlamenti nazionali, all'interno dell'Unione Europea. Sin dalle origini, a questi ultimi, sono stati attribuiti degli specifici compiti all'interno della struttura organizzativa dell'Unione, ma si evidenzia come, negli ultimi anni, si è registrata negli Stati membri una tendenza generale alla deparlamentarizzazione. Questa, è stata causata dall'impatto negativo che, in un primo momento, il processo di integrazione europea ha avuto sui parlamenti nazionali. Tale processo, ha altresì determinato l'acquisizione di un maggiore potere in capo all'organo esecutivo.  In un contesto di questo tipo, le novità che sono state introdotte dal Trattato di Lisbona, entrato in vigore nel dicembre 2009, hanno indubbiamente rafforzato il ruolo dei parlamenti nazionali, ai quali è attribuito attualmente il compito di contribuire "attivamente al buon funzionamento dell'Unione". Si esegue dunque, in dettaglio, l'analisi delle principali competenze e poteri che l'ordinamento italiano attribuisce all'organo parlamentare, in ambito europeo.  Infine nel terzo, ed ultimo capitolo, vengono in maniera specifica delineate le novità, circa il ruolo attribuito al Parlamento italiano, che sono state introdotte dalla legge n. 234 del 24 dicembre 2012. In particolare, si fa riferimento sia alla fase "ascendente" della formazione della normativa dell'Unione, sia a quella "discendente" della sua attuazione interna.
ITA
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
796546_tesi.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 595.29 kB
Formato Adobe PDF
595.29 kB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/41582