Introduction The term “epilepsy” identifies a reaction of the cerebral cortex to external stimuli, in which there is an abnormal synchronous neuronal activation leading to an epileptic seizure (ES). It is the most common neurological disease in school age and it is often linked to prejudices coming from historical heritage. The school allows the child social growth, so teachers’ knowledge may have a direct effect on students in term of performance and integration. The goal of this study is to evaluate the efficacy and the feasibility of an educational program concerning seizures, dedicated to a sample of students and teachers of the Kindergarten, Primary and Secondary School. The purpose is to provide useful notions to manage the matter in the family and in the classroom, encouraging social inclusion of the children affected by epilepsy. Materials and methods With an observational study, a sample is recruited, made up of 59 teachers and 55 students subsequently subjected to educational intervention, aimed to understanding clinical aspects and social inclusion about epilepsy. The training included a frontal lesson for the students, where, at the end of it, an evaluation sheet is administered; it also included an online lesson for the teachers. To evaluate the variation of the acquired knowledge, also the teachers answered a questionnaire before and after the formation. Results 68% of the sample stated not to be able to manage a seizure before the educational intervention. 40% of the teachers incorrectly declared that, during a seizure, they would immobilize the extremities of the victim and they would try to place a device to prevent glossopharyngeal muscle damages. To the question about the possibility to practice some sports at competitive level, a statistically significant improvement of correct answers is revealed with a variation from 69% before the intervention to the 90% after the intervention (p<0,05). To T0, the 47% of the teachers said it is necessary an additional teaching support; but after the intervention, the data is reduced to 20% (p<0,01). The data about the assessment tool of knowledge, administered to the students, have revealed averages close to unanimity (μ=8,8/9 points, foods allowed; μ=3.9/4 correct habits). 84% of the students considered the activity very interactive and interesting. The children think that people affected by epilepsy aren’t “different”, instead “they must be appreciated and the features must be respected without judgements” and also “at the end of the seizure, the person return to be the way he used”. Discussion Still today, there are wrong conceptions that associate epilepsy to a mental or an infectious disease. It may be difficult to train adults who have their own knowledge background, so it would be essential to begin this formation in the school age. It also important to emphasize how this experience has a teaching objective, but it aims to social inclusion too. In the data analysis, there are warning symptoms that revealed how often the attitude toward people with epilepsy is of protective nature and oriented to exclude some essential aspects of socialization from the child. Feelings of sadness and fear emerged during the educational session directed to the children, with the possibility to become forerunners of the stigma towards classmates. Keywords: epilepsy, teacher education, stigma, school, knowledge.
Introduzione Il termine epilessia identifica una reazione della corteccia cerebrale a stimoli esterni in cui si ha un’attivazione neuronale sincrona anormale che porta ad una crisi epilettica (ES). È la malattia neurologica più diffusa in età scolare ed è spesso legata a pregiudizi che provengono da retaggi storici. La scuola consente al bambino una crescita sociale per questo gli atteggiamenti degli insegnanti possono avere un impatto diretto sugli studenti in termini di rendimento ed integrazione. Obiettivo dello studio è quello di valutare l’efficacia di un programma educativo in materia di ES rivolto ad un campione di alunni e insegnanti di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I grado. La finalità è quella di fornire nozioni utili alla gestione del problema in famiglia e in aula favorendo l’inclusione sociale dei bambini affetti da ES. Materiali e metodi Con disegno di studio osservazionale è stato reclutato un campione di convenienza composto da 59 insegnanti e 55 alunni successivamente sottoposti ad un intervento educativo finalizzato alla comprensione di aspetti clinici e di inclusione sociale sull’epilessia. La formazione prevedeva una lezione in presenza per gli alunni dove al termine dell’intervento veniva somministrata una scheda di valutazione ed una online per il personale scolastico. Al fine di valutare la variazione delle conoscenze acquisite, anche gli insegnanti hanno risposto ad un questionario prima e a seguito della formazione. Risultati Il 68% del campione ha affermato di non essere in grado di gestire una crisi epilettica prima dell’intervento educativo. Il 40% degli insegnanti ha dichiarato erroneamente che durante un evento epilettico immobilizzerebbe gli arti della vittima e tenterebbe di posizionare un presidio atto ad evitare lesioni del muscolo glossofaringeo. Al quesito relativo alla possibilità di praticare sport a livello agonistico è emerso un miglioramento statisticamente significativo di risposte corrette che è variato dal 69% al 90% a seguito dell’intervento educativo (p<0,05). A T0 il 47% degli insegnanti ha espresso come necessario il sostegno didattico aggiuntivo ma a seguito di quanto trattato durante il corso il dato si è attestato al 20% (p<0,01). I dati relativi allo strumento di valutazione delle conoscenze somministrato agli alunni hanno fatto emergere medie prossime all’unanimità (µ=8.8 /9 punti, alimenti consentiti; µ=3.9/4 abitudini corrette). L’84% degli stessi ha ritenuto molto interessante l’attività interattiva. È emerso tra i bambini che le persone affette da epilessia non sono “diverse”, “vanno apprezzate e rispettate le caratteristiche del prossimo senza giudizi” e “terminata la crisi epilettica la persona ritorna quella di prima”. Discussione Ancora oggi permangono concezioni errate che associano le ES alla malattia mentale o a quella infettiva. Risulta difficile formare adulti che possiedono un proprio background di conoscenze e quindi sarebbe dirimente iniziare la formazione già in età scolare. È inoltre importante sottolineare come l’esperienza condotta, oltre ad un obiettivo meramente didattico, avesse finalità orientate all’inclusione sociale. Nell’analisi dei risultati emergono sintomi di allarme che fanno capire come spesso la tendenza verso i soggetti affetti da ES sia di natura protettiva e quindi orientata ad escludere dalla vita del bambino alcuni aspetti fondamentali di socializzazione. Durante la sessione educativa rivolta ai bambini emergevano sentimenti di tristezza e paura che possono diventare precursori dello stigma nei confronti dei compagni. Parole chiave: epilepsy, teacher education, stigma, school, knowledge.
"A scuola di epilessia": progetto di formazione per insegnanti e alunni di scuola dell'infanzia, primaria e secondaria di I grado
MOISO, GLORIA
2021/2022
Abstract
Introduzione Il termine epilessia identifica una reazione della corteccia cerebrale a stimoli esterni in cui si ha un’attivazione neuronale sincrona anormale che porta ad una crisi epilettica (ES). È la malattia neurologica più diffusa in età scolare ed è spesso legata a pregiudizi che provengono da retaggi storici. La scuola consente al bambino una crescita sociale per questo gli atteggiamenti degli insegnanti possono avere un impatto diretto sugli studenti in termini di rendimento ed integrazione. Obiettivo dello studio è quello di valutare l’efficacia di un programma educativo in materia di ES rivolto ad un campione di alunni e insegnanti di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I grado. La finalità è quella di fornire nozioni utili alla gestione del problema in famiglia e in aula favorendo l’inclusione sociale dei bambini affetti da ES. Materiali e metodi Con disegno di studio osservazionale è stato reclutato un campione di convenienza composto da 59 insegnanti e 55 alunni successivamente sottoposti ad un intervento educativo finalizzato alla comprensione di aspetti clinici e di inclusione sociale sull’epilessia. La formazione prevedeva una lezione in presenza per gli alunni dove al termine dell’intervento veniva somministrata una scheda di valutazione ed una online per il personale scolastico. Al fine di valutare la variazione delle conoscenze acquisite, anche gli insegnanti hanno risposto ad un questionario prima e a seguito della formazione. Risultati Il 68% del campione ha affermato di non essere in grado di gestire una crisi epilettica prima dell’intervento educativo. Il 40% degli insegnanti ha dichiarato erroneamente che durante un evento epilettico immobilizzerebbe gli arti della vittima e tenterebbe di posizionare un presidio atto ad evitare lesioni del muscolo glossofaringeo. Al quesito relativo alla possibilità di praticare sport a livello agonistico è emerso un miglioramento statisticamente significativo di risposte corrette che è variato dal 69% al 90% a seguito dell’intervento educativo (p<0,05). A T0 il 47% degli insegnanti ha espresso come necessario il sostegno didattico aggiuntivo ma a seguito di quanto trattato durante il corso il dato si è attestato al 20% (p<0,01). I dati relativi allo strumento di valutazione delle conoscenze somministrato agli alunni hanno fatto emergere medie prossime all’unanimità (µ=8.8 /9 punti, alimenti consentiti; µ=3.9/4 abitudini corrette). L’84% degli stessi ha ritenuto molto interessante l’attività interattiva. È emerso tra i bambini che le persone affette da epilessia non sono “diverse”, “vanno apprezzate e rispettate le caratteristiche del prossimo senza giudizi” e “terminata la crisi epilettica la persona ritorna quella di prima”. Discussione Ancora oggi permangono concezioni errate che associano le ES alla malattia mentale o a quella infettiva. Risulta difficile formare adulti che possiedono un proprio background di conoscenze e quindi sarebbe dirimente iniziare la formazione già in età scolare. È inoltre importante sottolineare come l’esperienza condotta, oltre ad un obiettivo meramente didattico, avesse finalità orientate all’inclusione sociale. Nell’analisi dei risultati emergono sintomi di allarme che fanno capire come spesso la tendenza verso i soggetti affetti da ES sia di natura protettiva e quindi orientata ad escludere dalla vita del bambino alcuni aspetti fondamentali di socializzazione. Durante la sessione educativa rivolta ai bambini emergevano sentimenti di tristezza e paura che possono diventare precursori dello stigma nei confronti dei compagni. Parole chiave: epilepsy, teacher education, stigma, school, knowledge.File | Dimensione | Formato | |
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