La pratica dell'inerbimento è una tecnica di gestione del suolo che prevede una copertura del terreno con l'erba. Per la realizzazione dell'inerbimento si possono utilizzare specie con caratteristiche e funzioni differenti a seconda di quali siano gli effetti che si vogliono sfruttare. Le piante appartenenti alla famiglia delle Poaceae come la Festuca arundinacea e F. rubra e le piante appartenenti alla famiglia delle Fabaceae ovvero il Trifolium repens e varie specie di Medicago sono quelle più usate. Diversi esperimenti hanno dimostrato come questa tecnica abbia effetti benefici sulle caratteristiche chimico-fisiche e biologiche del suolo. Si è osservato come le specie seminate riducano l'erosione evitando l'azione battente della pioggia sul suolo nudo. Le colture di copertura permettono all'acqua di infiltrarsi meglio nel suolo e la trattengono per capillarità grazie alla presenza di micropori. Il contenuto di carbonio e di azoto nel suolo aumenta in presenza della biomassa sfalciata; in questo modo la struttura del suolo migliora e non vengono persi gli elementi nutritivi per lisciviazione. L'incremento del carbonio e dell'azoto nel suolo ha anche un benefico effetto sullo sviluppo dei microrganismi, la cui massa, infatti, aumenta in presenza di inerbimento come dimostra l'aumento del valore dell'indice ¿carbonio della biomassa microbica (MBC)¿ che si registra in queste circostanze. In presenza di inerbimento aumenta anche l'umidità del suolo e questo, a sua volta, accresce il numero di individui nel suolo, la loro attività e la loro respirazione. Dalla ricerca bibliografica si è anche evidenziato come l'inerbimento influenzi il comportamento della pianta di vite. E' emerso che il consumo di acqua da parte delle specie erbacee crea competizione idrica con la pianta di vite riducendone il vigore. Ciò si riflette sullo sviluppo vegetativo, sulla resa produttiva e sulla qualità dell'uva; infatti, dai dati ottenuti nelle diverse sperimentazioni si sono riscontrati una diminuzione della fittezza della chioma e un generale minor peso del legno di potatura, per quanto attiene gli aspetti vegetativi, e una diminuzione della produzione e del numero di grappoli per pianta, per quanto attiene gli aspetti produttivi. Inoltre è anche emerso un miglioramento della sanità dell'uva in quanto, diminuendo la fittezza della chioma, viene favorita una maggiore circolazione dell'aria al suo interno ottimizzando così la sanità dell'uva. Gli effetti dell'inerbimento sul vino dipendevano dalla specie erbacea utilizzata e dall'annata; i vini derivanti da un vigneto inerbito, sono risultati più soddisfacenti di quelli ottenuti in vigneti lavorati dal punto di vista sensoriale e hanno mostrato un incremento nel contenuto di polifenoli e di antociani Un recente studio infine ha analizzato una tecnica alternativa all'inerbimento: la pacciamatura con paglia. Serve anch'essa a ridurre l'erosione del suolo, ma viene utilizzata soprattutto nel sottofila a differenza dell'inerbimento che è generalmente utilizzato per la copertura dell'interfila. Tuttavia i benefici apportati da questa tecnica non sembrano giustificare la sua applicazione. Dunque, l'inerbimento è una tecnica di gestione del suolo molto soddisfacente che permette di raggiungere un equilibrio tra le specie di copertura e la vite, mantiene la fertilità dei suoli, contiene le minacce come l'erosione ed interagisce con la pianta di vite migliorando la qualità dell'uva e del vino.

Effetti agronomici dell'inerbimento in vigneto

PERONA, ALESSIA
2016/2017

Abstract

La pratica dell'inerbimento è una tecnica di gestione del suolo che prevede una copertura del terreno con l'erba. Per la realizzazione dell'inerbimento si possono utilizzare specie con caratteristiche e funzioni differenti a seconda di quali siano gli effetti che si vogliono sfruttare. Le piante appartenenti alla famiglia delle Poaceae come la Festuca arundinacea e F. rubra e le piante appartenenti alla famiglia delle Fabaceae ovvero il Trifolium repens e varie specie di Medicago sono quelle più usate. Diversi esperimenti hanno dimostrato come questa tecnica abbia effetti benefici sulle caratteristiche chimico-fisiche e biologiche del suolo. Si è osservato come le specie seminate riducano l'erosione evitando l'azione battente della pioggia sul suolo nudo. Le colture di copertura permettono all'acqua di infiltrarsi meglio nel suolo e la trattengono per capillarità grazie alla presenza di micropori. Il contenuto di carbonio e di azoto nel suolo aumenta in presenza della biomassa sfalciata; in questo modo la struttura del suolo migliora e non vengono persi gli elementi nutritivi per lisciviazione. L'incremento del carbonio e dell'azoto nel suolo ha anche un benefico effetto sullo sviluppo dei microrganismi, la cui massa, infatti, aumenta in presenza di inerbimento come dimostra l'aumento del valore dell'indice ¿carbonio della biomassa microbica (MBC)¿ che si registra in queste circostanze. In presenza di inerbimento aumenta anche l'umidità del suolo e questo, a sua volta, accresce il numero di individui nel suolo, la loro attività e la loro respirazione. Dalla ricerca bibliografica si è anche evidenziato come l'inerbimento influenzi il comportamento della pianta di vite. E' emerso che il consumo di acqua da parte delle specie erbacee crea competizione idrica con la pianta di vite riducendone il vigore. Ciò si riflette sullo sviluppo vegetativo, sulla resa produttiva e sulla qualità dell'uva; infatti, dai dati ottenuti nelle diverse sperimentazioni si sono riscontrati una diminuzione della fittezza della chioma e un generale minor peso del legno di potatura, per quanto attiene gli aspetti vegetativi, e una diminuzione della produzione e del numero di grappoli per pianta, per quanto attiene gli aspetti produttivi. Inoltre è anche emerso un miglioramento della sanità dell'uva in quanto, diminuendo la fittezza della chioma, viene favorita una maggiore circolazione dell'aria al suo interno ottimizzando così la sanità dell'uva. Gli effetti dell'inerbimento sul vino dipendevano dalla specie erbacea utilizzata e dall'annata; i vini derivanti da un vigneto inerbito, sono risultati più soddisfacenti di quelli ottenuti in vigneti lavorati dal punto di vista sensoriale e hanno mostrato un incremento nel contenuto di polifenoli e di antociani Un recente studio infine ha analizzato una tecnica alternativa all'inerbimento: la pacciamatura con paglia. Serve anch'essa a ridurre l'erosione del suolo, ma viene utilizzata soprattutto nel sottofila a differenza dell'inerbimento che è generalmente utilizzato per la copertura dell'interfila. Tuttavia i benefici apportati da questa tecnica non sembrano giustificare la sua applicazione. Dunque, l'inerbimento è una tecnica di gestione del suolo molto soddisfacente che permette di raggiungere un equilibrio tra le specie di copertura e la vite, mantiene la fertilità dei suoli, contiene le minacce come l'erosione ed interagisce con la pianta di vite migliorando la qualità dell'uva e del vino.
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