Nella mia tesi ho provato a spiegare le dinamiche letterarie della letteratura post-DDR, una corrente letteraria fatta di autori della Germania est che si affacciano ai cambiamenti portati dalla Wende. Questo fenomeno così importante del novecento ha letteralmente cambiato l'impronta politica europea e mondiale, con evidentissimi risvolti inevitabili anche nella letteratura. Nella tesi viene spiegato attraverso le opere di Christa Wolf, Volker Braun, Stefan Heym, Christoph Hein e Ingo Schulze la sensazione si smarrimento dei cittadini tedesco-orientali inseriti nel nuovo sistema capitalista occidentale, che tutto a un tratto sembra essere in qualunque contesto migliore di quello collettivista orientale. La critica nasce qui spontanea per la classe intellettuale della DDR. Perchè non provare a veicolare l'ideologia del socialismo reale verso una impronta più democratica? Gli scrittori citati sono stati infatti in prima fila nelle grandi manifestazioni nell'autunno 1989 di Berlino, ma non sono stati ascoltati dall'opinione pubblica, in quanto ciò che era in ballo era un cambiamento troppo radicale, e comunque le innegabili declinazioni dittatoriali dello stato socialista erano evidenti e troppo marcate. La conseguenza di tutto ciò è quindi rappresentata dalla perdita della propria identità nazionale, che per quasi quarant'anni si è provato a raggiungere, lasciando solamente alla forza del ricordo e della memoria lo spazio per riacquisirla, seppur in modo eternamente incompleto.
Il muro come estensione della propria esistenza. L'influenza della Wende nelle opere di cinque autori tedesco-orientali.
FIASCONARO, DAVIDE
2017/2018
Abstract
Nella mia tesi ho provato a spiegare le dinamiche letterarie della letteratura post-DDR, una corrente letteraria fatta di autori della Germania est che si affacciano ai cambiamenti portati dalla Wende. Questo fenomeno così importante del novecento ha letteralmente cambiato l'impronta politica europea e mondiale, con evidentissimi risvolti inevitabili anche nella letteratura. Nella tesi viene spiegato attraverso le opere di Christa Wolf, Volker Braun, Stefan Heym, Christoph Hein e Ingo Schulze la sensazione si smarrimento dei cittadini tedesco-orientali inseriti nel nuovo sistema capitalista occidentale, che tutto a un tratto sembra essere in qualunque contesto migliore di quello collettivista orientale. La critica nasce qui spontanea per la classe intellettuale della DDR. Perchè non provare a veicolare l'ideologia del socialismo reale verso una impronta più democratica? Gli scrittori citati sono stati infatti in prima fila nelle grandi manifestazioni nell'autunno 1989 di Berlino, ma non sono stati ascoltati dall'opinione pubblica, in quanto ciò che era in ballo era un cambiamento troppo radicale, e comunque le innegabili declinazioni dittatoriali dello stato socialista erano evidenti e troppo marcate. La conseguenza di tutto ciò è quindi rappresentata dalla perdita della propria identità nazionale, che per quasi quarant'anni si è provato a raggiungere, lasciando solamente alla forza del ricordo e della memoria lo spazio per riacquisirla, seppur in modo eternamente incompleto.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
806751_ilmurocomeestensionedellapropriaesistenza..pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
947 kB
Formato
Adobe PDF
|
947 kB | Adobe PDF |
Se sei interessato/a a consultare l'elaborato, vai nella sezione Home in alto a destra, dove troverai le informazioni su come richiederlo. I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/41274