INTRODUCTION: Chemobrain is a very common collateral effect of chemotherapy that damages the quality of life of an individual. It Manifests as a cognitive decline that accompanies the patient for the duration of the therapy and more often than not to its end. However, despite the high percentage of people affected by ailment and the inconveniences that it causes, chemofog is a phenomena decidedly underlooked by many healthcare professionals. MATERIALS AND METHODS: Following a bibliographic research to expand awareness on the argument at hand, two multiple choice surveys were administered to 24 women with breast neoplasm currently in adjuvant therapy at Mauriziano Hospital’s oncologic DH. The first one, the Fact-Cog, is composed of 33 questions that investigate the insurgence of cognitive impairment, induced by chemotherapy, in the treated women; the second one, the SF-36, is composed of 36 questions used to detect the impact of the pathology on the quality of life of the patient. The surveys were proposed to the women at the start, middle and at the end of the adjuvant treatment, to examine possible changes at a cognitive and quality of life level. The research was carried out from March 2022 to August 2022. RESULTS: The results were divided into three phases, that correspond to the three moments in which the surveys were administered. In the first phase no cognitive impairment was detected, most of the women stated that they considered their own health as excellent, and almost half stated that it had improved in the last year. In the second phase, a moderate amount of women found it difficult to formulate thoughts and experienced a slowdown and difficulties in eloquence; most of them believe that their health has worsened. In the third phase, it was observed a noticeable cognitive impairment in the reference sample and a decline of the health conditions. DISCUSSION: It was possible to observe a noticeable cognitive impairment in the women following the adjuvant chemotherapeutic treatment, that is increased exponentially during the therapy cycles. Furthermore it was possible to observe a worsening in the quality of life of the observed sample, that isn’t always associated with the phenomenon of chemobrain, highlighting the relativity of the concept of health. It is an event capable of heavily influencing the assistance, since a cognitive impairment can cause addiction conditions that involve a lower control and will of their life. Consequently it is necessary to introduce a monitoring and treatment system for the aided people affected by chemobrain. CONCLUSION: Despite the incidence of breast cancer and an associated cognitive impairment induced by the treatment, found by both the articles present in literature and this research, the studies on that phenomenon are scarce. This leads to a minor awareness of chemobrain from the healthcare personnel, and so to a higher underestimate of it, two elements that prevent delivery of a correct assistance towards the aided person. Therefore, it is necessary to conduct further studies on the argument and develop a higher awareness of such collateral effect of oncological therapies, to identify an effective course of prevention and treatment.

INTRODUZIONE: Il chemobrain è un effetto collaterale della chemioterapia molto comune che danneggia la qualità di vita dell’individuo. Esso si manifesta come un declino cognitivo che accompagna il paziente per la durata della terapia e, spesso, anche al suo termine. Tuttavia, nonostante l’elevata percentuale di persone interessate da tale disturbo e i disagi che questo provoca, il chemofog è un fenomeno decisamente sottostimato e sottovalutato da molti professionisti sanitari. MATERIALI E METODI: In seguito ad una ricerca bibliografica per ampliare le conoscenze sull’argomento trattato sono stati somministrati due questionari a risposta multipla a 24 donne con neoplasia mammaria in corso di terapia adiuvante al DH oncologico dell’ospedale Mauriziano. Il primo, il Fact-Cog, è costituito da 33 domande che indagano l’insorgenza di un deterioramento cognitivo indotto dalla chemioterapia nelle donne trattate; il secondo, l’SF-36, è composto da 36 domande utilizzate per rilevare l’impatto della patologia sulla qualità di vita della paziente. I questionari sono stati proposti alle donne all’inizio, a metà e alla fine del trattamento adiuvante, in modo tale da esaminare possibili modifiche a livello cognitivo e dal punto di vista della qualità di vita. La ricerca è stata svolta da Maggio 2022 ad Agosto 2022. RISULTATI: I risultati sono stati suddivisi in tre fasi, che corrispondono ai tre momenti in cui sono stati somministrati i questionari. Nella prima fase non è stato evidenziato un deterioramento cognitivo, la maggior parte delle donne ha affermato di considerare la propria salute come eccellente, e quasi la metà ha dichiarato che la propria salute è migliorata nell’ultimo anno. Nella seconda fase, un modico numero di donne ha riscontrato difficoltà nella formulazione dei pensieri, rallentamento e difficoltà nell’eloquio; la maggior parte di esse ritiene che la propria salute sia peggiorata. Nella terza fase, è stato osservato un cospicuo decadimento cognitivo nel campione di riferimento e un peggioramento delle condizioni di salute. DISCUSSIONE: Si è potuto osservare un modico deterioramento cognitivo nelle donne in seguito al trattamento chemioterapico adiuvante, il quale è aumentato esponenzialmente nel corso dei cicli di terapia. É stato inoltre possibile osservare un peggioramento della qualità di vita del campione osservato, il quale tuttavia non sempre è stato associato al fenomeno del chemobrain, evidenziando così la relatività del concetto di salute. Si tratta di un evento in grado di influenzare notevolmente l’assistenza, in quanto un declino cognitivo può causare condizioni di dipendenza che comportano un minore controllo e arbitrio della propria vita. Risulta dunque necessaria l’introduzione di un sistema di monitoraggio e di trattamento delle persone assistite affette da chemobrain. CONCLUSIONE: Nonostante l’incidenza del carcinoma mammario e di un declino cognitivo associato indotto dai trattamenti riscontrato sia dagli articoli presenti in letteratura sia dalla seguente ricerca, gli studi su tale fenomeno sono esigui. Questo conduce ad una minore conoscenza del chemobrain da parte del personale sanitario, e dunque ad una sua maggiore sottostima, due elementi che impediscono l’erogazione di una corretta assistenza verso la persona assistita. Sono dunque necessari ulteriori studi sull’argomento e una maggiore consapevolezza di tale effetto collaterale delle terapie oncologiche, in modo tale da poter identificare un efficace percorso di prevenzione e trattamento.

L'impatto dei trattamenti oncologici sulla funzione cognitiva e sulla qualità di vita del paziente con tumore alla mammella

BONFIGLIO, MATILDE
2021/2022

Abstract

INTRODUZIONE: Il chemobrain è un effetto collaterale della chemioterapia molto comune che danneggia la qualità di vita dell’individuo. Esso si manifesta come un declino cognitivo che accompagna il paziente per la durata della terapia e, spesso, anche al suo termine. Tuttavia, nonostante l’elevata percentuale di persone interessate da tale disturbo e i disagi che questo provoca, il chemofog è un fenomeno decisamente sottostimato e sottovalutato da molti professionisti sanitari. MATERIALI E METODI: In seguito ad una ricerca bibliografica per ampliare le conoscenze sull’argomento trattato sono stati somministrati due questionari a risposta multipla a 24 donne con neoplasia mammaria in corso di terapia adiuvante al DH oncologico dell’ospedale Mauriziano. Il primo, il Fact-Cog, è costituito da 33 domande che indagano l’insorgenza di un deterioramento cognitivo indotto dalla chemioterapia nelle donne trattate; il secondo, l’SF-36, è composto da 36 domande utilizzate per rilevare l’impatto della patologia sulla qualità di vita della paziente. I questionari sono stati proposti alle donne all’inizio, a metà e alla fine del trattamento adiuvante, in modo tale da esaminare possibili modifiche a livello cognitivo e dal punto di vista della qualità di vita. La ricerca è stata svolta da Maggio 2022 ad Agosto 2022. RISULTATI: I risultati sono stati suddivisi in tre fasi, che corrispondono ai tre momenti in cui sono stati somministrati i questionari. Nella prima fase non è stato evidenziato un deterioramento cognitivo, la maggior parte delle donne ha affermato di considerare la propria salute come eccellente, e quasi la metà ha dichiarato che la propria salute è migliorata nell’ultimo anno. Nella seconda fase, un modico numero di donne ha riscontrato difficoltà nella formulazione dei pensieri, rallentamento e difficoltà nell’eloquio; la maggior parte di esse ritiene che la propria salute sia peggiorata. Nella terza fase, è stato osservato un cospicuo decadimento cognitivo nel campione di riferimento e un peggioramento delle condizioni di salute. DISCUSSIONE: Si è potuto osservare un modico deterioramento cognitivo nelle donne in seguito al trattamento chemioterapico adiuvante, il quale è aumentato esponenzialmente nel corso dei cicli di terapia. É stato inoltre possibile osservare un peggioramento della qualità di vita del campione osservato, il quale tuttavia non sempre è stato associato al fenomeno del chemobrain, evidenziando così la relatività del concetto di salute. Si tratta di un evento in grado di influenzare notevolmente l’assistenza, in quanto un declino cognitivo può causare condizioni di dipendenza che comportano un minore controllo e arbitrio della propria vita. Risulta dunque necessaria l’introduzione di un sistema di monitoraggio e di trattamento delle persone assistite affette da chemobrain. CONCLUSIONE: Nonostante l’incidenza del carcinoma mammario e di un declino cognitivo associato indotto dai trattamenti riscontrato sia dagli articoli presenti in letteratura sia dalla seguente ricerca, gli studi su tale fenomeno sono esigui. Questo conduce ad una minore conoscenza del chemobrain da parte del personale sanitario, e dunque ad una sua maggiore sottostima, due elementi che impediscono l’erogazione di una corretta assistenza verso la persona assistita. Sono dunque necessari ulteriori studi sull’argomento e una maggiore consapevolezza di tale effetto collaterale delle terapie oncologiche, in modo tale da poter identificare un efficace percorso di prevenzione e trattamento.
The impact of oncological treatments on the cognitive function and on quality of life of the patient with breast cancer
INTRODUCTION: Chemobrain is a very common collateral effect of chemotherapy that damages the quality of life of an individual. It Manifests as a cognitive decline that accompanies the patient for the duration of the therapy and more often than not to its end. However, despite the high percentage of people affected by ailment and the inconveniences that it causes, chemofog is a phenomena decidedly underlooked by many healthcare professionals. MATERIALS AND METHODS: Following a bibliographic research to expand awareness on the argument at hand, two multiple choice surveys were administered to 24 women with breast neoplasm currently in adjuvant therapy at Mauriziano Hospital’s oncologic DH. The first one, the Fact-Cog, is composed of 33 questions that investigate the insurgence of cognitive impairment, induced by chemotherapy, in the treated women; the second one, the SF-36, is composed of 36 questions used to detect the impact of the pathology on the quality of life of the patient. The surveys were proposed to the women at the start, middle and at the end of the adjuvant treatment, to examine possible changes at a cognitive and quality of life level. The research was carried out from March 2022 to August 2022. RESULTS: The results were divided into three phases, that correspond to the three moments in which the surveys were administered. In the first phase no cognitive impairment was detected, most of the women stated that they considered their own health as excellent, and almost half stated that it had improved in the last year. In the second phase, a moderate amount of women found it difficult to formulate thoughts and experienced a slowdown and difficulties in eloquence; most of them believe that their health has worsened. In the third phase, it was observed a noticeable cognitive impairment in the reference sample and a decline of the health conditions. DISCUSSION: It was possible to observe a noticeable cognitive impairment in the women following the adjuvant chemotherapeutic treatment, that is increased exponentially during the therapy cycles. Furthermore it was possible to observe a worsening in the quality of life of the observed sample, that isn’t always associated with the phenomenon of chemobrain, highlighting the relativity of the concept of health. It is an event capable of heavily influencing the assistance, since a cognitive impairment can cause addiction conditions that involve a lower control and will of their life. Consequently it is necessary to introduce a monitoring and treatment system for the aided people affected by chemobrain. CONCLUSION: Despite the incidence of breast cancer and an associated cognitive impairment induced by the treatment, found by both the articles present in literature and this research, the studies on that phenomenon are scarce. This leads to a minor awareness of chemobrain from the healthcare personnel, and so to a higher underestimate of it, two elements that prevent delivery of a correct assistance towards the aided person. Therefore, it is necessary to conduct further studies on the argument and develop a higher awareness of such collateral effect of oncological therapies, to identify an effective course of prevention and treatment.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/4113