In questo lavoro ho preso in esame uno dei principali fenomeni che hanno caratterizzato il Medioevo: il pellegrinaggio. Nel corso della mia dissertazione ho deciso di indagare sui diversi aspetti legati a questo fenomeno; inoltre, ho voluto dimostrare come gli itinerari e le testimonianze del passato costituiscano tutt'oggi un patrimonio di grande importanza che merita di essere valorizzato, soprattutto a fini turistici. Nel primo capitolo ho introdotto le principali mete di pellegrinaggio (Gerusalemme, Roma e Santiago di Compostela), analizzando le caratteristiche proprie di ciascuna (origini, itinerari, percorsi, periodi e durata del viaggio). In tutti i casi, è emerso come a spingere i pellegrini ad intraprendere questi viaggi vi fossero principalmente motivazioni religiose. In altri casi, invece, vi era volontà di venire a contatto con persone e culture diverse e, questo aspetto, evidenzia una sorta di affinità con la figura del turista attuale. Nel secondo capitolo ho dato spazio ai protagonisti di questi viaggi: attraverso un'analisi dei costi sostenuti è emerso come a seconda della meta variasse la loro estrazione sociale. Nel caso dei viaggi verso Gerusalemme (che implicavano costi più alti) si trattava per lo più di persone appartenenti ai ceti più abbienti; mentre, nel caso dei pellegrinaggi verso Roma e Santiago di Compostela vi era un maggiore coinvolgimento popolare. La conclusione di questa analisi si è rilevata fondamentale perché mi ha permesso di discostarmi dall'immagine che spesso siamo soliti attribuire al pellegrino, ovvero quella di una persona povera, e scoprire che a viaggiare vi erano soprattutto persone di elevata estrazione sociale. Nel terzo capitolo mi sono soffermata sugli aspetti che ruotavano attorno a questo fenomeno, in particolar modo sulla nascita di diverse strutture di ospitalità: l'affermarsi, in un primo momento, di forme di ospitalità gratuita mostra come la componente religiosa tipica del pellegrinaggio, si evidenziasse anche nei legami tra le varie persone, mosse da uno spirito di amore verso il prossimo. Tuttavia, in seguito, esso verrà messo da parte e le persone cominceranno a comprendere la possibilità di trarre ingenti guadagni dai pellegrini: da qui la nascita di forme di ospitalità a pagamento, quali taverne e locande. Tutto ciò evidenzia come il pellegrinaggio fosse un fenomeno di grande portata, il quale coinvolse un numero crescente di individui. Pertanto, seppure il Medioevo sia stato spesso definito quale un'epoca chiusa e immobile, in realtà essa si rivela essere il contrario, ovvero un periodo caratterizzato da una grande mobilità e notevoli spostamenti da parte di persone di diversa età, sesso e condizione sociale. Questa mobilità ci consente di sentirci meno lontani da questo periodo storico, il quale proprio attraverso i pellegrini, evidenzia come il viaggio abbia assunto un ruolo importante in quest'epoca e costituisca ancora oggi un tratto centrale della nostra società: a tal proposito, nell'ultimo capitolo, ho riportato un esempio di luogo di sosta dei pellegrini, la Sacra di San Michele, per sottolineare come le testimonianze del passato continuano ad offrirci grandi risorse che meritano di essere valorizzate. In conclusione, nel titolo della mia tesi, ho voluto sottolineare proprio questo aspetto generale di mobilità della società medievale, definita come una ¿Societas peregrinorum¿, ovvero una società caratterizzata da viaggi e da grandi viaggiatori, i pellegrini.
"Societas peregrinorum" Il viaggio dei pellegrini medievali. Le principali mete di pellegrinaggio e le strutture di ospitalità lungo il cammino.
PATANELLA, ARIANNA
2017/2018
Abstract
In questo lavoro ho preso in esame uno dei principali fenomeni che hanno caratterizzato il Medioevo: il pellegrinaggio. Nel corso della mia dissertazione ho deciso di indagare sui diversi aspetti legati a questo fenomeno; inoltre, ho voluto dimostrare come gli itinerari e le testimonianze del passato costituiscano tutt'oggi un patrimonio di grande importanza che merita di essere valorizzato, soprattutto a fini turistici. Nel primo capitolo ho introdotto le principali mete di pellegrinaggio (Gerusalemme, Roma e Santiago di Compostela), analizzando le caratteristiche proprie di ciascuna (origini, itinerari, percorsi, periodi e durata del viaggio). In tutti i casi, è emerso come a spingere i pellegrini ad intraprendere questi viaggi vi fossero principalmente motivazioni religiose. In altri casi, invece, vi era volontà di venire a contatto con persone e culture diverse e, questo aspetto, evidenzia una sorta di affinità con la figura del turista attuale. Nel secondo capitolo ho dato spazio ai protagonisti di questi viaggi: attraverso un'analisi dei costi sostenuti è emerso come a seconda della meta variasse la loro estrazione sociale. Nel caso dei viaggi verso Gerusalemme (che implicavano costi più alti) si trattava per lo più di persone appartenenti ai ceti più abbienti; mentre, nel caso dei pellegrinaggi verso Roma e Santiago di Compostela vi era un maggiore coinvolgimento popolare. La conclusione di questa analisi si è rilevata fondamentale perché mi ha permesso di discostarmi dall'immagine che spesso siamo soliti attribuire al pellegrino, ovvero quella di una persona povera, e scoprire che a viaggiare vi erano soprattutto persone di elevata estrazione sociale. Nel terzo capitolo mi sono soffermata sugli aspetti che ruotavano attorno a questo fenomeno, in particolar modo sulla nascita di diverse strutture di ospitalità: l'affermarsi, in un primo momento, di forme di ospitalità gratuita mostra come la componente religiosa tipica del pellegrinaggio, si evidenziasse anche nei legami tra le varie persone, mosse da uno spirito di amore verso il prossimo. Tuttavia, in seguito, esso verrà messo da parte e le persone cominceranno a comprendere la possibilità di trarre ingenti guadagni dai pellegrini: da qui la nascita di forme di ospitalità a pagamento, quali taverne e locande. Tutto ciò evidenzia come il pellegrinaggio fosse un fenomeno di grande portata, il quale coinvolse un numero crescente di individui. Pertanto, seppure il Medioevo sia stato spesso definito quale un'epoca chiusa e immobile, in realtà essa si rivela essere il contrario, ovvero un periodo caratterizzato da una grande mobilità e notevoli spostamenti da parte di persone di diversa età, sesso e condizione sociale. Questa mobilità ci consente di sentirci meno lontani da questo periodo storico, il quale proprio attraverso i pellegrini, evidenzia come il viaggio abbia assunto un ruolo importante in quest'epoca e costituisca ancora oggi un tratto centrale della nostra società: a tal proposito, nell'ultimo capitolo, ho riportato un esempio di luogo di sosta dei pellegrini, la Sacra di San Michele, per sottolineare come le testimonianze del passato continuano ad offrirci grandi risorse che meritano di essere valorizzate. In conclusione, nel titolo della mia tesi, ho voluto sottolineare proprio questo aspetto generale di mobilità della società medievale, definita come una ¿Societas peregrinorum¿, ovvero una società caratterizzata da viaggi e da grandi viaggiatori, i pellegrini.File | Dimensione | Formato | |
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