Introduction: Stroke is a brain damage that occurs when the direct blood supply to the brain suddenly stops due to the occlusion or rupture of a cerebral vessel; in the first case it is called ischemic stroke (80%), in the second case it is called hemorrhagic stroke (20%). TIA represents a temporary decrease in blood supply to the brain, sufficient to determine some symptoms but not enough prolonged to induce the death of neurons. So at the end of the ischemic episode, the person returns perfectly normal. 1 in 3 people who have had a TIA is bound to experience a real stroke. Stroke causes long-term forms of disability with a great emotional and socio-economic impact, as after discharge from the hospital or other services, survivors face the long-term effects of the pathology. The intervention must be early and immediate and the health team must be prepared to carry out an effective management. Stroke is a disease that can be prevented. It is therefore important to act on modifiable risk factors in order to reduce the likelihood of disease occurrence. Objective: The aim of this paper is to produce an informative handbook on secondary prevention actions (modifiable risk factors), necessary for patients in discharge, to prevent the onset of a second stroke. Materials and methods: Bibliographic research and exploratory interview with a nurse at the emergency department of Rivoli. Results: An interview was conducted, in which the units of significance were identified including: (1) risk factors, (2) information, (3) prevention programmes, (4) critical follow-up Conclusions: Increasing awareness of risk factors, warning signs and stroke prevention strategies may imply a reduction in its incidence and delay in pre-hospital care Key words: stroke, secondary prevention, awareness, risk factors
Introduzione: L’ictus è un danno cerebrale che si verifica quando l’afflusso di sangue diretto al cervello si interrompe improvvisamente per l’occlusione o rottura di un vaso cerebrale; nel primo caso si parla di ictus ischemico (80%), nel secondo caso si parla di ictus emorragico (20%). Il TIA rappresenta una temporanea diminuzione dell’afflusso di sangue al cervello, sufficiente a determinare qualche sintomo ma non tanto prolungato da indurre la morte dei neuroni. Per cui al termine dell’episodio ischemico, la persona torna perfettamente normale. 1 persona su 3 tra quelle che hanno avuto un TIA è destinata ad andare incontro a un vero e proprio ictus. L'ictus causa forme di disabilità a lungo termine con un grande impatto emotivo e socio-economico, in quanto dopo la dimissione dall'ospedale o da altri servizi, i sopravvissuti devono far fronte agli effetti a lungo termine della patologia. L’intervento assistenziale deve essere precoce ed immediato e l’equipe sanitaria deve essere preparata ad effettuare una presa in carico efficace. L’ictus è una patologia che si può prevenire. È quindi importante agire sui fattori di rischio modificabili con il fine di ridurre la probabilità di manifestare la patologia. Obiettivo: L’obiettivo di questo elaborato è la realizzazione di un vademecum informativo sulle azioni di prevenzione secondaria (fattori di rischio di rischio modificabili), necessarie al paziente in fase di dimissione, per impedire l’insorgenza di un secondo episodio di ictus. Materiali e metodi: Ricerca bibliografica e intervista esplorativa ad un infermiere presso il pronto soccorso di Rivoli. Risultati: È stata svolta un’intervista, in cui sono state identificate le unità di significato tra cui: (1) fattori di rischio, (2) informazione, (3) programmi di prevenzione, (4) criticità nel follow up Conclusione: Aumentare la consapevolezza nei confronti dei fattori di rischio, dei segnali di allarme e delle strategie di prevenzione dell'ictus può implicare una riduzione della sua incidenza e del ritardo delle cure pre-ospedaliere Parole chiave: ictus, prevenzione secondaria, consapevolezza, fattori di rischio
Vademecum informativo per i pazienti affetti da stroke in fase di dimissione: una proposta operativa
DISTEFANO, ALESSIA
2022/2023
Abstract
Introduzione: L’ictus è un danno cerebrale che si verifica quando l’afflusso di sangue diretto al cervello si interrompe improvvisamente per l’occlusione o rottura di un vaso cerebrale; nel primo caso si parla di ictus ischemico (80%), nel secondo caso si parla di ictus emorragico (20%). Il TIA rappresenta una temporanea diminuzione dell’afflusso di sangue al cervello, sufficiente a determinare qualche sintomo ma non tanto prolungato da indurre la morte dei neuroni. Per cui al termine dell’episodio ischemico, la persona torna perfettamente normale. 1 persona su 3 tra quelle che hanno avuto un TIA è destinata ad andare incontro a un vero e proprio ictus. L'ictus causa forme di disabilità a lungo termine con un grande impatto emotivo e socio-economico, in quanto dopo la dimissione dall'ospedale o da altri servizi, i sopravvissuti devono far fronte agli effetti a lungo termine della patologia. L’intervento assistenziale deve essere precoce ed immediato e l’equipe sanitaria deve essere preparata ad effettuare una presa in carico efficace. L’ictus è una patologia che si può prevenire. È quindi importante agire sui fattori di rischio modificabili con il fine di ridurre la probabilità di manifestare la patologia. Obiettivo: L’obiettivo di questo elaborato è la realizzazione di un vademecum informativo sulle azioni di prevenzione secondaria (fattori di rischio di rischio modificabili), necessarie al paziente in fase di dimissione, per impedire l’insorgenza di un secondo episodio di ictus. Materiali e metodi: Ricerca bibliografica e intervista esplorativa ad un infermiere presso il pronto soccorso di Rivoli. Risultati: È stata svolta un’intervista, in cui sono state identificate le unità di significato tra cui: (1) fattori di rischio, (2) informazione, (3) programmi di prevenzione, (4) criticità nel follow up Conclusione: Aumentare la consapevolezza nei confronti dei fattori di rischio, dei segnali di allarme e delle strategie di prevenzione dell'ictus può implicare una riduzione della sua incidenza e del ritardo delle cure pre-ospedaliere Parole chiave: ictus, prevenzione secondaria, consapevolezza, fattori di rischioFile | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/4095