Questa tesi indaga il rapporto esistente tra realtà e finzione e soprattutto tra letteratura e giornalismo allinterno del reportage narrativo, genere che analizza fenomeni sociali contemporanei attraverso uno stile fortemente letterario. La curiosità nasce in particolare, dalle accuse fatte a molti autori di aver romanzato i loro reportage, causando quindi una forte perdita di credibilità nei confronti del lavoro giornalistico. Il reportage narrativo aggiunge al dovere di cronaca, la volontà di coinvolgere emotivamente il lettore. Ne deriva quindi un efficace dialogo con i lettori che sono alla ricerca di informazioni, approfondimenti e risposte ai temi più disparati. Nonostante il successo, ancora oggi non è perfettamente chiaro a quale genere appartenga. In America ad esempio viene definito non fiction novel. Per poter arrivare a capire la problematicità del genere, ho analizzato le sue origini e ricostruito la sua evoluzione storica, tenendo anche conto dei cambiamenti avvenuti nel ruolo dello scrittore e del giornalista, figure professionali spesso sovrapposte. Partendo dalla letteratura di viaggio del Settecento, ho esaminato la scrittura odeporica di Francesco Algarotti, fino ad arrivare ad approfondire reportage narrativi veri e propri come quelli di Mario Soldati e Alessandro Leogrande. Ho preso in considerazione questi lavori, per evidenziare come il genere sia cambiato nel tempo, e per dimostrare che è possibile scrivere reportage narrativi senza creare falsi scoop. Questo perché esistono due realtà diverse: quella del reportage narrativo, dove linvenzione serve a rendere più accattivanti dati reali e anzi spesso si limita alle forme del linguaggio, e quella invece dei falsi giornalistici, volutamente artefatti per fare notizia e dove la realtà prende parte alla finzione.​

Il reportage narrativo. Evoluzione di un genere dal Settecento ad oggi.

DISASSONIA, ILARIA
2018/2019

Abstract

Questa tesi indaga il rapporto esistente tra realtà e finzione e soprattutto tra letteratura e giornalismo allinterno del reportage narrativo, genere che analizza fenomeni sociali contemporanei attraverso uno stile fortemente letterario. La curiosità nasce in particolare, dalle accuse fatte a molti autori di aver romanzato i loro reportage, causando quindi una forte perdita di credibilità nei confronti del lavoro giornalistico. Il reportage narrativo aggiunge al dovere di cronaca, la volontà di coinvolgere emotivamente il lettore. Ne deriva quindi un efficace dialogo con i lettori che sono alla ricerca di informazioni, approfondimenti e risposte ai temi più disparati. Nonostante il successo, ancora oggi non è perfettamente chiaro a quale genere appartenga. In America ad esempio viene definito non fiction novel. Per poter arrivare a capire la problematicità del genere, ho analizzato le sue origini e ricostruito la sua evoluzione storica, tenendo anche conto dei cambiamenti avvenuti nel ruolo dello scrittore e del giornalista, figure professionali spesso sovrapposte. Partendo dalla letteratura di viaggio del Settecento, ho esaminato la scrittura odeporica di Francesco Algarotti, fino ad arrivare ad approfondire reportage narrativi veri e propri come quelli di Mario Soldati e Alessandro Leogrande. Ho preso in considerazione questi lavori, per evidenziare come il genere sia cambiato nel tempo, e per dimostrare che è possibile scrivere reportage narrativi senza creare falsi scoop. Questo perché esistono due realtà diverse: quella del reportage narrativo, dove linvenzione serve a rendere più accattivanti dati reali e anzi spesso si limita alle forme del linguaggio, e quella invece dei falsi giornalistici, volutamente artefatti per fare notizia e dove la realtà prende parte alla finzione.​
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