Study design: systematic literature review Aim of the study: the aim of the research is to study the problem concerning obstetric anal sphincter injury (OASI) throughout scientific articles and to study what is the management of the fecal incontinence caused by OASIs and what is the role of physiotherapy in its rehabilitation. Background: the problem of OASIs and postpartum fecal incontinence is widespread among women, but not sufficiently known and studied in scientific literature, especially about physiotherapy. Both problems cause a major negative impact on woman's quality of life. Furthermore, greater information is needed, for the public and healthcare professionals, to make knowledge about these problems more accessible, and to allow a more timely diagnosis and a more specific treatment for each patient. Materials and methods: four textbooks and thirty-nine scientific articles from PubMed, Embase and The Cochrane Library were used. Results: postpartum fecal incontinence can be treated both conservatively and surgically. As for physiotherapy rehabilitation, this consists of training of the pelvic floor muscles (PFMT), biofeedback (alone or alongside PFMT) or electrostimulation of the posterior tibial nerve. For each of these modalities, studies show conflicting results, thus highlighting the need for further research. Conclusions: Biofeedback is considered the most valid treatment for faecal incontinence; however, several studies state that PFMT can be used as a first-line treatment. This technique, in fact, allows obtaining important improvements and, in the event that positive results are not obtained, it is still a risk-free treatment; therefore it is to be considered a first choice, before proceeding with a more invasive treatment.
Disegno di studio: revisione della letteratura scientifica. Obiettivi: l’obiettivo dello studio è quello di studiare la problematica riguardante le lesioni ostetriche dello sfintere anale (OASIs) attraverso la lettura degli articoli disponibili in letteratura e studiare qual è, ad oggi, la gestione della complicanza dell’incontinenza fecale da essa derivante e che ruolo ha la fisioterapia nella sua riabilitazione. Background: il problema delle OASIs e dell’incontinenza fecale post-partum è molto diffuso tra le donne, ma non sufficientemente conosciuto e studiato in letteratura, soprattutto a livello fisioterapico. Entrambi causano un impatto negativo importante sulla qualità della vita di una donna. Inoltre, risulta necessaria una maggiore informazione, sia pubblica che del personale sanitario, per rendere più accessibile la conoscenza verso queste problematiche, così da permette una diagnosi più tempestiva ed un trattamento più specifico per ogni paziente. Materiali e metodi: sono stati utilizzati quattro libri di testo e trentanove articoli scientifici reperiti su PubMed, Embase e The Cochrane Library. Risultati: l’incontinenza fecale post-partum può essere trattata sia conservativamente che chirurgicamente. Per quel che concerne la riabilitazione fisioterapica, questa interviene nel trattamento attraverso l’allenamento dei muscoli del pavimento pelvico (PFMT), il biofeedback (da solo o affiancato a PFMT) o l’elettrostimolazione del nervo tibiale posteriore. Per ognuna di queste modalità gli studi mostrano risultati contrastanti, evidenziando, perciò, la necessità di ulteriori ricerche. Conclusioni: Il biofeedback è ritenuto il trattamento più valido per quel che riguarda l’incontinenza fecale; tuttavia, diversi studi affermano come la PFMT possa essere utilizzata come trattamento di prima linea. Questa tecnica, infatti, permette di ottenere importanti miglioramenti e, nel caso in cui non si dovessero avere risultati positivi, risulta pur sempre essere un trattamento privo di rischi; perciò è da considerare una prima scelta, prima di procedere con un trattamento più invasivo.
Incontinenza fecale dopo il parto, OASIs e trattamento riabilitativo
PANARESE, CLARETTA
2021/2022
Abstract
Disegno di studio: revisione della letteratura scientifica. Obiettivi: l’obiettivo dello studio è quello di studiare la problematica riguardante le lesioni ostetriche dello sfintere anale (OASIs) attraverso la lettura degli articoli disponibili in letteratura e studiare qual è, ad oggi, la gestione della complicanza dell’incontinenza fecale da essa derivante e che ruolo ha la fisioterapia nella sua riabilitazione. Background: il problema delle OASIs e dell’incontinenza fecale post-partum è molto diffuso tra le donne, ma non sufficientemente conosciuto e studiato in letteratura, soprattutto a livello fisioterapico. Entrambi causano un impatto negativo importante sulla qualità della vita di una donna. Inoltre, risulta necessaria una maggiore informazione, sia pubblica che del personale sanitario, per rendere più accessibile la conoscenza verso queste problematiche, così da permette una diagnosi più tempestiva ed un trattamento più specifico per ogni paziente. Materiali e metodi: sono stati utilizzati quattro libri di testo e trentanove articoli scientifici reperiti su PubMed, Embase e The Cochrane Library. Risultati: l’incontinenza fecale post-partum può essere trattata sia conservativamente che chirurgicamente. Per quel che concerne la riabilitazione fisioterapica, questa interviene nel trattamento attraverso l’allenamento dei muscoli del pavimento pelvico (PFMT), il biofeedback (da solo o affiancato a PFMT) o l’elettrostimolazione del nervo tibiale posteriore. Per ognuna di queste modalità gli studi mostrano risultati contrastanti, evidenziando, perciò, la necessità di ulteriori ricerche. Conclusioni: Il biofeedback è ritenuto il trattamento più valido per quel che riguarda l’incontinenza fecale; tuttavia, diversi studi affermano come la PFMT possa essere utilizzata come trattamento di prima linea. Questa tecnica, infatti, permette di ottenere importanti miglioramenti e, nel caso in cui non si dovessero avere risultati positivi, risulta pur sempre essere un trattamento privo di rischi; perciò è da considerare una prima scelta, prima di procedere con un trattamento più invasivo.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/4072