In this work the possibility of extending Rogers' counseling approach to organizational setting other than the original and typical educational one is investigated through Italian specialized literature. Due attention is given to the basic properties of this approach, as well as to the problem of the boundaries between counseling and psycoterapy. In the final part of the work the profession of the Rogersian counselor is scrutinized with reference to the professional skills required as postulated by Rogers. The present situation of counseling in Italy is discussed in the final remarks.

L'obiettivo del presente elaborato è quello di fornire una panoramica su quel particolare processo che, attraverso il dialogo e l'interazione, può aiutare le persone a gestire problemi e a prendere decisioni: il counseling, focalizzando l'attenzione sul counseling aziendale e organizzativo. A tal fine ho introdotto l'argomento partendo dalla definizione del termine, passando poi a presentare una breve storia delle origini del counseling che, nascendo negli Stati Uniti negli anni 50 come nuova corrente psicologica, ha il suo padre fondatore in Carl Rogers che per primo collega il termine ad un nuovo approccio che trova le sue basi nell'incontro tra terapeuta e cliente e che ha le radici in una visione della natura umana fondata sulla fiducia nella capacità innata di ciascun individuo di tendere alla salute e all'autoregolazione; il terapeuta aiuta il cliente a individuare le sue risorse in una situazione di parità che si propone, tramite un percorso comune, la crescita per entrambi. La trattazione prosegue con l'analisi della discussione tra counseling e psicologia esaminando le similitudini e le differenze esistenti, richiamando la questione ancora aperta che mette di fronte le due categorie professionali al fine di definire rispettivi ambiti e limiti di competenza. Il successivo argomento affronta la comparazione di alcune teorie e modelli di counseling. Segue l' approfondimento riguardo al counseling aziendale che sempre più si sta diffondendo a seguito del progressivo cambiamento in atto nella cultura, attenta sempre più alla valutazione del singolo dal punto di vista olistico nell' ottica dell'equazione: benessere individuale uguale maggiore produttività aziendale. L'obiettivo è quello di valutare come un insieme inscindibile di dialogo, le esperienze lavorative e quelle extra professionali, valorizzando così le capacità individuali e indirizzando le energie e le motivazioni dei singoli verso sviluppi coerenti con le esigenze dell'azienda. Il lavoro e la vita privata non si possono considerare in modo separato; i disagi personali spesso si riflettono sull'ambiente lavorativo incidendo pesantemente sulla resa e sulle relazioni interpersonali; il counseling può essere lo strumento di consulenza individuale idoneo ad essere usato come pratica di supporto allo sviluppo delle persone negli ambienti organizzativi, in risposta al crescere della complessità e delle difficoltà ambientali. L'elaborato continua poi affrontando l'analisi della professione del counselor con riferimenti alle competenze professionali, ma soprattutto alle qualità che il professionista deve possedere che, come postulato da Rogers, sono: la congruenza ossia la spontaneità, l'accettazione positiva incondizionata e la comprensione empatica. Il lavoro si conclude con un breve focus della situazione del counseling in Italia e con le riflessioni finali.

IL COUNSELING NELLE ORGANIZZAZIONI AZIENDALI

MANGOGNA, FRANCESCA
2017/2018

Abstract

L'obiettivo del presente elaborato è quello di fornire una panoramica su quel particolare processo che, attraverso il dialogo e l'interazione, può aiutare le persone a gestire problemi e a prendere decisioni: il counseling, focalizzando l'attenzione sul counseling aziendale e organizzativo. A tal fine ho introdotto l'argomento partendo dalla definizione del termine, passando poi a presentare una breve storia delle origini del counseling che, nascendo negli Stati Uniti negli anni 50 come nuova corrente psicologica, ha il suo padre fondatore in Carl Rogers che per primo collega il termine ad un nuovo approccio che trova le sue basi nell'incontro tra terapeuta e cliente e che ha le radici in una visione della natura umana fondata sulla fiducia nella capacità innata di ciascun individuo di tendere alla salute e all'autoregolazione; il terapeuta aiuta il cliente a individuare le sue risorse in una situazione di parità che si propone, tramite un percorso comune, la crescita per entrambi. La trattazione prosegue con l'analisi della discussione tra counseling e psicologia esaminando le similitudini e le differenze esistenti, richiamando la questione ancora aperta che mette di fronte le due categorie professionali al fine di definire rispettivi ambiti e limiti di competenza. Il successivo argomento affronta la comparazione di alcune teorie e modelli di counseling. Segue l' approfondimento riguardo al counseling aziendale che sempre più si sta diffondendo a seguito del progressivo cambiamento in atto nella cultura, attenta sempre più alla valutazione del singolo dal punto di vista olistico nell' ottica dell'equazione: benessere individuale uguale maggiore produttività aziendale. L'obiettivo è quello di valutare come un insieme inscindibile di dialogo, le esperienze lavorative e quelle extra professionali, valorizzando così le capacità individuali e indirizzando le energie e le motivazioni dei singoli verso sviluppi coerenti con le esigenze dell'azienda. Il lavoro e la vita privata non si possono considerare in modo separato; i disagi personali spesso si riflettono sull'ambiente lavorativo incidendo pesantemente sulla resa e sulle relazioni interpersonali; il counseling può essere lo strumento di consulenza individuale idoneo ad essere usato come pratica di supporto allo sviluppo delle persone negli ambienti organizzativi, in risposta al crescere della complessità e delle difficoltà ambientali. L'elaborato continua poi affrontando l'analisi della professione del counselor con riferimenti alle competenze professionali, ma soprattutto alle qualità che il professionista deve possedere che, come postulato da Rogers, sono: la congruenza ossia la spontaneità, l'accettazione positiva incondizionata e la comprensione empatica. Il lavoro si conclude con un breve focus della situazione del counseling in Italia e con le riflessioni finali.
ITA
In this work the possibility of extending Rogers' counseling approach to organizational setting other than the original and typical educational one is investigated through Italian specialized literature. Due attention is given to the basic properties of this approach, as well as to the problem of the boundaries between counseling and psycoterapy. In the final part of the work the profession of the Rogersian counselor is scrutinized with reference to the professional skills required as postulated by Rogers. The present situation of counseling in Italy is discussed in the final remarks.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/40694