Introduction: Despite its high prevalence, pain is under-reported and under-treated, especially in people with Alzheimer's dementia. Self report turns out to be the "gold standard" in people with mild and moderate dementia but in those with severe dementia it is necessary to use observational tools. The aim of the elaborate is to identify which are the most reliable and valid instruments for the assessment of pain in the person suffering from Alzheimer's dementia to guarantee global management. Materials and methods: The research was carried out on the following databases: Medline (PubMed), Cinahl, Trip Database and Google Scholar. A time limit has been imposed from 2006 to today. Results: The research led to the critical review of 127 articles of which 11 potentially valid full text were selected. Only 9 of them meet the criteria for inclusion of my work. The results indicate that none of the 30 instruments analyzed presents psychometric qualities adequate for use in clinical practice. Discussion: Despite the existence in literature of many pain assessment tools, it is under-estimated and under-treated in the person with dementia. Since there is not yet a "gold standard" for the detection of pain in people with severe dementia, it is difficult to verify the reliability and validity of the instruments. Conclusions: Since there is no instrument recognized as universally valid, the role of the nurse is fundamental in carefully considering all the dimensions and changes of the assisted person that may be a sign of pain. And in choosing, on the basis of the best scientific evidence, the most appropriate pain assessment scale at that time and in that situation. Key words: dementia, cognitive impairment, pain, pain management, assessment tool, pain measurement, pain scale, nurse's role, Alzheimer.
Introduzione: Nonostante la sua elevata prevalenza, il dolore non viene rilevato e trattato, soprattutto nelle persone affette da demenza di Alzheimer. Il self report risulta essere il ¿gold standard¿ nelle persone con demenza lieve e moderata ma in quelle con demenza grave esso non è affidabile. L'obiettivo dell'elaborato è quello di identificare quali siano gli strumenti osservativi più affidabili e validi per la valutazione del dolore nella persona affetta da demenza di Alzheimer per garantirle una presa in carico globale. Materiali e metodi: La ricerca è stata effettuata sulle seguenti banche dati: Medline (PubMed), Cinahl, Trip Database e Google Scholar. È stato imposto un limite temporale dal 2006 ad oggi. Risultati: La ricerca ha portato alla revisione critica di 127 articoli dei quali sono stati selezionati 11 full text potenzialmente validi. Solamente 9 di essi rispettano i criteri di inclusione del mio elaborato. I risultati indicano che nessuno dei 30 strumenti analizzati presenta qualità psicometriche adeguate all'utilizzo nella pratica clinica. Discussione: Nonostante l'esistenza in letteratura di molti strumenti di valutazione del dolore, esso risulta sotto-stimato e sotto-trattato nella persona con demenza. Non essendoci ancora un ¿gold standard¿ per la rilevazione del dolore nelle persone affette da demenza severa, risulta difficile verificare l'affidabilità e la validità degli strumenti. Conclusioni: Siccome non esiste uno strumento riconosciuto come universalmente valido risulta essere fondamentale il ruolo dell'infermiere, nel considerare attentamente tutte le dimensioni ed i cambiamenti della persona assistita che possono essere indice di dolore. E nel scegliere, sulla base delle migliori evidenze scientifiche, la scala di valutazione del dolore più appropriata in quel momento ed in quella situazione. Parole chiave: demenza, decadimento cognitivo, dolore, gestione del dolore, strumento di valutazione, misurazione del dolore, scala del dolore, ruolo dell'infermiere, Alzheimer.
LA VALUTAZIONE DEL DOLORE NELLA MALATTIA DI ALZHEIMER REVISIONE CRITICA DELLA LETTERATURA
GULER, RALUCA
2017/2018
Abstract
Introduzione: Nonostante la sua elevata prevalenza, il dolore non viene rilevato e trattato, soprattutto nelle persone affette da demenza di Alzheimer. Il self report risulta essere il ¿gold standard¿ nelle persone con demenza lieve e moderata ma in quelle con demenza grave esso non è affidabile. L'obiettivo dell'elaborato è quello di identificare quali siano gli strumenti osservativi più affidabili e validi per la valutazione del dolore nella persona affetta da demenza di Alzheimer per garantirle una presa in carico globale. Materiali e metodi: La ricerca è stata effettuata sulle seguenti banche dati: Medline (PubMed), Cinahl, Trip Database e Google Scholar. È stato imposto un limite temporale dal 2006 ad oggi. Risultati: La ricerca ha portato alla revisione critica di 127 articoli dei quali sono stati selezionati 11 full text potenzialmente validi. Solamente 9 di essi rispettano i criteri di inclusione del mio elaborato. I risultati indicano che nessuno dei 30 strumenti analizzati presenta qualità psicometriche adeguate all'utilizzo nella pratica clinica. Discussione: Nonostante l'esistenza in letteratura di molti strumenti di valutazione del dolore, esso risulta sotto-stimato e sotto-trattato nella persona con demenza. Non essendoci ancora un ¿gold standard¿ per la rilevazione del dolore nelle persone affette da demenza severa, risulta difficile verificare l'affidabilità e la validità degli strumenti. Conclusioni: Siccome non esiste uno strumento riconosciuto come universalmente valido risulta essere fondamentale il ruolo dell'infermiere, nel considerare attentamente tutte le dimensioni ed i cambiamenti della persona assistita che possono essere indice di dolore. E nel scegliere, sulla base delle migliori evidenze scientifiche, la scala di valutazione del dolore più appropriata in quel momento ed in quella situazione. Parole chiave: demenza, decadimento cognitivo, dolore, gestione del dolore, strumento di valutazione, misurazione del dolore, scala del dolore, ruolo dell'infermiere, Alzheimer.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/40653