Crescere tra due culture può non risultare semplice ma può rivelarsi una risorsa. In questa ricerca verrà sviluppato il concetto di auto-etnografia, nel primo capitolo, come un'auto-riflessione basata sull'esperienza personale mettendola a confronto con i testi di studiosi e antropologi. Auto-riflessione che non significa ¿auto-biografia¿, poiché non viene raccontata solo l'esperienza di vita ma, partendo da questa, viene fatta una ricerca con lo scopo di comprendere dei fenomeni sociali e culturali. Metterò in risalto la mia soggettività utilizzando strumenti ben precisi, ossia esperienze vissute in prima persona per chiarire gli aspetti dell'esperienza culturale. Nel secondo capitolo, invece, leggerò le esperienze personali da immigrato mettendole a confronto con alcuni testi di Francesco Vietti, Vincenzo Romania, Anna Granata e Roberta Ricucci. Metterò sotto i riflettori la disparità che viene a crearsi nel binomio genitore-figlio, dove il figlio si adatterà più velocemente alla cultura nuova mentre il genitore farà fatica a seguirlo nella sua integrazione, creando distanze culturali nella relazione. Vedremo, inoltre, che la scelta del percorso scolastico sarà dettata dal bisogno del genitore di inserire il figlio nel mondo lavorativo il prima possibile, affinchè non svolga un lavoro poco qualificato come quello del genitore. La ricerca della propria identità sarà un punto importante su cui lavoreremo poiché essere albanesi in alcune circostanze non aiuta l'inserimento della persona nel gruppo di pari a causa degli stereotipi. Grazie alla tecnica del mimetismo si tenderà ad annullare la propria identità albanese a favore di un'identità culturale italiana cercando di ¿farsi passare per italiani¿ e per sognare un futuro diverso da quello dei propri genitori.
Autoetnografia della migrazione albanese
DAKAVELLI, SAJMIR
2017/2018
Abstract
Crescere tra due culture può non risultare semplice ma può rivelarsi una risorsa. In questa ricerca verrà sviluppato il concetto di auto-etnografia, nel primo capitolo, come un'auto-riflessione basata sull'esperienza personale mettendola a confronto con i testi di studiosi e antropologi. Auto-riflessione che non significa ¿auto-biografia¿, poiché non viene raccontata solo l'esperienza di vita ma, partendo da questa, viene fatta una ricerca con lo scopo di comprendere dei fenomeni sociali e culturali. Metterò in risalto la mia soggettività utilizzando strumenti ben precisi, ossia esperienze vissute in prima persona per chiarire gli aspetti dell'esperienza culturale. Nel secondo capitolo, invece, leggerò le esperienze personali da immigrato mettendole a confronto con alcuni testi di Francesco Vietti, Vincenzo Romania, Anna Granata e Roberta Ricucci. Metterò sotto i riflettori la disparità che viene a crearsi nel binomio genitore-figlio, dove il figlio si adatterà più velocemente alla cultura nuova mentre il genitore farà fatica a seguirlo nella sua integrazione, creando distanze culturali nella relazione. Vedremo, inoltre, che la scelta del percorso scolastico sarà dettata dal bisogno del genitore di inserire il figlio nel mondo lavorativo il prima possibile, affinchè non svolga un lavoro poco qualificato come quello del genitore. La ricerca della propria identità sarà un punto importante su cui lavoreremo poiché essere albanesi in alcune circostanze non aiuta l'inserimento della persona nel gruppo di pari a causa degli stereotipi. Grazie alla tecnica del mimetismo si tenderà ad annullare la propria identità albanese a favore di un'identità culturale italiana cercando di ¿farsi passare per italiani¿ e per sognare un futuro diverso da quello dei propri genitori.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/40537