Lo scopo dell'elaborato è di approfondire il tema degli healing gardens, aree verdi realizzate all'interno o in prossimità di ospedali e di strutture socio-sanitarie di vario genere, in grado di migliorare la qualità di vita delle persone presenti in esse attraverso l'interazione con la natura. Dopo una breve introduzione di carattere generale, la relazione procede con una breve spiegazione del legame uomo-natura nel corso dei secoli, evidenziandone le tappe più significative. Successivamente, vengono esaminati tre studi scientifici nei quali viene comprovato il ruolo che hanno le piante nel miglioramento psico-fisico del malato, dimostrando così che gli healing gardens sono un efficace complemento alla terapia farmacologica tradizionale. La relazione procede con un'approfondita analisi degli healing gardens ovvero ambienti -esterni ed interni- progettati per promuovere e migliorare la salute ed il benessere delle persone attraverso un'interazione passiva o attiva con la natura. I benefici che derivano dal contatto dei pazienti con le piante sono numerosi e si possono classificare in tre categorie principali: psicofisici, cognitivi e fisici. Un giardino terapeutico può essere realizzato in varie strutture (ospedali, strutture sanitarie a lungo termine, prigioni, scuole...) ed è rivolto a diverse tipologie di utenza (ad esempio persone affette da demenza senile, bambini, pazienti psichiatrici, persone con disabilità motorie...) ed include altrettanti professionisti che hanno il compito di coordinare e controllare le attività ed i pazienti negli healing gardens (operatori sanitari, terapisti orticolturali, insegnanti¿). Il fulcro dell'elaborato è la parte dedicata alla progettazione dei giardini terapeutici: quest'ultima riveste un ruolo fondamentale in quanto è legata al successo che avrà un healing garden una volta realizzato; la relazione esamina alcuni criteri e linee guida progettuali che devono essere eseguiti così da rendere le aree verdi terapeutiche, interne o esterne che siano, commisurate alle esigenze delle varie tipologie di utenza. Di fondamentale importanza è la sezione dedicata alle piante, le vere protagoniste degli healing gardens: in questa fase progettuale gli agronomi sono le figure di maggior rilevanza poiché, grazie alle loro conoscenze in campo agronomico e botanico, permettono una corretta realizzazione dell'area tenendo conto non solo dell'estetica paesaggistica del giardino ma anche delle esigenze colturali delle piante che saranno presenti in questo, assicurandone così una efficace gestione ed un adeguato sviluppo colturale. In seguito sono stati esaminati brevemente alcune tipologie di giardino terapeutico quali i giardini della memoria, i giardini curativi, quelli restaurativi, gli orti comunitari senior ed i giardini sensoriali, ciascuno con i propri obiettivi terapeutici. La parte conclusiva dell'elaborato esamina la tematica dei therapeutic green roofs, ovvero giardini pensili posizionati sul tetto della struttura sociosanitaria di interesse; essi rappresentano un duplice vantaggio in quanto non solo permettono la realizzazione degli healing gardens laddove non vi sia sufficiente spazio a terra ma anche perché migliorano la qualità di vita all'interno dei centri urbani.
Gli healing gardens: storia, tipologie ed aspetti progettuali
LICITRA, DILETTA FRANCESCA
2018/2019
Abstract
Lo scopo dell'elaborato è di approfondire il tema degli healing gardens, aree verdi realizzate all'interno o in prossimità di ospedali e di strutture socio-sanitarie di vario genere, in grado di migliorare la qualità di vita delle persone presenti in esse attraverso l'interazione con la natura. Dopo una breve introduzione di carattere generale, la relazione procede con una breve spiegazione del legame uomo-natura nel corso dei secoli, evidenziandone le tappe più significative. Successivamente, vengono esaminati tre studi scientifici nei quali viene comprovato il ruolo che hanno le piante nel miglioramento psico-fisico del malato, dimostrando così che gli healing gardens sono un efficace complemento alla terapia farmacologica tradizionale. La relazione procede con un'approfondita analisi degli healing gardens ovvero ambienti -esterni ed interni- progettati per promuovere e migliorare la salute ed il benessere delle persone attraverso un'interazione passiva o attiva con la natura. I benefici che derivano dal contatto dei pazienti con le piante sono numerosi e si possono classificare in tre categorie principali: psicofisici, cognitivi e fisici. Un giardino terapeutico può essere realizzato in varie strutture (ospedali, strutture sanitarie a lungo termine, prigioni, scuole...) ed è rivolto a diverse tipologie di utenza (ad esempio persone affette da demenza senile, bambini, pazienti psichiatrici, persone con disabilità motorie...) ed include altrettanti professionisti che hanno il compito di coordinare e controllare le attività ed i pazienti negli healing gardens (operatori sanitari, terapisti orticolturali, insegnanti¿). Il fulcro dell'elaborato è la parte dedicata alla progettazione dei giardini terapeutici: quest'ultima riveste un ruolo fondamentale in quanto è legata al successo che avrà un healing garden una volta realizzato; la relazione esamina alcuni criteri e linee guida progettuali che devono essere eseguiti così da rendere le aree verdi terapeutiche, interne o esterne che siano, commisurate alle esigenze delle varie tipologie di utenza. Di fondamentale importanza è la sezione dedicata alle piante, le vere protagoniste degli healing gardens: in questa fase progettuale gli agronomi sono le figure di maggior rilevanza poiché, grazie alle loro conoscenze in campo agronomico e botanico, permettono una corretta realizzazione dell'area tenendo conto non solo dell'estetica paesaggistica del giardino ma anche delle esigenze colturali delle piante che saranno presenti in questo, assicurandone così una efficace gestione ed un adeguato sviluppo colturale. In seguito sono stati esaminati brevemente alcune tipologie di giardino terapeutico quali i giardini della memoria, i giardini curativi, quelli restaurativi, gli orti comunitari senior ed i giardini sensoriali, ciascuno con i propri obiettivi terapeutici. La parte conclusiva dell'elaborato esamina la tematica dei therapeutic green roofs, ovvero giardini pensili posizionati sul tetto della struttura sociosanitaria di interesse; essi rappresentano un duplice vantaggio in quanto non solo permettono la realizzazione degli healing gardens laddove non vi sia sufficiente spazio a terra ma anche perché migliorano la qualità di vita all'interno dei centri urbani.File | Dimensione | Formato | |
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