L'acqua, specialmente nei paesi mediterranei, è una risorsa che sta diventando sempre più preziosa ed è quindi importante la sua corretta gestione anche in agricoltura, evitando sprechi. Per questo in arboricoltura è fondamentale pianificare correttamente gli interventi irrigui basandosi su approcci razionali, ottimizzando l'uso dell'acqua ma mantenendo inalterate le produzioni in termini quantitativi e qualitativi. Il nocciolo (Corylus avellana) è l'oggetto di analisi di questo studio, in quanto risulta essere una coltivazione che ha riscontrato un grande sviluppo negli ultimi anni, anche grazie ad una buona collaborazione tra il settore agricolo e l'industria di trasformazione. Si è dimostrata una specie in grado di valorizzare aree marginali, dove le colture cerealicole non garantirebbero rese sufficienti. Il nocciolo è una specie rustica, che si adatta a molti ambienti, ma non sopporta al meglio le carenze idriche, che si manifestano invece in buona parte delle aree in cui esso è coltivato, specialmente nel periodo estivo, durante il quale l'acqua persa per evapotraspirazione spesso non viene rifornita dalle precipitazioni. Le carenze idriche su nocciolo si ripercuotono specialmente sulle giovani piante, che avendo apparato radicale poco sviluppato, possono andare incontro a morte. Per quanto riguarda le piante in produzione, periodi prolungati di siccità hanno ripercussioni sia su caratteri vegetativi (dimensione delle branche e, in particolare, la lunghezza dei rami di un anno, che portano le infiorescenze) che produttivi (produzione per ettaro, peso delle nocciole, incidenza dei vuoti e resa allo sgusciato). I momenti in cui il nocciolo soffre maggiormente la scarsa disponibilità idrica, rischiando di compromettere la produzione, corrispondono alle fasi di pieno sviluppo vegetativo e di riempimento del frutto. Risulta quindi utile ricorrere all'irrigazione quando necessario, adottando possibilmente metodi irrigui con un'elevata efficienza. Il primo caso studio analizzato si occupa di valutare come reagisce la coltura del nocciolo alla tecnica della microirrigazione ed alle caratteristiche ambientali della regione Vojvodina, in Serbia. Dal lavoro è emerso che l'irrigazione ha avuto un effetto positivo sulla crescita vegetativa, sulla resa e sulle sue componenti produttive. Il secondo caso studio, invece, analizza come la composizione nutrizionale della nocciola (contenuto in grassi, proteine e ceneri) cambia in relazione alla disponibilità idrica. Dalle analisi è emerso che la quantità di grassi e proteine non è variata significativamente in relazione alla presenza di acqua, mentre il contenuto in ceneri ha risposto in modo più marcato sulla base del regime irriguo adottato. La coltura del nocciolo, considerata ormai ¿ad alto reddito¿ e non più marginale è quindi oggetto di ricerca, sperimentazione e collaborazione tra tutte le figure della filiera. È noto quanto sia importante il ruolo dell'acqua per questa specie ed è quindi necessaria, se non fondamentale, l'irrigazione allo scopo di colmare eventuali carenze programmando piani sulla base di bilanci idrici. Anche il metodo irriguo e la sua efficienza sono rilevanti: è infatti sempre più utilizzata, anche nella corilicoltura, la microirrigazione, con attenzione particolare alla subirrigazione.

Effetti della gestione irrigua su nocciolo

BOTTA, NICOLÒ
2018/2019

Abstract

L'acqua, specialmente nei paesi mediterranei, è una risorsa che sta diventando sempre più preziosa ed è quindi importante la sua corretta gestione anche in agricoltura, evitando sprechi. Per questo in arboricoltura è fondamentale pianificare correttamente gli interventi irrigui basandosi su approcci razionali, ottimizzando l'uso dell'acqua ma mantenendo inalterate le produzioni in termini quantitativi e qualitativi. Il nocciolo (Corylus avellana) è l'oggetto di analisi di questo studio, in quanto risulta essere una coltivazione che ha riscontrato un grande sviluppo negli ultimi anni, anche grazie ad una buona collaborazione tra il settore agricolo e l'industria di trasformazione. Si è dimostrata una specie in grado di valorizzare aree marginali, dove le colture cerealicole non garantirebbero rese sufficienti. Il nocciolo è una specie rustica, che si adatta a molti ambienti, ma non sopporta al meglio le carenze idriche, che si manifestano invece in buona parte delle aree in cui esso è coltivato, specialmente nel periodo estivo, durante il quale l'acqua persa per evapotraspirazione spesso non viene rifornita dalle precipitazioni. Le carenze idriche su nocciolo si ripercuotono specialmente sulle giovani piante, che avendo apparato radicale poco sviluppato, possono andare incontro a morte. Per quanto riguarda le piante in produzione, periodi prolungati di siccità hanno ripercussioni sia su caratteri vegetativi (dimensione delle branche e, in particolare, la lunghezza dei rami di un anno, che portano le infiorescenze) che produttivi (produzione per ettaro, peso delle nocciole, incidenza dei vuoti e resa allo sgusciato). I momenti in cui il nocciolo soffre maggiormente la scarsa disponibilità idrica, rischiando di compromettere la produzione, corrispondono alle fasi di pieno sviluppo vegetativo e di riempimento del frutto. Risulta quindi utile ricorrere all'irrigazione quando necessario, adottando possibilmente metodi irrigui con un'elevata efficienza. Il primo caso studio analizzato si occupa di valutare come reagisce la coltura del nocciolo alla tecnica della microirrigazione ed alle caratteristiche ambientali della regione Vojvodina, in Serbia. Dal lavoro è emerso che l'irrigazione ha avuto un effetto positivo sulla crescita vegetativa, sulla resa e sulle sue componenti produttive. Il secondo caso studio, invece, analizza come la composizione nutrizionale della nocciola (contenuto in grassi, proteine e ceneri) cambia in relazione alla disponibilità idrica. Dalle analisi è emerso che la quantità di grassi e proteine non è variata significativamente in relazione alla presenza di acqua, mentre il contenuto in ceneri ha risposto in modo più marcato sulla base del regime irriguo adottato. La coltura del nocciolo, considerata ormai ¿ad alto reddito¿ e non più marginale è quindi oggetto di ricerca, sperimentazione e collaborazione tra tutte le figure della filiera. È noto quanto sia importante il ruolo dell'acqua per questa specie ed è quindi necessaria, se non fondamentale, l'irrigazione allo scopo di colmare eventuali carenze programmando piani sulla base di bilanci idrici. Anche il metodo irriguo e la sua efficienza sono rilevanti: è infatti sempre più utilizzata, anche nella corilicoltura, la microirrigazione, con attenzione particolare alla subirrigazione.
ITA
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
833312_botta.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 1.88 MB
Formato Adobe PDF
1.88 MB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/40489