When it comes to undertake a therapeutic and rehabilitative path it is necessary to work on knowledge and awareness of oneself, starting with the analysis of one's own body. It is important to know our own body, not only on a purely biological basis, but to perceive all the aspects that characterise it: we need to be able to listen to our body, to perceive the sensations and emotions it emanates, to understand its communicative messages and to discover all its forms of expression. Art can be an effective means of achieving this goal, as demonstrated by the use of theatre, dance and music as therapeutic tools. This is why we are starting to talk about theatre therapy, i.e. the kind of path that allows us to overcome barriers and obstacles that prevent change from taking place. All forms of theatre therapy can be used with any type of user with different disturbances: in the field of physical and mental disabilities, in the field of addictions, abuse, for people with psychiatric pathologies, for the education of deviant subjects or in situations of post-traumatic stress mental disorders. Dramatherapy allows participants to awaken that creative aspect of the body, which represents each of us and enables us to relate to the world around us. It is a collective practice that allows us to manifest everything that represents our expressiveness. Dance therapy gives the person the opportunity to perceive and listen to all the movements that the body generates within a space and that it creates according to a certain rhythm, allowing a connection between the individual, others and the surrounding environment. Music turns out to be one of the most effective tools for the manifestation of one's own expressiveness: it allows one to communicate a message, an emotion or a state of mind without using verbal communication. Music therapy is often used with the type of users who find it difficult to approach through speech, such as some people with Autistic Spectrum Disorders (ASD). The protagonist within each of these therapeutic and rehabilitation pathways is the body, with the person's goal of being able to achieve a good and adequate state of physical and psychic well-being. However, one can identify an element that links every form of practical rehabilitation that uses art as a tool: breathing. Breathing is not just a mechanical action that allows us to stay alive, but it is a message that our body emanates and transmits in every single moment of a person's daily life. Body and breath are closely connected and we need to train people to listen and become more aware of this connection. In this dissertation, I have reported the research data I have decided to elaborate, based exclusively on observation factors of a theatre workshop, practised by participants suffering from different disability situations. The aim of the research is to observe how the relationship between the various parts of the body and one's breath can convey certain messages within a performance situation of a specific exercise. Within this research, one can observe the various aspects the various facets the body, with its respective messages and expressions, of each participant exhibits in a specific situation. It is interesting to note how the uniqueness and manifestation of our bodies differentiates us from one another.

Quando si parla di intraprendere un percorso terapeutico e riabilitativo occorre lavorare sulla conoscenza e la consapevolezza di sé stessi, partendo da un’analisi del proprio corpo. È importante conoscere il proprio corpo, non solo su una base puramente biologica, ma bisogna percepire tutte le sfaccettature che lo caratterizzano: l’uomo necessita di poter ascoltare il proprio corpo, di percepire le sensazioni ed emozioni che emana, di comprenderne i messaggi comunicativi e di scoprire ogni sua forma di espressività. L’arte può risultare un mezzo efficacie per il raggiungimento di questo obiettivo e lo dimostra l’utilizzo del teatro, della danza e della musica come strumenti terapeutici. Per questo motivi si inizia a parlare di teatroterapia, ovvero quel tipo di percorso che ci permette di superare barriere e ostacoli che impediscono al cambiamento di compiersi. Ogni forma di teatroterapia può essere utilizzata con qualsiasi tipo di utenza che presenta disagi differenti: nel campo della disabilità fisica e mentale, in quello delle dipendenze, degli abusi, per persone con patologie psichiatriche, per l’educazione di soggetti devianti o in situazioni dei disordini mentali da stress post-traumatico. La drammaterapia permette ai partecipanti di risvegliare quell’aspetto creativo del corpo, che rappresenta ognuno di noi e che ci permette di relazionarci con il mondo circostante. È una pratica gruppale che permette di manifestare tutto ciò che rappresenta la nostra espressività. La danzaterapia dà la possibilità alla persona di poter percepire e ascoltare tutti i movimenti che il corpo genera all’interno di uno spazio e che crea a seconda di un determinato ritmo, permettendo una connessione tra l’individuo, gli altri e l’ambiente circostante. La musica risulta essere uno degli strumenti più efficaci per la manifestazione di una propria espressività: permette di poter comunicare un messaggio, un’emozione oppure uno stato d’animo senza dover usufruire di una comunicazione verbale. La musicoterapia viene spesso utilizzata con quel tipo di utenza che fatica ad approcciarsi attraverso la parola, come per esempio per alcuni soggetti affetti da disturbi dello Spettro Autistico. Il protagonista all’interno di ognuno di questi percorsi terapeutici e riabilitativi è il corpo, con l’obiettivo della persona di poter raggiungere un buon e adeguato stato di benessere fisico e psichico. Tuttavia, si può individuare un elemento che accomuna ogni forma di pratica riabilitativa che utilizza l’arte come strumento: il respiro. La respirazione non è soltanto un’azione meccanica che ci permette di rimanere in vita, ma è un messaggio che il nostro corpo emana e trasmette in ogni singolo momento della quotidianità della persona. Corpo e respiro sono strettamente connessi e occorre allenare l’uomo ad ascoltare e a rendersi più consapevoli di tale connessione. All’interno della mia dissertazione ho riportato i dati relativi alla ricerca che ho deciso di elaborare, basati esclusivamente su fattori di osservazione di un laboratorio teatrale, praticato da partecipanti affetti da diverse situazioni di disabilità. L’obiettivo della ricerca è quello di osservare come il rapporto tra le varie parti del corpo e il proprio respiro, possa trasmettere determinati messaggi all’interno di una situazione di performance di uno specifico esercizio. All’interno di tale ricerca si possono osservare le varie sfaccettature che ogni corpo, con i suoi rispettivi messaggi ed espressioni, di ogni partecipante espone nel momento in cui si trova in una specifica situazione. È interessante poter notare come l’unicità e la manifestazione del nostro corpo ci differenzia gli uni dagli altri.

Il corpo e il suo respiro: la funzione terapeutica di teatro, musica e danza

DALLORTO, IRENE
2021/2022

Abstract

Quando si parla di intraprendere un percorso terapeutico e riabilitativo occorre lavorare sulla conoscenza e la consapevolezza di sé stessi, partendo da un’analisi del proprio corpo. È importante conoscere il proprio corpo, non solo su una base puramente biologica, ma bisogna percepire tutte le sfaccettature che lo caratterizzano: l’uomo necessita di poter ascoltare il proprio corpo, di percepire le sensazioni ed emozioni che emana, di comprenderne i messaggi comunicativi e di scoprire ogni sua forma di espressività. L’arte può risultare un mezzo efficacie per il raggiungimento di questo obiettivo e lo dimostra l’utilizzo del teatro, della danza e della musica come strumenti terapeutici. Per questo motivi si inizia a parlare di teatroterapia, ovvero quel tipo di percorso che ci permette di superare barriere e ostacoli che impediscono al cambiamento di compiersi. Ogni forma di teatroterapia può essere utilizzata con qualsiasi tipo di utenza che presenta disagi differenti: nel campo della disabilità fisica e mentale, in quello delle dipendenze, degli abusi, per persone con patologie psichiatriche, per l’educazione di soggetti devianti o in situazioni dei disordini mentali da stress post-traumatico. La drammaterapia permette ai partecipanti di risvegliare quell’aspetto creativo del corpo, che rappresenta ognuno di noi e che ci permette di relazionarci con il mondo circostante. È una pratica gruppale che permette di manifestare tutto ciò che rappresenta la nostra espressività. La danzaterapia dà la possibilità alla persona di poter percepire e ascoltare tutti i movimenti che il corpo genera all’interno di uno spazio e che crea a seconda di un determinato ritmo, permettendo una connessione tra l’individuo, gli altri e l’ambiente circostante. La musica risulta essere uno degli strumenti più efficaci per la manifestazione di una propria espressività: permette di poter comunicare un messaggio, un’emozione oppure uno stato d’animo senza dover usufruire di una comunicazione verbale. La musicoterapia viene spesso utilizzata con quel tipo di utenza che fatica ad approcciarsi attraverso la parola, come per esempio per alcuni soggetti affetti da disturbi dello Spettro Autistico. Il protagonista all’interno di ognuno di questi percorsi terapeutici e riabilitativi è il corpo, con l’obiettivo della persona di poter raggiungere un buon e adeguato stato di benessere fisico e psichico. Tuttavia, si può individuare un elemento che accomuna ogni forma di pratica riabilitativa che utilizza l’arte come strumento: il respiro. La respirazione non è soltanto un’azione meccanica che ci permette di rimanere in vita, ma è un messaggio che il nostro corpo emana e trasmette in ogni singolo momento della quotidianità della persona. Corpo e respiro sono strettamente connessi e occorre allenare l’uomo ad ascoltare e a rendersi più consapevoli di tale connessione. All’interno della mia dissertazione ho riportato i dati relativi alla ricerca che ho deciso di elaborare, basati esclusivamente su fattori di osservazione di un laboratorio teatrale, praticato da partecipanti affetti da diverse situazioni di disabilità. L’obiettivo della ricerca è quello di osservare come il rapporto tra le varie parti del corpo e il proprio respiro, possa trasmettere determinati messaggi all’interno di una situazione di performance di uno specifico esercizio. All’interno di tale ricerca si possono osservare le varie sfaccettature che ogni corpo, con i suoi rispettivi messaggi ed espressioni, di ogni partecipante espone nel momento in cui si trova in una specifica situazione. È interessante poter notare come l’unicità e la manifestazione del nostro corpo ci differenzia gli uni dagli altri.
The body and its breath: the therapeutic function of theatre, music and dance.
When it comes to undertake a therapeutic and rehabilitative path it is necessary to work on knowledge and awareness of oneself, starting with the analysis of one's own body. It is important to know our own body, not only on a purely biological basis, but to perceive all the aspects that characterise it: we need to be able to listen to our body, to perceive the sensations and emotions it emanates, to understand its communicative messages and to discover all its forms of expression. Art can be an effective means of achieving this goal, as demonstrated by the use of theatre, dance and music as therapeutic tools. This is why we are starting to talk about theatre therapy, i.e. the kind of path that allows us to overcome barriers and obstacles that prevent change from taking place. All forms of theatre therapy can be used with any type of user with different disturbances: in the field of physical and mental disabilities, in the field of addictions, abuse, for people with psychiatric pathologies, for the education of deviant subjects or in situations of post-traumatic stress mental disorders. Dramatherapy allows participants to awaken that creative aspect of the body, which represents each of us and enables us to relate to the world around us. It is a collective practice that allows us to manifest everything that represents our expressiveness. Dance therapy gives the person the opportunity to perceive and listen to all the movements that the body generates within a space and that it creates according to a certain rhythm, allowing a connection between the individual, others and the surrounding environment. Music turns out to be one of the most effective tools for the manifestation of one's own expressiveness: it allows one to communicate a message, an emotion or a state of mind without using verbal communication. Music therapy is often used with the type of users who find it difficult to approach through speech, such as some people with Autistic Spectrum Disorders (ASD). The protagonist within each of these therapeutic and rehabilitation pathways is the body, with the person's goal of being able to achieve a good and adequate state of physical and psychic well-being. However, one can identify an element that links every form of practical rehabilitation that uses art as a tool: breathing. Breathing is not just a mechanical action that allows us to stay alive, but it is a message that our body emanates and transmits in every single moment of a person's daily life. Body and breath are closely connected and we need to train people to listen and become more aware of this connection. In this dissertation, I have reported the research data I have decided to elaborate, based exclusively on observation factors of a theatre workshop, practised by participants suffering from different disability situations. The aim of the research is to observe how the relationship between the various parts of the body and one's breath can convey certain messages within a performance situation of a specific exercise. Within this research, one can observe the various aspects the various facets the body, with its respective messages and expressions, of each participant exhibits in a specific situation. It is interesting to note how the uniqueness and manifestation of our bodies differentiates us from one another.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/4044