The aim of this work is to analyze how body, brain and mind defend themselves by trauma. The corpus is divided into two sections. The first part focuses on complex trauma; particular attention is paid to the study of the reciprocal modulations that occur between the traumatic event, the attachment system and the defence system. Following the diagnostic guidelines elaborated by Van Der Kolk (2015), a definition of Post-Traumatic Stress Disorder is provided, deepening the symptomatic category of dissociation and its links with the disorganization of attachment (Liotti and flour, 2011). The analysis continues focusing on psychological and physical reactions to complex trauma. Psychologically, we assess the action of the defence system, which processes three types of response to trauma: social involvement, active mobilization, and immobilization; they are implemented respectively by neocortex, limbic brain and reptile brain. From the organic point of view, faint's response is investigated from Porge's Polyvagal Theory (2009); the stalemate response in the attack-escape is instead analyzed in its consequences at the hormonal level. The second section of the elaborate focuses on the analysis of the neurobiological implications of traumatic experience; it is based on the results of studies performed by fMRI on the cerebral functioning of traumatized people during the reenactment of the traumatic event (Van Der Kolk, 2015). In a first part the topics of flashbacks and elaboration of traumatic memories are introduced, using Janet's theory as a reference. The traumatized brain is then analyzed by resuming the leveling of the defense system. At first we explore the response of the stalemate in the attack-escape, observing in particular the functioning of the emotion of fear (LeDoux, 2009). Secondly, numbing's response, i.e. of dissociative emotional dulling, is studied. For both reactions, cerebral structures showing atypical functioning are highlighted in the light of neuroimaging studies. Finally, the focus moves on the analysis of the neurofunctional causes of the impossible implementation of the response of social involvement and the long-term effects that this entails. The script concludes by reflecting on the affective and relational consequences of the quenching of the Broca area and of the right hemispheric lateralization.
Obiettivo del presente lavoro è di analizzare in che modo corpo, cervello e mente si difendono dal trauma. Il corpus si divide in due sezioni. La prima parte è dedicata al trauma complesso; particolare attenzione viene posta allo studio delle reciproche modulazioni che intercorrono tra l'evento traumatico, il sistema dell'attaccamento ed il sistema di difesa. Seguendo le linee guida diagnostiche elaborate da Van Der Kolk (2015) viene fornita una definizione del Disturbo Post-Traumatico da Stress Complesso, di cui si approfondisce la categoria sintomatologica della dissociazione ed i suoi nessi con la disorganizzazione dell'attaccamento (Liotti e Farina, 2011). L'analisi prosegue focalizzandosi sulle reazioni psicologiche e fisiche al trauma complesso. A livello psicologico viene valutata l'azione del sistema di difesa, che elabora tre tipi di risposta al trauma: il coinvolgimento sociale, la mobilizzazione attiva, l'immobilizzazione; esse sono implementate rispettivamente dalla neocorteccia, dal cervello limbico e dal cervello rettiliano. Dal punto di vista organico, la risposta di faint viene indagata a partire dalla teoria polivagale di Porges (2009); la risposta di stallo nell'attacco-fuga viene invece analizzata nelle sue conseguenze a livello ormonale. La seconda sezione dell'elaborato si concentra sull'analisi dei risvolti neurobiologici del vissuto traumatico; essa si snoda a partire dai risultati degli studi effettuati tramite fMRI sul funzionamento cerebrale di persone traumatizzate durante la rievocazione dell'evento traumatico (Van Der Kolk, 2015). In una prima parte vengono introdotti gli argomenti del flashback e dell'elaborazione delle memorie traumatiche, usando come riferimento la teoria di Janet. Il cervello traumatizzato viene poi analizzato riprendendo la suddivisione in livelli del sistema di difesa. In un primo momento si esplora la risposta dello stallo nell'attacco-fuga, osservando in particolare il funzionamento dell'emozione della paura (LeDoux, 2009). Secondariamente viene studiata la risposta di numbing, ossia di ottundimento emotivo dissociativo. Per entrambe le reazioni si evidenziano le strutture cerebrali che mostrano un funzionamento atipico, alla luce degli studi di neuroimaging. Infine, il focus si sposta sull'analisi delle cause neurofunzionali dell'impossibile implementazione della risposta di coinvolgimento sociale e degli effetti a lungo termine che questo comporta. Lo scritto si conclude riflettendo sulle conseguenze affettive e relazionali dello spegnimento dell'area di Broca e della lateralizzazione emisferica destra.
Il sistema di difesa nel trauma complesso
STRUMIA, MARGHERITA
2017/2018
Abstract
Obiettivo del presente lavoro è di analizzare in che modo corpo, cervello e mente si difendono dal trauma. Il corpus si divide in due sezioni. La prima parte è dedicata al trauma complesso; particolare attenzione viene posta allo studio delle reciproche modulazioni che intercorrono tra l'evento traumatico, il sistema dell'attaccamento ed il sistema di difesa. Seguendo le linee guida diagnostiche elaborate da Van Der Kolk (2015) viene fornita una definizione del Disturbo Post-Traumatico da Stress Complesso, di cui si approfondisce la categoria sintomatologica della dissociazione ed i suoi nessi con la disorganizzazione dell'attaccamento (Liotti e Farina, 2011). L'analisi prosegue focalizzandosi sulle reazioni psicologiche e fisiche al trauma complesso. A livello psicologico viene valutata l'azione del sistema di difesa, che elabora tre tipi di risposta al trauma: il coinvolgimento sociale, la mobilizzazione attiva, l'immobilizzazione; esse sono implementate rispettivamente dalla neocorteccia, dal cervello limbico e dal cervello rettiliano. Dal punto di vista organico, la risposta di faint viene indagata a partire dalla teoria polivagale di Porges (2009); la risposta di stallo nell'attacco-fuga viene invece analizzata nelle sue conseguenze a livello ormonale. La seconda sezione dell'elaborato si concentra sull'analisi dei risvolti neurobiologici del vissuto traumatico; essa si snoda a partire dai risultati degli studi effettuati tramite fMRI sul funzionamento cerebrale di persone traumatizzate durante la rievocazione dell'evento traumatico (Van Der Kolk, 2015). In una prima parte vengono introdotti gli argomenti del flashback e dell'elaborazione delle memorie traumatiche, usando come riferimento la teoria di Janet. Il cervello traumatizzato viene poi analizzato riprendendo la suddivisione in livelli del sistema di difesa. In un primo momento si esplora la risposta dello stallo nell'attacco-fuga, osservando in particolare il funzionamento dell'emozione della paura (LeDoux, 2009). Secondariamente viene studiata la risposta di numbing, ossia di ottundimento emotivo dissociativo. Per entrambe le reazioni si evidenziano le strutture cerebrali che mostrano un funzionamento atipico, alla luce degli studi di neuroimaging. Infine, il focus si sposta sull'analisi delle cause neurofunzionali dell'impossibile implementazione della risposta di coinvolgimento sociale e degli effetti a lungo termine che questo comporta. Lo scritto si conclude riflettendo sulle conseguenze affettive e relazionali dello spegnimento dell'area di Broca e della lateralizzazione emisferica destra.File | Dimensione | Formato | |
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