I gruppi di Auto Mutuo Aiuto, una possibile risorsa per i minori adolescenti.

The intent of this paper is present the minors in the adolescent age as possible type of members of self-help groups, which are proposed as informal resource subsidiary and usable by social workers. The considerations start from the experience of traineeship, conduct in the minor area of a social service, in the Municipality of Turin. The beginning questions are: could a self-help group be a resource which can be activated in practice from social service? And how it can help and support children who live a situation of discomfort and fragility, often connected to relational difficulties? The founding principles of self-help and mutual help can be the key to strengthen the capacity of the boys, in the adolescent age, to build positive interpersonal relationships, which are based on solidarity and mutual aid. These capabilities may be spent to become active citizens, who are interested in the welfare of society. Support for initiatives of self-help and mutual aid can also be understood as an action "preventive" of the social worker, which turns his intervention not only toward the individual but also to the Community. The paper starts from the analysis of the transformations made by Neoliberism and New Public Management in the systems of traditional welfare and the repercussions on the professional action of social workers. Social workers are faced by "old" and "new" needs to which it is increasingly difficult to give adequate answers; in fact the multidimensional problems collide with the standardization and the bureaucratisation of performance and services. In the face of these tendencies, the Community and the territory are identified as places in which to find and activate informal resources, such as the self-help groups. About these groups, the paper proposes a theoretical framework and regulatory frame work: as regards the first dimension the reference is at the Community work; the second framework is the 328/2000 law, that indicate self-help groups and mutual aid as initiatives to support within an integrated system of services and social interventions. The research analyzes the characteristics and the peculiarities of the self-help groups (voluntariness, informality, self-management, no hierarchy between the members, the absence of a formal conductor), and how these can be respected even in a institutional framework as social services. The paper is focused on the teen, not the adult, typical member of self-help group. They are living through a moment of great transformations, during which the SE is built on the basis of the exchange and the relationship with the other people. The adolescents who come into contact with the social services, regardless of their different situations, often are carriers of a discomfort related to the affective sphere and relational. The intention is to propose the dimensions of mutual self help which resource effective to enhance and support the relational capabilities of adolescents. The structure and the typical mode of this kind of groups can give to the teen a positive space of expression and sharing of experiences, among peer; where there is not an authoritarian figure that imposes, but someone (social worker) that accompanies and facilitates the process of empowerment individual and collective. In conclusion is drawn to support the applicability of these instruments in the work with children adolescents, and a hypothetical model of self-help group is elaborated.

L'intento dell'elaborato è quello di presentare i minori in età adolescenziale come possibile tipologia di membri di gruppi di auto mutuo aiuto (AMA), che vengono proposti come risorsa informale e sussidiaria utilizzabile dagli assistenti sociali. La riflessione nasce dall'esperienza di Tirocinio, svolto presso l'Area Minori di un servizio sociale territoriale del Comune di Torino, e le domande di partenza sono: un gruppo AMA può essere una risorsa attivabile concretamente dal servizio sociale territoriale, per questa tipologia di utenza? E come può aiutare e sostenere i minori che vivono una situazione di disagio e fragilità, spesso connessa a difficoltà relazionali? I principi fondanti l'auto mutuo aiuto possono essere la chiave per rafforzare la capacità dei ragazzi in età adolescenziale di costruire relazioni interpersonali positive, basate sulla solidarietà e l'aiuto reciproco, capacità che potranno essere spese per diventare cittadini attivi e interessati al benessere della collettività. Il sostegno ad iniziative di auto mutuo aiuto può essere inteso anche come azione ¿preventiva¿ dell'assistente sociale, il quale rivolge il suo intervento non solo verso l'individuo ma anche verso la comunità. Lo scritto parte dall'analisi delle trasformazioni portate dagli indirizzi neoliberisti e managerialisti nei sistemi di welfare tradizionali e le conseguenti ricadute sull'azione professionale degli assistenti sociali. Questi si trovano a dover fronteggiare ¿vecchi¿ e ¿nuovi¿ bisogni a cui è sempre più difficile dare risposte adeguate, in quanto la multidimensionalità delle problematiche portate si scontra con la standardizzazione e la burocratizzazione di prestazioni e servizi. A fronte di questi orientamenti, la comunità e il territorio sono individuati quali luoghi in cui reperire e attivare risorse informali, come i gruppi AMA. Di questi si propone un inquadramento teorico e normativo: per quanto riguarda la prima dimensione il riferimento è al Servizio Sociale di Comunità; mentre per la seconda è la legge quadro 328/2000 ad indicare i gruppi di auto mutuo aiuto come iniziative da supportare all'interno di un sistema integrato di servizi e interventi sociali. Il lavoro analizza le caratteristiche e le peculiarità dei gruppi AMA (volontarietà, informalità, autogestione, assenza di gerarchia tra i membri, assenza di un conduttore formale) e come queste possano essere rispettate anche in una cornice istituzionale come quella dei servizi sociali. Il focus dell'elaborato non è l'adulto, tipico membro del gruppo AMA, ma è invece l'adolescente, il quale vive un momento di grandi trasformazioni, durante cui il sè si costruisce sulla base dello scambio e della relazione con gli altri. Gli adolescenti che entrano in contatto con i servizi sociali, a prescindere dalle loro diverse situazioni, spesso sono portatori proprio di un disagio connesso alla sfera affettiva e relazionale. L'intenzione è quella di proporre la dimensione dell'auto mutuo aiuto quale risorsa efficace per accrescere, supportare, valorizzare le capacità relazionali degli adolescenti. Infatti la struttura e le modalità tipiche dei gruppi AMA possono garantire ai ragazzi uno spazio positivo di espressione e condivisione delle esperienze, tra pari. In conclusione si giunge a sostenere l'applicabilità di tali strumenti nel lavoro con i minori adolescenti, elaborando un ipotetico modello di gruppo AMA.