I fondamenti dei rapporti che intercorrono oggigiorno tra la Cina e il continente africano risalgono al periodo compreso tra il 1950 e i primi anni settanta. Quest'antica partnership sinoafricana è sempre stata caratterizzata dall'esaltazione riposta da Pechino sull'esistenza e sulla necessità di una stretta south-south cooperation, ovvero di una relazione basata sulla percezione di numerose affinità tra la Cina e gli stati africani. L'idea di cooperazione tra questi due paesi nacque con la necessità di contrastare gli atteggiamenti prepotenti dalle superpotenze verso i paesi più deboli, infatti la Cina per poter instaurare un solido rapporto con l'Africa fece leva sul concetto che entrambe erano la ¿culla della civiltà¿, avevano le stesse ampie prospettive di sviluppo e gli stesi nemici; Pechino aveva puntato molto sul risentimento antimperialista che è ancora presente in molte zone dell'Africa. Il Partito Comunista Cinese (PCC) investì in Africa molte delle sue prestanze in aiuto dell'indipendenza africana nonostante le minori risorse rispetto alle potenze mondiali. La Cina è mossa da un interesse politico ed economico oltre che ideologico e grazie alle competenze diplomatiche del governo cinese è riuscito ad ottenere una posizione uguale agli stati che collaborano con l'Africa da diverso tempo, soprattutto grazie agli incentivi finanziari erogati sotto forma di investimenti, progetti infrastrutturali e aiuti per lo sviluppo. Ci sono tre aree di interesse fondamentali per la Cina: l'acquisizione di materie prime, l'apertura di nuovi mercati emergenti e il supporto africano nelle istituzioni internazionali. La disponibilità di capitale e l'apertura verso l'élite politiche africane hanno dato vita ad un consolidato rapporto a discapito degli occidentali che non hanno più progetti di medio-lungo termine con il continente nero.

La Penetrazione Cinese nel Continente Africano

MURACE, FEDERICO
2018/2019

Abstract

I fondamenti dei rapporti che intercorrono oggigiorno tra la Cina e il continente africano risalgono al periodo compreso tra il 1950 e i primi anni settanta. Quest'antica partnership sinoafricana è sempre stata caratterizzata dall'esaltazione riposta da Pechino sull'esistenza e sulla necessità di una stretta south-south cooperation, ovvero di una relazione basata sulla percezione di numerose affinità tra la Cina e gli stati africani. L'idea di cooperazione tra questi due paesi nacque con la necessità di contrastare gli atteggiamenti prepotenti dalle superpotenze verso i paesi più deboli, infatti la Cina per poter instaurare un solido rapporto con l'Africa fece leva sul concetto che entrambe erano la ¿culla della civiltà¿, avevano le stesse ampie prospettive di sviluppo e gli stesi nemici; Pechino aveva puntato molto sul risentimento antimperialista che è ancora presente in molte zone dell'Africa. Il Partito Comunista Cinese (PCC) investì in Africa molte delle sue prestanze in aiuto dell'indipendenza africana nonostante le minori risorse rispetto alle potenze mondiali. La Cina è mossa da un interesse politico ed economico oltre che ideologico e grazie alle competenze diplomatiche del governo cinese è riuscito ad ottenere una posizione uguale agli stati che collaborano con l'Africa da diverso tempo, soprattutto grazie agli incentivi finanziari erogati sotto forma di investimenti, progetti infrastrutturali e aiuti per lo sviluppo. Ci sono tre aree di interesse fondamentali per la Cina: l'acquisizione di materie prime, l'apertura di nuovi mercati emergenti e il supporto africano nelle istituzioni internazionali. La disponibilità di capitale e l'apertura verso l'élite politiche africane hanno dato vita ad un consolidato rapporto a discapito degli occidentali che non hanno più progetti di medio-lungo termine con il continente nero.
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