Alla base di questo studio vi è l'analisi di due opere celebri della letteratura inglese e della loro trasposizione cinematografica. Le opere in questione sono Jane Eyre e Tess dei D'Urbervilles, due storie di due donne con esistenze travagliate e con il proprio rapporto con l'amore che va complicandosi durante il romanzo. Ognuna delle due figure femminili, a suo modo, ha rappresentato per il movimento femminista dell'epoca vittoriana ma anche delle epoche successive, occasione di spunto e di ispirazione. In particolare si pone l'attenzione, oltre che sulle loro avvicenti storie, su come i due registi qui presi in esame, Franco Zeffirelli e Roman Polanski, abbiano deciso di raccontarci le vite delle due giovani donne e su quali tecniche abbiano utilizzato per trasporre in pellicola i romanzi. Le motivazioni che mi hanno spinto a trattare tale argomento sono molteplici: innanzitutto ho sviluppato durante il mio percorso universitario una predilezione per la letteratura inglese e per la cinematografia; inoltre sono sempre stata affascinata dall'epoca vittoriana e dalla differente realtà che le donne vivevano in quell'epoca. I due romanzi, dal mio punto di vista, rappresentavano due tra le figure femminili più influenti ed esemplificative dell'epoca e ho ritenuto potessero offrire numerosi spunti per trattare l'argomento della condizione della donna. Di conseguenza la decisione di collegare le conseguenti rappresentazioni cinematografiche è giunta spontanea, poiché grazie a questi due registi il tema è trattato in modo ancora più spontaneo ed immediato anche per il pubblico che predilige l'opera visiva all'opera scritta. Gli obbiettivi di questa dissertazione sono di duplice natura: in primo luogo si cerca di fornire una panoramica più ampia e di far sì che il lettore possa approfondire la sua conoscenza riguardante il mondo delle donne in un periodo storico difficile e dotato di grandi cambiamenti e di grandi forze d'animo; in secondo luogo si prova a far conoscere una pratica così spesso sfruttata come quella della trasposizione cinematografica di romanzi celebri, ma ancora poco sovente analizzata e talvolta sottovalutata. Si auspica, quindi, di essere riusciti a rendere il giusto valore ad entrambe le forme artistiche, analizzandone gli aspetti tecnici ma anche quelli legati alla percezione del singolo. L'elaborato è articolato in tre capitoli: nel primo capitolo ci si è soffermati unicamente sull'adattamento cinematografico, analizzandone le tecniche e soffermandomi sulla questione spesso dibattuta legata alla differenza fra fedeltà al testo e interpretazione del regista. Nel secondo capitolo si è impostato il focus sulle vicende di Tess e Jane, introducendole attraverso una breve analisi storica del periodo, e analizzandole secondo le tematiche che le caratterizzano e le accomunano. Nel terzo capitolo, infine, si è deciso di unire i due approfondimenti precedenti per dare vita ad uno studio dei due registi e delle loro creazioni cinematografiche.
Jane Eyre e Tess dei D'Urbervilles tra cinema e letteratura. Analisi critica delle opere di Roman Polanski e Franco Zeffirelli
PASCUTTI, CAROLINA
2017/2018
Abstract
Alla base di questo studio vi è l'analisi di due opere celebri della letteratura inglese e della loro trasposizione cinematografica. Le opere in questione sono Jane Eyre e Tess dei D'Urbervilles, due storie di due donne con esistenze travagliate e con il proprio rapporto con l'amore che va complicandosi durante il romanzo. Ognuna delle due figure femminili, a suo modo, ha rappresentato per il movimento femminista dell'epoca vittoriana ma anche delle epoche successive, occasione di spunto e di ispirazione. In particolare si pone l'attenzione, oltre che sulle loro avvicenti storie, su come i due registi qui presi in esame, Franco Zeffirelli e Roman Polanski, abbiano deciso di raccontarci le vite delle due giovani donne e su quali tecniche abbiano utilizzato per trasporre in pellicola i romanzi. Le motivazioni che mi hanno spinto a trattare tale argomento sono molteplici: innanzitutto ho sviluppato durante il mio percorso universitario una predilezione per la letteratura inglese e per la cinematografia; inoltre sono sempre stata affascinata dall'epoca vittoriana e dalla differente realtà che le donne vivevano in quell'epoca. I due romanzi, dal mio punto di vista, rappresentavano due tra le figure femminili più influenti ed esemplificative dell'epoca e ho ritenuto potessero offrire numerosi spunti per trattare l'argomento della condizione della donna. Di conseguenza la decisione di collegare le conseguenti rappresentazioni cinematografiche è giunta spontanea, poiché grazie a questi due registi il tema è trattato in modo ancora più spontaneo ed immediato anche per il pubblico che predilige l'opera visiva all'opera scritta. Gli obbiettivi di questa dissertazione sono di duplice natura: in primo luogo si cerca di fornire una panoramica più ampia e di far sì che il lettore possa approfondire la sua conoscenza riguardante il mondo delle donne in un periodo storico difficile e dotato di grandi cambiamenti e di grandi forze d'animo; in secondo luogo si prova a far conoscere una pratica così spesso sfruttata come quella della trasposizione cinematografica di romanzi celebri, ma ancora poco sovente analizzata e talvolta sottovalutata. Si auspica, quindi, di essere riusciti a rendere il giusto valore ad entrambe le forme artistiche, analizzandone gli aspetti tecnici ma anche quelli legati alla percezione del singolo. L'elaborato è articolato in tre capitoli: nel primo capitolo ci si è soffermati unicamente sull'adattamento cinematografico, analizzandone le tecniche e soffermandomi sulla questione spesso dibattuta legata alla differenza fra fedeltà al testo e interpretazione del regista. Nel secondo capitolo si è impostato il focus sulle vicende di Tess e Jane, introducendole attraverso una breve analisi storica del periodo, e analizzandole secondo le tematiche che le caratterizzano e le accomunano. Nel terzo capitolo, infine, si è deciso di unire i due approfondimenti precedenti per dare vita ad uno studio dei due registi e delle loro creazioni cinematografiche.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/40168