L'affermarsi di teorie finanziarie comportamentali ha scosso le basi della finanza classica, accusata di non valutare nel modo corretto variabili sociali e psicologiche aventi un rilevante impatto nei mercati finanziari. L'obbiettivo di questo studio è quello di analizzare la rivisitazione delle teorie classiche da parte della finanza comportamentale. Innanzitutto vengono descritte le quattro teorie alla base della finanza classica in cui si analizza la razionalità dell'investitore e delle sue decisioni finanziarie in un mercato efficiente. Queste decisioni vengono influenzate non soltanto dai rendimenti attesi ma soprattutto dall'attitudine al rischio di ciascun investitore. Queste assunzioni vengono poi rielaborate tramite le nuove teorie comportamentali secondo cui le scelte vengono compiute in base a euristiche: strategie non razionali guidate dalle emozioni e influenzate da errori cognitivi sistematici. Inoltre si analizzano i punti deboli alla base della teoria dei mercati efficienti e si dimostra come le emozioni possano rendere il mercato più imprevedibile e meno efficiente; ciò porta alla costruzione di portafogli comportamentali con struttura a piramide dove non viene più data importanza solo al rendimento atteso di ogni titolo ma alla probabilità che esso si verifichi e all'aspirazione del singolo investitore. Su questa base la finanza comportamentale non suppone che la teoria classica sia completamente inefficiente, ma sottolinea l'importanza dell'analisi di quelle variabili che vengono comunemente considerate irrilevanti; a tal fine, una futura maggior interconnessione tra le due teorie sarà cruciale per studiare al meglio la realtà economica.

Gli effetti della finanza comportamentale sui mercati finanziari

DOTTO, ALBERTO
2017/2018

Abstract

L'affermarsi di teorie finanziarie comportamentali ha scosso le basi della finanza classica, accusata di non valutare nel modo corretto variabili sociali e psicologiche aventi un rilevante impatto nei mercati finanziari. L'obbiettivo di questo studio è quello di analizzare la rivisitazione delle teorie classiche da parte della finanza comportamentale. Innanzitutto vengono descritte le quattro teorie alla base della finanza classica in cui si analizza la razionalità dell'investitore e delle sue decisioni finanziarie in un mercato efficiente. Queste decisioni vengono influenzate non soltanto dai rendimenti attesi ma soprattutto dall'attitudine al rischio di ciascun investitore. Queste assunzioni vengono poi rielaborate tramite le nuove teorie comportamentali secondo cui le scelte vengono compiute in base a euristiche: strategie non razionali guidate dalle emozioni e influenzate da errori cognitivi sistematici. Inoltre si analizzano i punti deboli alla base della teoria dei mercati efficienti e si dimostra come le emozioni possano rendere il mercato più imprevedibile e meno efficiente; ciò porta alla costruzione di portafogli comportamentali con struttura a piramide dove non viene più data importanza solo al rendimento atteso di ogni titolo ma alla probabilità che esso si verifichi e all'aspirazione del singolo investitore. Su questa base la finanza comportamentale non suppone che la teoria classica sia completamente inefficiente, ma sottolinea l'importanza dell'analisi di quelle variabili che vengono comunemente considerate irrilevanti; a tal fine, una futura maggior interconnessione tra le due teorie sarà cruciale per studiare al meglio la realtà economica.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/40026