Introduction: The miscarriages are a loss of a pregnancy that could be sort in early spontaneous miscarriages (up to 12 weeks) or late spontaneous miscarriages (up to 25 weeks), after this period of time the loss of a pregnancy is called stillbirth. They occur in about 20% of cases and may depend on various risk factors that may lead to pregnancy termination. These factors can be divided into intrinsic factors related to genetics and extrinsic factors related to the environment, such as iatrogenic causes, environmental toxins or infections. Transmission of viral agents can occur congenitally (Parvovirus-B19), perinatal (Varicella-Zoster), and postnatally, although some viruses (Cytomegalovirus) are capable of infecting the foetus at various stages of pregnancy. These are identified through the use of diagnostic tests such as PCR and serological tests. Aim: The study wants to verify the role of viral pathogenesis in the late spontaneous abortions and stillbirth, it also wants to identify the viruses responsible, also recognizing the organs involved and to point out if the placenta is infected and the type of inflammatory response. Patients and methods: A total of 24 cases were examined in this study, divided into 12 foetuses and 12 associated placentas. For each case, a histological re-evaluation was carried out for the possible presence of a viral infection, focusing more on Cytomegalovirus and Parvovirus B-19. Each sample was analyzed for positivity by immunohistochemistry for different antigens, such CD3+, CD8+, CD45+, CCH2 protein of Cytomegalovirus, and Glycophorin markers. Results: Clinical records showed that Cytomegalovirus was found in 4 of the 12 cases, indicating that the positive CCH2 protein of the virus was closely related to the CD45+ antigen, and a severe inflammatory reaction occurred. However, only one case was positive for parvovirus B19 and tested positive for glycoprotein markers, indicating marked erythroblastosis. Finally, the remaining cases have a marked the inflammation, due to the positivity to CD45+. In addition, only two cases tested positive for CD3+ and CD8+ Conclusions: Viral infection is a possible cause of late miscarriage and stillbirth, and consistent with the scientific literature, the virus most implicated is the Cytomegalovirus. As well, in the tissues positive for the CCH2 protein there is a strong inflammatory reaction highlighted by the CD45+ marker. On the other hand, when intranuclear eosinophils are present and positive for glycoproteins, the infection is caused by the parvovirus B-19. Finally, if Cytomegalovirus is negative and CD45+ is strongly present, no cause is specified. As a result of a chronic inflammatory process, calcified nodules form in the liver and more rarely in the myocardium, highlighted by Alcian-Blue staining.
Introduzione: L’aborto è uno stato di interruzione di gravidanza che può essere distinto in: provocato o spontaneo precoce (fino alla 12esima settimana) oppure un aborto spontaneo tardivo (fino alla 25esima settimana), successivamente viene definito come morte fetale endouterina (MEF). L’incidenza di essi si aggira intorno al 20% e può dipendere da diversi fattori di rischio che possono portare alla interruzione della gravidanza. Tra le infezioni assumono un ruolo importante le infezioni virali in quanto la placenta non costituisce una barriera e la gestante presenta delle difese immunitarie limitate. La trasmissione degli agenti virali può avvenire in maniera congenita (Parvovirus- B19), perinatale (Varicella-Zoster) e post-natale, ma alcuni virus come il Citomegalovirus hanno la capacità di poter infettare il feto in tutte le fasi della gravidanza. In corso di gravidanza le infezioni virali vengono identificate attraverso l’utilizzo dei test diagnostici come la PCR e gli esami sierologici. Scopo: Lo studio vuole verificare nell’ambito della casistica della Città della Salute di Torino (anni 2017-2021) il ruolo della patogenesi virale come causa di aborti spontanei tardivi e le MEF; inoltre vuole identificare i virus responsabili, riconoscendo quali organi fetali sono coinvolti e verificare se e in quanti casi viene infettata la placenta e la tipologia di risposta infiammatoria. Pazienti e metodi: I casi analizzati per lo studio in totale sono 24 (12 feti e 12 placente relative). Per ciascun caso si è svolto una rivalutazione istologica per la possibile presenza di un’infezione virale, concentrandosi in maniera maggiore sul Citomegalovirus e del Parvovirus B-19. Ogni campione è stato analizzato attraverso all’immunoistochimica per gli antigeni CD3+, CD8+, CD45+, la proteina CCH2 del Citomegalovirus e al marcatore per la Glicoforina, per definirne la positività e la distribuzione. Risultati: All’interno della casistica la presenza del Citomegalovirus è stata ritrovata in 4 casi su 12, denotando una forte correlazione tra la positività della proteina CCH2 del virus e l’antigene CD45+, osservando così una intensa risposta infiammatoria che accompagna l’infezione da Citomegalovirus. Mentre solamente un caso è risultato positivo al Parvovirus B-19 mostrando corpi inclusi eosinofili intranucleari ed una intensa espressione della Glicoforina, che correla alla spiccata eritroblastosi presente in questo genere d’infezione. Infine i casi restanti mostrano un accentuato quadro di infiammazione, dovuto alla positività al CD45+ e solamente due casi sono risultati positivi al CD3+ e CD8+. In questi casi di sospetta infezione virale non è possibile identificare la tipologia del virus coinvolto. In due casi la presenza di concrezioni calcificate in sede epatica e più raramente in sede miocardica, evidenziate con la colorazione Alcian blu fanno sospettare un’infezione erpetica. Conclusioni: L’infezione virali sono una possibile causa di aborto spontaneo tardivo e MEF ed in accordo con la letteratura, il virus più coinvolto è il Citomegalovirus. Inoltre all’interno dei tessuti positivi alla proteina CCH2 si associa sempre una intensa reazione infiammatoria evidenziata dal marcatore CD45+. Invece quando si osservano corpi inclusi eosinofili intranucleari e la positività alla Glicoforina, l’infezione è causata dal Parvovirus B-19. Infine in caso di negatività al Citomegalovirus associato ad un’intensa positività al CD45+, la tipologia di virus non è accertabile. In alcuni casi la formazione di concrezioni calcificate in sede epatica e più raramente in sede miocardica, evidenziate con la colorazione Alcian Blu fanno sospettare un’infezione erpetica.
Infezioni virali in patologia feto-placentare: Revisione della casistica della Città della Salute e della Scienza di Torino nel quadriennio 2017-2021
MOIA, GIULIA
2021/2022
Abstract
Introduzione: L’aborto è uno stato di interruzione di gravidanza che può essere distinto in: provocato o spontaneo precoce (fino alla 12esima settimana) oppure un aborto spontaneo tardivo (fino alla 25esima settimana), successivamente viene definito come morte fetale endouterina (MEF). L’incidenza di essi si aggira intorno al 20% e può dipendere da diversi fattori di rischio che possono portare alla interruzione della gravidanza. Tra le infezioni assumono un ruolo importante le infezioni virali in quanto la placenta non costituisce una barriera e la gestante presenta delle difese immunitarie limitate. La trasmissione degli agenti virali può avvenire in maniera congenita (Parvovirus- B19), perinatale (Varicella-Zoster) e post-natale, ma alcuni virus come il Citomegalovirus hanno la capacità di poter infettare il feto in tutte le fasi della gravidanza. In corso di gravidanza le infezioni virali vengono identificate attraverso l’utilizzo dei test diagnostici come la PCR e gli esami sierologici. Scopo: Lo studio vuole verificare nell’ambito della casistica della Città della Salute di Torino (anni 2017-2021) il ruolo della patogenesi virale come causa di aborti spontanei tardivi e le MEF; inoltre vuole identificare i virus responsabili, riconoscendo quali organi fetali sono coinvolti e verificare se e in quanti casi viene infettata la placenta e la tipologia di risposta infiammatoria. Pazienti e metodi: I casi analizzati per lo studio in totale sono 24 (12 feti e 12 placente relative). Per ciascun caso si è svolto una rivalutazione istologica per la possibile presenza di un’infezione virale, concentrandosi in maniera maggiore sul Citomegalovirus e del Parvovirus B-19. Ogni campione è stato analizzato attraverso all’immunoistochimica per gli antigeni CD3+, CD8+, CD45+, la proteina CCH2 del Citomegalovirus e al marcatore per la Glicoforina, per definirne la positività e la distribuzione. Risultati: All’interno della casistica la presenza del Citomegalovirus è stata ritrovata in 4 casi su 12, denotando una forte correlazione tra la positività della proteina CCH2 del virus e l’antigene CD45+, osservando così una intensa risposta infiammatoria che accompagna l’infezione da Citomegalovirus. Mentre solamente un caso è risultato positivo al Parvovirus B-19 mostrando corpi inclusi eosinofili intranucleari ed una intensa espressione della Glicoforina, che correla alla spiccata eritroblastosi presente in questo genere d’infezione. Infine i casi restanti mostrano un accentuato quadro di infiammazione, dovuto alla positività al CD45+ e solamente due casi sono risultati positivi al CD3+ e CD8+. In questi casi di sospetta infezione virale non è possibile identificare la tipologia del virus coinvolto. In due casi la presenza di concrezioni calcificate in sede epatica e più raramente in sede miocardica, evidenziate con la colorazione Alcian blu fanno sospettare un’infezione erpetica. Conclusioni: L’infezione virali sono una possibile causa di aborto spontaneo tardivo e MEF ed in accordo con la letteratura, il virus più coinvolto è il Citomegalovirus. Inoltre all’interno dei tessuti positivi alla proteina CCH2 si associa sempre una intensa reazione infiammatoria evidenziata dal marcatore CD45+. Invece quando si osservano corpi inclusi eosinofili intranucleari e la positività alla Glicoforina, l’infezione è causata dal Parvovirus B-19. Infine in caso di negatività al Citomegalovirus associato ad un’intensa positività al CD45+, la tipologia di virus non è accertabile. In alcuni casi la formazione di concrezioni calcificate in sede epatica e più raramente in sede miocardica, evidenziate con la colorazione Alcian Blu fanno sospettare un’infezione erpetica.File | Dimensione | Formato | |
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