Introduction: the goal of gender medicine is to bring greater personalization of therapies and patient-centeredness to every dimension of medicine. Celiac disease sees diet as its only successful therapy, and its prevalence in the world belongs to the female sex. Men, according to the literature, have some differences compared to women both as regards as nutrient metabolism as well as dietary behaviours, it seems in fact that they are less interested in their own choices including keeping themselves in a good physical state; in that, they consume more meat, more fat, more alcohol and fewer vegetables, fruit, vegetables, fiber and fish. Furthermore, they are less dependent on emotional and/or hormonal choices toward foods and, in the case of patients with celiac disease, they have a greater tendency not to follow the directions for a gluten-free diet. Understanding to what extent differences in the two genders are important can only be beneficial in the dietary approach toward the patient, providing adequate support toward different needs. Aim: the aim of the study was to assess in a practical way whether there might be differences that would require an individualized dietary intervention. In particular, adherence to gluten-free diets, eating behaviours and lifestyles were investigated, as well as the qualitative and quantitative assessment of the dietary history of patients in the two sexes. Materials and Methods: a descriptive Cross-Sectional study was conducted. The sample included 10 patients (4 women and 6 men) who were initially asked to fill in a questionnaire as regards adherence to the gluten-free diet and were later asked structured questions on dietary and lifestyle behaviours during the outpatient visit, as well as an interview on dietary and food history to analyze their habits qualitatively and quantitatively. For the quantitative and qualitative analysis, comparisons were made between the two sexes taking into account the recommended intakes for the population according to the LARN IV Revision and the Guidelines for Healthy Eating (CREA), while for the structured questions and the questionnaire, the responses obtained were merely compared. Because of the small sample size, analyses were performed by descriptive statistics, in particular measures of central tendency and dispersion. Results and discussion: the sample analyzed showed that eating behaviours and lifestyles are similar in both sexes except for hormonal changes in women, such as the choice of foods depending on the emotional state, or the amount of physical activity practiced, which is greater for men. From a quantitative point of view, they do not show great differences, except for a higher consumption of sugar for women and saturated fat for men, while from a qualitative point of view, the distribution of meals is more balanced and healthier in the female group whereas the frequency of second meals is similar except for the consumption of aged cheeses. On the other hand, looking at the percentages, it seems that women have a better adherence toward the gluten-free diet. Conclusion: The study, despite the small sample, is innovative and focuses the attention on the gender difference in an area that has not yet been explored, thus improving the dietetic approach to the patient and to possible future studies.
Introduzione: L’obiettivo della medicina di genere è quello di portare una maggiore personalizzazione delle terapie e centralità del paziente in ogni dimensione della medicina. La celiachia vede nella dieta la sua unica terapia di successo e la sua prevalenza nel mondo appartiene al sesso femminile. Gli uomini, secondo letteratura, presentano alcune differenze rispetto alle donne sia a livello di metabolismo dei nutrienti sia a livello di comportamenti alimentari, pare infatti che siano meno interessati alle proprie scelte per mantenersi in un buon stato fisico; che consumino più carne, più grassi, più alcolici e meno frutta, verdura, fibre in generale e pesce; che siano meno dipendenti da scelte emotive e/o ormonali verso gli alimenti e, nel caso di pazienti celiaci, che abbiano una maggiore tendenza a non seguire le indicazioni per una dieta senza glutine. Capire fino che a punto queste differenze si insinuano nei due generi, non può che giovare nell’approccio dietistico verso il paziente, fornendo un supporto adeguato verso differenti necessità. Obiettivo: L’obiettivo dello studio è stato quello di valutare in modo pratico se potessero esistere differenze tali da richiedere un intervento dietistico personalizzato. In particolare, sono state indagate sotto questo punto di vista l’aderenza alla dieta senza glutine, i comportamenti alimentari e gli stili di vita, e ancora la valutazione qualitativa e quantitativa della storia alimentare dei pazienti nei due sessi. Materiali e metodi: Lo studio condotto è un Cross Sectional descrittivo. Il campione preso in esame ha compreso 10 pazienti (4 donne e 6 uomini) a cui inizialmente è stato posto un questionario sull’aderenza alla dieta senza glutine e a cui in seguito, durante la visita ambulatoriale, sono state effettuate delle domande strutturate sui comportamenti alimentari e stile di vita, oltre che un’intervista sulla storia alimentare e dietetica per analizzarne le abitudini dal punto di vista qualitativo e quantitativo. Per l’analisi quantitativa e qualitativa sono stati fatti dei confronti tra i due sessi tenendo come riferimento le assunzioni raccomandate per la popolazione secondo i LARN IV Revisione e le Linee Guida per una Sana Alimentazione (CREA), mentre per le domande strutturate e il questionario sono state semplicemente confrontate le risposte ottenute. Dato il campione ridotto, le analisi sono state effettuate sfruttando la statistica descrittiva, in particolare le misure di tendenza centrale e di dispersione. Risultati e discussione: Dal campione analizzato è emerso che i comportamenti alimentari e gli stili di vita sono simili nei due sessi tranne per ciò che è ricollegabile a un discorso ormonale nelle donne, come ad esempio la scelta degli alimenti a seconda dello stato emotivo, o ancora la quantità di attività fisica praticata, maggiore per gli uomini. Da un punto di vista quantitativo non presentano grandi differenze, se non per un maggior consumo di zuccheri per le donne e di grassi saturi per gli uomini, mentre da un punto di vista qualitativo la distribuzione dei pasti è più equilibrata e salubre nel gruppo femminile e le frequenze dei secondi piatti sono simili tranne per il consumo di formaggi stagionati. Per quanto concerne la dieta senza glutine invece, osservando le percentuali, pare che l’adesione sia migliore da parte delle donne. Conclusione: lo studio, nonostante la casistica ridotta, è innovativo e focalizza l’attenzione sulla differenza di genere in un ambito non ancora esplorato, fornendo un aiuto per migliorare l’approccio dietistico al paziente e per eventuali studi futuri.
Alimentazione e differenza di genere: approccio dietistico al paziente celiaco in età adulta
MELLANO, CHIARA
2021/2022
Abstract
Introduzione: L’obiettivo della medicina di genere è quello di portare una maggiore personalizzazione delle terapie e centralità del paziente in ogni dimensione della medicina. La celiachia vede nella dieta la sua unica terapia di successo e la sua prevalenza nel mondo appartiene al sesso femminile. Gli uomini, secondo letteratura, presentano alcune differenze rispetto alle donne sia a livello di metabolismo dei nutrienti sia a livello di comportamenti alimentari, pare infatti che siano meno interessati alle proprie scelte per mantenersi in un buon stato fisico; che consumino più carne, più grassi, più alcolici e meno frutta, verdura, fibre in generale e pesce; che siano meno dipendenti da scelte emotive e/o ormonali verso gli alimenti e, nel caso di pazienti celiaci, che abbiano una maggiore tendenza a non seguire le indicazioni per una dieta senza glutine. Capire fino che a punto queste differenze si insinuano nei due generi, non può che giovare nell’approccio dietistico verso il paziente, fornendo un supporto adeguato verso differenti necessità. Obiettivo: L’obiettivo dello studio è stato quello di valutare in modo pratico se potessero esistere differenze tali da richiedere un intervento dietistico personalizzato. In particolare, sono state indagate sotto questo punto di vista l’aderenza alla dieta senza glutine, i comportamenti alimentari e gli stili di vita, e ancora la valutazione qualitativa e quantitativa della storia alimentare dei pazienti nei due sessi. Materiali e metodi: Lo studio condotto è un Cross Sectional descrittivo. Il campione preso in esame ha compreso 10 pazienti (4 donne e 6 uomini) a cui inizialmente è stato posto un questionario sull’aderenza alla dieta senza glutine e a cui in seguito, durante la visita ambulatoriale, sono state effettuate delle domande strutturate sui comportamenti alimentari e stile di vita, oltre che un’intervista sulla storia alimentare e dietetica per analizzarne le abitudini dal punto di vista qualitativo e quantitativo. Per l’analisi quantitativa e qualitativa sono stati fatti dei confronti tra i due sessi tenendo come riferimento le assunzioni raccomandate per la popolazione secondo i LARN IV Revisione e le Linee Guida per una Sana Alimentazione (CREA), mentre per le domande strutturate e il questionario sono state semplicemente confrontate le risposte ottenute. Dato il campione ridotto, le analisi sono state effettuate sfruttando la statistica descrittiva, in particolare le misure di tendenza centrale e di dispersione. Risultati e discussione: Dal campione analizzato è emerso che i comportamenti alimentari e gli stili di vita sono simili nei due sessi tranne per ciò che è ricollegabile a un discorso ormonale nelle donne, come ad esempio la scelta degli alimenti a seconda dello stato emotivo, o ancora la quantità di attività fisica praticata, maggiore per gli uomini. Da un punto di vista quantitativo non presentano grandi differenze, se non per un maggior consumo di zuccheri per le donne e di grassi saturi per gli uomini, mentre da un punto di vista qualitativo la distribuzione dei pasti è più equilibrata e salubre nel gruppo femminile e le frequenze dei secondi piatti sono simili tranne per il consumo di formaggi stagionati. Per quanto concerne la dieta senza glutine invece, osservando le percentuali, pare che l’adesione sia migliore da parte delle donne. Conclusione: lo studio, nonostante la casistica ridotta, è innovativo e focalizza l’attenzione sulla differenza di genere in un ambito non ancora esplorato, fornendo un aiuto per migliorare l’approccio dietistico al paziente e per eventuali studi futuri.File | Dimensione | Formato | |
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