Study design Case series Objective of the study The present study aims at closely observing the rehabilitation process of patients suffering from primary adhesive capsulitis and also undergoing a related treatment. The protocol of such practice adopts a multidisciplinary standpoint based on the combination of the two interventions most commonly recognized by the related literature for being the most effective, namely the infiltration with corticosteroids and physiotherapy. The analysis also highlights the results from both a purely physical-biological and a psycho-social point of view of the person itself. Background The careful review of the literature - even if it reveals the presence of numerous studies that attempt to define the frozen shoulder phases, etiology, diagnostic criteria and therapeutic approaches - can not – however - find a unanimous consensus over them. In particular, with regard to rehabilitation interventions, there are countless proposals ranging from the simple intake of anti-inflammatories to the surgical removal of adhesions. In most cases reported by the literature, there is not sufficient evidence for unanimously justify their efficacy. The only practices over which such evidence exists are infiltrations with corticosteroids - mainly used for the short-term reduction of pain - and physiotherapy - for the recovery of range of both motion and function. Materials and methods Firstly, in order to make the sample as most homogenous as possible, the chosen criteria are the patient's age – fixed in the interval between 40 and 65 years - the diagnosis of primary adhesive capsulitis and the stage of the disease at the time of diagnosis. Secondly, in the evaluation phase - in addition to the main impairments caused by the disease - the activities and environmental participation were also investigated according to the ICF model - International Classification of Functioning, Health and Disability - proposed by the WHO. The assessment tools and questionnaires used were chosen due to their simplicity and speed of administration, their psychometric characteristics and their widespread use in literature studies related to this pathology. In conclusion, the treatment protocol was drawn up based on the best evidence proposed by the relative literature, selecting and combining the two interventions deemed most effective according to a multidisciplinary approach, namely infiltrations with corticosteroids and physiotherapy. Results and conclusions All three cases examined achieved the expected results both in physical terms – with a renewed range of motion with a progressive disappearance of pain - and in functional terms – with a gradual return to daily-life activities. The recovery - which resulted to be almost complete in all cases - lasted 6 months from the moment in which patients started attending a care program – actually about 8 to 10 months if the moment of onset of symptoms is taken into consideration. This period appears to be extremely short if compared to the 30.1 months reported as an average by the literature. Given the small sample size, this study has low quality of evidence. However, in light of the results obtained – and especially with particular regard to the timing of the recovery process - this combined approach might be deepened with further studies and analysis.
Disegno di studio Case series Obiettivo dello studio Lo studio ha l’obiettivo di osservare da vicino il percorso riabilitativo di pazienti affetti da capsulite adesiva primaria, sottoposti a un protocollo di trattamento basato sulla combinazione ragionata, in un’ottica di approccio multidisciplinare, dei due interventi più efficaci secondo la letteratura, ovvero l’infiltrazione con corticosteroidi e la fisioterapia, evidenziandone i risultati sia da un punto di vista prettamente fisico-biologico sia da un punto di vista psico-sociale della persona. Background Dall’attenta analisi della letteratura emerge la presenza di numerosi studi che tentano di definire le fasi della capsulite adesiva, l’eziologia, i criteri diagnostici e gli approcci terapeutici, ma per nessuno di questi aspetti esiste tuttora un consenso unanime. Focalizzando l’attenzione in particolar modo sugli interventi riabilitativi, esistono innumerevoli proposte, che vanno dalla semplice assunzione di antinfiammatori alla rimozione chirurgica delle aderenze, ma la maggior parte di queste non presenta sufficienti prove di efficacia. Le uniche a possedere un alto livello di evidenza sono l’infiltrazione con corticosteroidi, principalmente per la riduzione del dolore nel breve termine, e la fisioterapia, per il recupero di articolarità e funzionalità. Materiali e metodi In primo luogo, la scelta del campione è stata dettata da criteri quali l’età del paziente compresa tra i 40 e i 65 anni, la diagnosi di capsulite adesiva primaria e la medesima fase della malattia al momento della diagnosi stessa, al fine di renderlo il più omogeneo possibile. Nella fase valutativa, sono stati indagati, oltre ai principali impairments procurati dalla malattia, anche le limitazioni delle attività e della partecipazione sociale della persona, considerandone aspetti personali e ambientali secondo il modello ICF (Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Salute e Disabilità) proposto dall’OMS. Gli strumenti di valutazione e i questionari utilizzati sono stati scelti per la loro semplicità e velocità di somministrazione, per le loro caratteristiche psicometriche e poiché ampiamente utilizzati negli studi della letteratura inerente a tale patologia. Infine, il protocollo di trattamento è stato stilato basandosi sulle migliori evidenze presenti in letteratura, selezionando e combinando in un approccio multidisciplinare i due interventi ritenuti più efficaci, l’infiltrazione con corticosteroidi e la fisioterapia. Risultati e conclusioni Tutti e tre i casi presi in esame hanno raggiunto i risultati attesi sia in termini fisici, riacquisendo articolarità con una progressiva scomparsa del dolore, sia in termini funzionali, ritornando gradualmente alle attività della vita quotidiana. Il recupero, che è stato in tutti i casi pressoché completo, è avvenuto nell’arco di 6 mesi a partire dalla presa in carico (circa 8-10 mesi se si considera dal momento dell’esordio dei sintomi), contro i 30,1 mesi attesi dalla letteratura. A causa dell’esiguità del campione, tale studio possiede una bassa qualità di evidenza, pertanto, visti i risultati ottenuti, soprattutto in termini di tempistiche, tale approccio meriterebbe di essere approfondito con studi di più alta qualità.
Infiltrazione con corticosteroidi e trattamento fisioterapico nella gestione multidisciplinare del paziente con capsulite adesiva primaria: una serie di casi
BRUN, CAROLINA
2021/2022
Abstract
Disegno di studio Case series Obiettivo dello studio Lo studio ha l’obiettivo di osservare da vicino il percorso riabilitativo di pazienti affetti da capsulite adesiva primaria, sottoposti a un protocollo di trattamento basato sulla combinazione ragionata, in un’ottica di approccio multidisciplinare, dei due interventi più efficaci secondo la letteratura, ovvero l’infiltrazione con corticosteroidi e la fisioterapia, evidenziandone i risultati sia da un punto di vista prettamente fisico-biologico sia da un punto di vista psico-sociale della persona. Background Dall’attenta analisi della letteratura emerge la presenza di numerosi studi che tentano di definire le fasi della capsulite adesiva, l’eziologia, i criteri diagnostici e gli approcci terapeutici, ma per nessuno di questi aspetti esiste tuttora un consenso unanime. Focalizzando l’attenzione in particolar modo sugli interventi riabilitativi, esistono innumerevoli proposte, che vanno dalla semplice assunzione di antinfiammatori alla rimozione chirurgica delle aderenze, ma la maggior parte di queste non presenta sufficienti prove di efficacia. Le uniche a possedere un alto livello di evidenza sono l’infiltrazione con corticosteroidi, principalmente per la riduzione del dolore nel breve termine, e la fisioterapia, per il recupero di articolarità e funzionalità. Materiali e metodi In primo luogo, la scelta del campione è stata dettata da criteri quali l’età del paziente compresa tra i 40 e i 65 anni, la diagnosi di capsulite adesiva primaria e la medesima fase della malattia al momento della diagnosi stessa, al fine di renderlo il più omogeneo possibile. Nella fase valutativa, sono stati indagati, oltre ai principali impairments procurati dalla malattia, anche le limitazioni delle attività e della partecipazione sociale della persona, considerandone aspetti personali e ambientali secondo il modello ICF (Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Salute e Disabilità) proposto dall’OMS. Gli strumenti di valutazione e i questionari utilizzati sono stati scelti per la loro semplicità e velocità di somministrazione, per le loro caratteristiche psicometriche e poiché ampiamente utilizzati negli studi della letteratura inerente a tale patologia. Infine, il protocollo di trattamento è stato stilato basandosi sulle migliori evidenze presenti in letteratura, selezionando e combinando in un approccio multidisciplinare i due interventi ritenuti più efficaci, l’infiltrazione con corticosteroidi e la fisioterapia. Risultati e conclusioni Tutti e tre i casi presi in esame hanno raggiunto i risultati attesi sia in termini fisici, riacquisendo articolarità con una progressiva scomparsa del dolore, sia in termini funzionali, ritornando gradualmente alle attività della vita quotidiana. Il recupero, che è stato in tutti i casi pressoché completo, è avvenuto nell’arco di 6 mesi a partire dalla presa in carico (circa 8-10 mesi se si considera dal momento dell’esordio dei sintomi), contro i 30,1 mesi attesi dalla letteratura. A causa dell’esiguità del campione, tale studio possiede una bassa qualità di evidenza, pertanto, visti i risultati ottenuti, soprattutto in termini di tempistiche, tale approccio meriterebbe di essere approfondito con studi di più alta qualità.File | Dimensione | Formato | |
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