L'oggetto di questa tesi è l'indagine del rapporto che intercorre tra l'autore delle Prose della volgar lingua e uno dei testi che egli utilizza come fonte grammaticale, il Novellino, e l'approfondimento di uno dei fenomeni per cui il Novellino è fonte delle Prose, ovvero le forme di plurale in -ora. Nei primi due capitoli si forniscono alcune informazioni sulle due opere considerate, sul rapporto che intercorre tra esse e più latamente sul rapporto di Bembo con i suoi modelli. I capitoli successivi sono dedicati all'analisi delle forme in -ora. Si fornisce in prima battuta una definizione della categoria di genere, sulla base della quale si analizzano i nomi con plurale in -ora come appartenenti a un terzo genere, detto neutro alternante. Successivamente si ricostruisce la storia di tali forme, nel passaggio dal latino al volgare e la loro sopravvivenza nei diversi dialetti italiani. Un altro capitolo è dedicato a osservare la trattazione di questi plurali, e più in generale della morfologia nominale nelle grammatiche antiche coeve a quella di Bembo. L'ultimo capitolo infine è uno studio delle attestazioni delle forme in -ora nei testi toscani antecedenti al Quattrocento, realizzato grazie all'interrogazione meccanica del corpus OVI (Opera del Vocabolario Italiano), per verificare la tipologia di testo in cui è possibile reperire tali forme e tentare una distribuzione quantitativa delle stesse in tre periodi cronologici successivi (sec. XIII, prima metà sec. XIV e seconda metà sec. XIV), allo scopo di verificare sperimentalmente i fondamenti di quanto sostiene Bembo in riferimento a tali plurali.
Il Novellino nelle Prose della volgar lingua: il caso dei plurali in -ora
CASELLE, LUCIA
2018/2019
Abstract
L'oggetto di questa tesi è l'indagine del rapporto che intercorre tra l'autore delle Prose della volgar lingua e uno dei testi che egli utilizza come fonte grammaticale, il Novellino, e l'approfondimento di uno dei fenomeni per cui il Novellino è fonte delle Prose, ovvero le forme di plurale in -ora. Nei primi due capitoli si forniscono alcune informazioni sulle due opere considerate, sul rapporto che intercorre tra esse e più latamente sul rapporto di Bembo con i suoi modelli. I capitoli successivi sono dedicati all'analisi delle forme in -ora. Si fornisce in prima battuta una definizione della categoria di genere, sulla base della quale si analizzano i nomi con plurale in -ora come appartenenti a un terzo genere, detto neutro alternante. Successivamente si ricostruisce la storia di tali forme, nel passaggio dal latino al volgare e la loro sopravvivenza nei diversi dialetti italiani. Un altro capitolo è dedicato a osservare la trattazione di questi plurali, e più in generale della morfologia nominale nelle grammatiche antiche coeve a quella di Bembo. L'ultimo capitolo infine è uno studio delle attestazioni delle forme in -ora nei testi toscani antecedenti al Quattrocento, realizzato grazie all'interrogazione meccanica del corpus OVI (Opera del Vocabolario Italiano), per verificare la tipologia di testo in cui è possibile reperire tali forme e tentare una distribuzione quantitativa delle stesse in tre periodi cronologici successivi (sec. XIII, prima metà sec. XIV e seconda metà sec. XIV), allo scopo di verificare sperimentalmente i fondamenti di quanto sostiene Bembo in riferimento a tali plurali.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/39746