OBIETTIVO: valore fondamentale delle scienze infermieristiche è l'assistenza alla persona. Il progresso tecnologico, il ventaglio normativo e i cambiamenti socio-culturali, hanno contribuito ad ampliare i confini dell'agire professionale, determinando a volte, l'insorgenza di dissociazioni individuali da parte dell'infermiere, rispetto ai principi etici della professione. Obiettivo dello studio è esplorare con quale frequenza, consapevolezza e con quale modalità queste dissociazioni favoriscano il manifestarsi dei dilemmi e/o conflitti etici, vissuti dal personale infermieristico. MATERIALI E METODI: è stato condotto uno studio qualitativo, fenomenologico. La strategia di campionamento utilizzata è di convenienza. Sono stati reclutati 10 infermieri afferenti l'A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino, afferenti all'area della riabilitazione e della medicina generale. I dati sono stati raccolti mediante somministrazione di un'intervista semi-strutturata, audio registrata. Si è proceduto successivamente alla trascrizione su materiale cartaceo, per estrapolare mediante il metodo Giorgi, le unità di significato. RISULTATI: Sono emerse delle unità di significato (US): Etica come base dell'agire professionale, guida; scelte etiche nel fine vita, nel rispetto della diversità; disidentificarsi; Confronto e dialogo; Controllo del dolore; Autodeterminazione del paziente; Pareri controversi sull'utilizzo dell'obiezione di coscienza. CONCLUSIONI: Quando queste scelte di natura etica entrano in conflitto con la coscienza e la morale, l'infermiere si trova a dover compiere delle scelte. Questo accade principalmente nell'accompagnamento al fine vita, e in queste situazioni è emerso che il dialogo e il confronto con i colleghi può aiutare l'infermiere a conciliare etica e coscienza. Quando le due posizioni sono inconciliabili ci si avvale dell'obiezione di coscienza, anche se le opinioni emerse da questa tesi sono contrastanti: a chi non si avvarrebbe mai dell'obiezione perché pone il paziente prima di tutto, si contrappone chi si avvale del diritto di obiezione. Tutti però concordano che l'autodeterminazione dell'assistito debba essere rispettata.
Le opzioni di coscienza. Il significato normativo dell'agire infermieristico, tra valore della coscienza personale, relazione d'aiuto e diritto all'autodeterminazione della persona assistita. Uno studio fenomenologico.
RUGGERI, STEFANIA
2017/2018
Abstract
OBIETTIVO: valore fondamentale delle scienze infermieristiche è l'assistenza alla persona. Il progresso tecnologico, il ventaglio normativo e i cambiamenti socio-culturali, hanno contribuito ad ampliare i confini dell'agire professionale, determinando a volte, l'insorgenza di dissociazioni individuali da parte dell'infermiere, rispetto ai principi etici della professione. Obiettivo dello studio è esplorare con quale frequenza, consapevolezza e con quale modalità queste dissociazioni favoriscano il manifestarsi dei dilemmi e/o conflitti etici, vissuti dal personale infermieristico. MATERIALI E METODI: è stato condotto uno studio qualitativo, fenomenologico. La strategia di campionamento utilizzata è di convenienza. Sono stati reclutati 10 infermieri afferenti l'A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino, afferenti all'area della riabilitazione e della medicina generale. I dati sono stati raccolti mediante somministrazione di un'intervista semi-strutturata, audio registrata. Si è proceduto successivamente alla trascrizione su materiale cartaceo, per estrapolare mediante il metodo Giorgi, le unità di significato. RISULTATI: Sono emerse delle unità di significato (US): Etica come base dell'agire professionale, guida; scelte etiche nel fine vita, nel rispetto della diversità; disidentificarsi; Confronto e dialogo; Controllo del dolore; Autodeterminazione del paziente; Pareri controversi sull'utilizzo dell'obiezione di coscienza. CONCLUSIONI: Quando queste scelte di natura etica entrano in conflitto con la coscienza e la morale, l'infermiere si trova a dover compiere delle scelte. Questo accade principalmente nell'accompagnamento al fine vita, e in queste situazioni è emerso che il dialogo e il confronto con i colleghi può aiutare l'infermiere a conciliare etica e coscienza. Quando le due posizioni sono inconciliabili ci si avvale dell'obiezione di coscienza, anche se le opinioni emerse da questa tesi sono contrastanti: a chi non si avvarrebbe mai dell'obiezione perché pone il paziente prima di tutto, si contrappone chi si avvale del diritto di obiezione. Tutti però concordano che l'autodeterminazione dell'assistito debba essere rispettata.File | Dimensione | Formato | |
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