Il seguente elaborato verte in particolare sulla presenza di bambini stranieri sul nostro territorio e nelle scuole e sulla sfida pedagogica nel dover provvedere ad un progetto formativo capace di espandere l'interculturalità sia sul piano dell'educazione, sia su quello dell'istruzione; temi molto attuali sia nella società contemporanea, intesa come società multiculturale, sia nell'ambiente scolatico che risulta fortemente coinvolto in questo processo di scambio e presuppone la capacità di mettersi in gioco di fronte alle differenze. 'Diversità' diventa una delle parole-chiave e si configura come argomento di discussione. Il primo capitolo è totalmente dedicato alla pedagogia interculturale; in esso la diversità, la trasmissione di elementi culturali all'interno di una società e la riflessione sulle differenze, assumeranno un ruolo centrale. Verrà inoltre presentata un'analisi su come gli incidenti culturali possano essere occasione per costruire una reciprocità. Il secondo capitolo verterà, invece sulla pedagogia interculturale nel contesto scolastico. Verrà presentata la figura del mediatore culturale, descrivendone i compiti e le caratteristiche principali, cercando di delinearne un profilo; inoltre verrà fatto un paragone sulla figura del mediatore in Inghilterra e in Francia. Il terzo capitolo è interamente dedicato alla mediazione nel contesto scolastico. La scuola di oggi è molto diversa da quella del passato; a partire dagli anni ottanta, infatti, i temi dell'integrazione e della mediazione si sono fatti sempre più prorompenti. In questo capitolo si è cercato di descrivere quale atteggiamento la scuola deve assumere di fronte a queste diversità cercando di capire il problema dell'altro. Essa aspira alla creazione di un pensiero mobile capace di spostarsi tra idee diverse e di accettare e capire le differenze coniugando identità e alterità e uguaglianza e differenza. Nell'ultimo capitolo, è presente una sezione dedicata alle dirette testimonianze di insegnanti sia della scuola primaria di secondo grado, sia della scuola secondaria di primo grado. Essi sono stati sottoposti ad un'intervista il cui obiettivo è capire se e quanto la scuola di oggi è pronta ad accogliere bambini stranieri, quali miglioramenti proporrebbero per una migliore integrazione in futuro, se, ancora oggi, la mediazione rappresenta una sfida e, infine, come spiegherebbero ai propri alunni il concetto di diversità.
L'ACCOGLIENZA DEL BAMBINO NEL MOSAICO DELL'INTERCULTURA
GHIBAUDO, GIULIA
2018/2019
Abstract
Il seguente elaborato verte in particolare sulla presenza di bambini stranieri sul nostro territorio e nelle scuole e sulla sfida pedagogica nel dover provvedere ad un progetto formativo capace di espandere l'interculturalità sia sul piano dell'educazione, sia su quello dell'istruzione; temi molto attuali sia nella società contemporanea, intesa come società multiculturale, sia nell'ambiente scolatico che risulta fortemente coinvolto in questo processo di scambio e presuppone la capacità di mettersi in gioco di fronte alle differenze. 'Diversità' diventa una delle parole-chiave e si configura come argomento di discussione. Il primo capitolo è totalmente dedicato alla pedagogia interculturale; in esso la diversità, la trasmissione di elementi culturali all'interno di una società e la riflessione sulle differenze, assumeranno un ruolo centrale. Verrà inoltre presentata un'analisi su come gli incidenti culturali possano essere occasione per costruire una reciprocità. Il secondo capitolo verterà, invece sulla pedagogia interculturale nel contesto scolastico. Verrà presentata la figura del mediatore culturale, descrivendone i compiti e le caratteristiche principali, cercando di delinearne un profilo; inoltre verrà fatto un paragone sulla figura del mediatore in Inghilterra e in Francia. Il terzo capitolo è interamente dedicato alla mediazione nel contesto scolastico. La scuola di oggi è molto diversa da quella del passato; a partire dagli anni ottanta, infatti, i temi dell'integrazione e della mediazione si sono fatti sempre più prorompenti. In questo capitolo si è cercato di descrivere quale atteggiamento la scuola deve assumere di fronte a queste diversità cercando di capire il problema dell'altro. Essa aspira alla creazione di un pensiero mobile capace di spostarsi tra idee diverse e di accettare e capire le differenze coniugando identità e alterità e uguaglianza e differenza. Nell'ultimo capitolo, è presente una sezione dedicata alle dirette testimonianze di insegnanti sia della scuola primaria di secondo grado, sia della scuola secondaria di primo grado. Essi sono stati sottoposti ad un'intervista il cui obiettivo è capire se e quanto la scuola di oggi è pronta ad accogliere bambini stranieri, quali miglioramenti proporrebbero per una migliore integrazione in futuro, se, ancora oggi, la mediazione rappresenta una sfida e, infine, come spiegherebbero ai propri alunni il concetto di diversità.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/39532