La maggiore attenzione ai problemi di natura ambientale e l'esigenza di produzioni quantitativamente meno elevate e di qualità superiore hanno spinto i viticoltori a rivedere le loro strategie di gestione del suolo dando all'inerbimento un ruolo di primo piano. L'inerbimento è una tecnica di gestione del suolo che presenta alcuni vantaggi agronomici. L'elaborato, propone una panoramica su quello che l'inerbimento offre come tecnica di gestione del suolo per il mondo viticolo. Lo scopo principale è infatti rappresentato dal raggiungimento di un ottimale equilibrio del sistema suolo-pianta, con un conseguente abbattimento dei costi in base alle scelte di gestione. Per capire come ciò sia possibile, è necessario definire la pratica dell'inerbimento in vigneto in tutti i suoi particolari e, soprattutto, definire il ruolo che la copertura svolge sul suolo, sulla pianta fino ad arrivare al prodotto primario, l'uva. L'inerbimento risulta essere uno strumento estremamente flessibile che consente al viticoltore una vasta gamma di opzioni, dalla tipologia del manto erboso, che può essere naturale o artificiale, alla variazione della durata della copertura, alla proporzione di superficie occupata (totalmente, solamente nelle interfile variando la larghezza della copertura o a file alterne), fino ad arrivare alla scelta delle specie da utilizzare per il sovescio stesso. La flessibilità di questa tecnica però, non si limita alle scelte di gestione, infatti può anche essere combinata con altre tecniche di gestione come, le lavorazioni del terreno e il diserbo. Molto importanti sono gli effetti agronomici che derivano da questa tecnica, argomento ampiamente trattato in questo lavoro, analizzando la letteratura tecnica e scientifica. L'inerbimento si presenta come una tecnica di gestione del suolo dai vantaggi multipli. Conferisce protezione al terreno, e ne aumenta la fertilità, limita il ruscellamento dell'acqua e contrasta l'erosione dei vigneti in pendio, arricchisce il terreno di sostanza organica, favorendo indirettamente la struttura e la porosità del suolo. Si riscontrano inoltre una serie di effetti positivi sulle condizioni nutritive del terreno, come una migliore traslocazione in profondità di elementi poco mobili e una più regolare disponibilità nel tempo di elementi nutritivi. Positivo, è l'effetto che si riscontra sull'azoto: adottando come tecnica di gestione l'inerbimento, l'azoto risulta infatti in maggior percentuale immobilizzato, limitando così, la sua lisciviazione e gli eccessi durante il ciclo della pianta, ottenendo come risultato finale una diminuzione della vigoria della pianta, ma una maggiore qualità del prodotto finale. Particolare attenzione va tuttavia riposta al clima in cui questa tecnica viene praticata, siccome la competizione idrica e nutrizionale con la vite potrebbe risultare piuttosto elevata portando a risultati contradditori in ambienti siccitosi.
EFFETTI AGRONOMICI DELL'INERBIMENTO DEL VIGNETO
DURETTO, MATTEO
2018/2019
Abstract
La maggiore attenzione ai problemi di natura ambientale e l'esigenza di produzioni quantitativamente meno elevate e di qualità superiore hanno spinto i viticoltori a rivedere le loro strategie di gestione del suolo dando all'inerbimento un ruolo di primo piano. L'inerbimento è una tecnica di gestione del suolo che presenta alcuni vantaggi agronomici. L'elaborato, propone una panoramica su quello che l'inerbimento offre come tecnica di gestione del suolo per il mondo viticolo. Lo scopo principale è infatti rappresentato dal raggiungimento di un ottimale equilibrio del sistema suolo-pianta, con un conseguente abbattimento dei costi in base alle scelte di gestione. Per capire come ciò sia possibile, è necessario definire la pratica dell'inerbimento in vigneto in tutti i suoi particolari e, soprattutto, definire il ruolo che la copertura svolge sul suolo, sulla pianta fino ad arrivare al prodotto primario, l'uva. L'inerbimento risulta essere uno strumento estremamente flessibile che consente al viticoltore una vasta gamma di opzioni, dalla tipologia del manto erboso, che può essere naturale o artificiale, alla variazione della durata della copertura, alla proporzione di superficie occupata (totalmente, solamente nelle interfile variando la larghezza della copertura o a file alterne), fino ad arrivare alla scelta delle specie da utilizzare per il sovescio stesso. La flessibilità di questa tecnica però, non si limita alle scelte di gestione, infatti può anche essere combinata con altre tecniche di gestione come, le lavorazioni del terreno e il diserbo. Molto importanti sono gli effetti agronomici che derivano da questa tecnica, argomento ampiamente trattato in questo lavoro, analizzando la letteratura tecnica e scientifica. L'inerbimento si presenta come una tecnica di gestione del suolo dai vantaggi multipli. Conferisce protezione al terreno, e ne aumenta la fertilità, limita il ruscellamento dell'acqua e contrasta l'erosione dei vigneti in pendio, arricchisce il terreno di sostanza organica, favorendo indirettamente la struttura e la porosità del suolo. Si riscontrano inoltre una serie di effetti positivi sulle condizioni nutritive del terreno, come una migliore traslocazione in profondità di elementi poco mobili e una più regolare disponibilità nel tempo di elementi nutritivi. Positivo, è l'effetto che si riscontra sull'azoto: adottando come tecnica di gestione l'inerbimento, l'azoto risulta infatti in maggior percentuale immobilizzato, limitando così, la sua lisciviazione e gli eccessi durante il ciclo della pianta, ottenendo come risultato finale una diminuzione della vigoria della pianta, ma una maggiore qualità del prodotto finale. Particolare attenzione va tuttavia riposta al clima in cui questa tecnica viene praticata, siccome la competizione idrica e nutrizionale con la vite potrebbe risultare piuttosto elevata portando a risultati contradditori in ambienti siccitosi.File | Dimensione | Formato | |
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