This thesis examines the topic of juvenile delinquency and justice, focusing on the role of the treatment team and rehabilitative practices within the Italian context. It highlights how juvenile deviance and criminality are complex phenomena influenced by sociocultural, economic, and psychological dynamics and aims to identify effective tools for the social reintegration of young offenders. Through a multidisciplinary approach combining sociological, criminological, and pedagogical theories, the thesis explores the causes, mechanisms, and implications of deviant behaviors, emphasizing the transition from primary deviance to criminality. The first chapter addresses the concept of deviance and its foundational theories, drawing on contributions from authors such as Lombroso, Durkheim, and Merton. It analyzes the distinctions between deviance and criminality and the ways society interprets and reacts to deviant behaviors. The second chapter delves into contemporary forms of juvenile crime, such as youth gangs, bullying, and cyberbullying, providing an updated statistical overview of the offenses committed in Italy. The third chapter focuses on the Italian juvenile justice system, outlining its evolution and the fundamental principles that govern it, including subsidiarity, minimal harm, and de-stigmatization. Legislative reforms, such as the DPR 448/1988, and key international legal frameworks are discussed, with an emphasis on the accountability of minors and the precautionary measures provided. Particular attention is paid to restorative justice tools, such as judicial pardon, probation, and juvenile penal mediation. In the fourth chapter, the analysis shifts to the juvenile rehabilitative system, emphasizing its multifunctionality and its goal of fostering responsibility in young offenders by offering educational, professional training, and personal growth opportunities. The activities provided during detention in Juvenile Penal Institutes (IPM) are outlined, focusing on educational, vocational, and cultural initiatives essential for social reintegration. The final chapter examines the role of the Observation and Treatment Group (GOT), a cornerstone in tailoring educational paths to individual needs. The various treatment models, from retributive to restorative, are described, alongside the critical role of educators in ensuring targeted interventions. The importance of an integrated and dynamic approach is highlighted, aiming to reduce recidivism through continuous support. In conclusion, the thesis underscores the need for the Italian legal and social system, aligned with international conventions, to continue developing innovative strategies to tackle juvenile delinquency. Only through effective and personalized rehabilitative interventions, involving active participation from all stakeholders, can a lasting reintegration of young offenders into society be achieved.
La presente tesi analizza il tema della criminalità e della giustizia minorile, con particolare attenzione al ruolo dell’équipe trattamentale e alle pratiche rieducative nel contesto italiano. Il lavoro evidenzia come la devianza minorile e la criminalità rappresentino fenomeni complessi, influenzati da dinamiche socioculturali, economiche e psicologiche, e si propone di individuare strumenti efficaci per la reintegrazione sociale dei giovani devianti. Attraverso un approccio multidisciplinare, che combina teorie sociologiche, criminologiche e pedagogiche, la tesi esplora le cause, le modalità e le implicazioni dei comportamenti devianti, sottolineando il passaggio dalla devianza primaria alla criminalità. Nel primo capitolo, si affronta il concetto di devianza e le sue teorie fondanti, evidenziando contributi di autori come Lombroso, Durkheim e Merton. Vengono analizzate le differenze tra devianza e criminalità, e le modalità con cui la società interpreta e reagisce ai comportamenti devianti. Il secondo capitolo approfondisce le manifestazioni più recenti della criminalità minorile, quali baby gang, bullismo e cyberbullismo, fornendo un quadro statistico aggiornato sulle fattispecie di reato commesse in Italia. Il terzo capitolo si concentra sulla giustizia minorile italiana, delineando l’evoluzione del sistema e i principi fondamentali che lo regolano, tra cui la sussidiarietà, la minima offensività e la de-stigmatizzazione. Si esaminano le riforme normative, come il DPR 448/1988, e le principali fonti internazionali, con un focus sull’imputabilità dei minori e sulle misure cautelari previste. Particolare attenzione è dedicata agli strumenti della giustizia riparativa, quali il perdono giudiziale, la messa alla prova e la mediazione penale. Nel quarto capitolo, l’analisi si sposta sul sistema rieducativo minorile, evidenziandone la polifunzionalità e l’obiettivo di responsabilizzare il giovane deviante, fornendo opportunità di istruzione, formazione professionale e crescita personale. Le attività offerte durante la detenzione negli Istituti Penali per Minorenni (IPM) sono illustrate, con un’enfasi sulle iniziative scolastiche, lavorative e culturali, essenziali per il reinserimento sociale. L’ultimo capitolo è dedicato al ruolo dell’équipe di osservazione e trattamento (GOT), elemento cardine nella personalizzazione del percorso educativo. Vengono descritti i modelli trattamentali adottati, dal retributivo al riparativo, e le funzioni degli educatori nel garantire interventi mirati alle esigenze del singolo minore. Si sottolinea l’importanza di un approccio integrato e dinamico, che miri a ridurre la recidiva attraverso un supporto continuo. In conclusione, la tesi ribadisce come il sistema giuridico e sociale italiano, in linea con le convenzioni internazionali, debba continuare a sviluppare strategie innovative per affrontare la criminalità minorile. Solo attraverso interventi rieducativi efficaci e personalizzati, basati su un coinvolgimento attivo di tutte le parti interessate, sarà possibile promuovere un reinserimento duraturo dei giovani devianti nella società.
Criminalità e giustizia minorile: il ruolo dell'equipe trattamentale ai fini della rieducazione
FANCIULLO, LORENA
2023/2024
Abstract
La presente tesi analizza il tema della criminalità e della giustizia minorile, con particolare attenzione al ruolo dell’équipe trattamentale e alle pratiche rieducative nel contesto italiano. Il lavoro evidenzia come la devianza minorile e la criminalità rappresentino fenomeni complessi, influenzati da dinamiche socioculturali, economiche e psicologiche, e si propone di individuare strumenti efficaci per la reintegrazione sociale dei giovani devianti. Attraverso un approccio multidisciplinare, che combina teorie sociologiche, criminologiche e pedagogiche, la tesi esplora le cause, le modalità e le implicazioni dei comportamenti devianti, sottolineando il passaggio dalla devianza primaria alla criminalità. Nel primo capitolo, si affronta il concetto di devianza e le sue teorie fondanti, evidenziando contributi di autori come Lombroso, Durkheim e Merton. Vengono analizzate le differenze tra devianza e criminalità, e le modalità con cui la società interpreta e reagisce ai comportamenti devianti. Il secondo capitolo approfondisce le manifestazioni più recenti della criminalità minorile, quali baby gang, bullismo e cyberbullismo, fornendo un quadro statistico aggiornato sulle fattispecie di reato commesse in Italia. Il terzo capitolo si concentra sulla giustizia minorile italiana, delineando l’evoluzione del sistema e i principi fondamentali che lo regolano, tra cui la sussidiarietà, la minima offensività e la de-stigmatizzazione. Si esaminano le riforme normative, come il DPR 448/1988, e le principali fonti internazionali, con un focus sull’imputabilità dei minori e sulle misure cautelari previste. Particolare attenzione è dedicata agli strumenti della giustizia riparativa, quali il perdono giudiziale, la messa alla prova e la mediazione penale. Nel quarto capitolo, l’analisi si sposta sul sistema rieducativo minorile, evidenziandone la polifunzionalità e l’obiettivo di responsabilizzare il giovane deviante, fornendo opportunità di istruzione, formazione professionale e crescita personale. Le attività offerte durante la detenzione negli Istituti Penali per Minorenni (IPM) sono illustrate, con un’enfasi sulle iniziative scolastiche, lavorative e culturali, essenziali per il reinserimento sociale. L’ultimo capitolo è dedicato al ruolo dell’équipe di osservazione e trattamento (GOT), elemento cardine nella personalizzazione del percorso educativo. Vengono descritti i modelli trattamentali adottati, dal retributivo al riparativo, e le funzioni degli educatori nel garantire interventi mirati alle esigenze del singolo minore. Si sottolinea l’importanza di un approccio integrato e dinamico, che miri a ridurre la recidiva attraverso un supporto continuo. In conclusione, la tesi ribadisce come il sistema giuridico e sociale italiano, in linea con le convenzioni internazionali, debba continuare a sviluppare strategie innovative per affrontare la criminalità minorile. Solo attraverso interventi rieducativi efficaci e personalizzati, basati su un coinvolgimento attivo di tutte le parti interessate, sarà possibile promuovere un reinserimento duraturo dei giovani devianti nella società.File | Dimensione | Formato | |
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