BACKGROUND: In 2019 a new SARS-Cov was discovered in China; becoming pandemic since the beginning from the following year it spreads worldwide, becoming pandemic. The study on this new virus has demonstrated that it brings to an atypical form of ARDS, as diagnosed with Berlin’s definition, with refractory hypoxemia and characterized by a loss of lung aerations. The acquired experience confirms that the corticosteroid therapy is useful, as already studied for the typical ARDS by Meduri & colleagues in 1998. TARGET: The Meduri & colleagues protocol is validated for early phase of ARDS development. Besides the anti-inflammatory action, the corticosteroid treatment brings to a different modulation of the homeostatic reaction of the organism. Both effects are important to counteract the genesis and the evolution of the pathology. This research want to describe and evaluate clinically the late C-ARDS (Covid associated ARDS) patients undergoing the steroid treatment. MATERIALS AND METHODS: From the 1st of January 2021 to the 15th of September, 158 patients with diagnosis of SARS-COV-2 were hospitalized in the intensive care of third level in AOU San Luigi Gonzaga in Orbassano; 10,1% of this amount are suitable for the treatment. The protocol consist in sodium methylprednisolone succinate at low dose for 30 days, with different doses depending on the procedure day. Besides that protocol every patient is treated with the best evidence-based support therapy. RESULTS: The protocol was completed in 7 patients (43,7%), in the others ones it was not possible to continue for death (77,8%) or for occurred infections not clinically dominated (22,2%). All the patients who didn’t complete the therapy have passed away, among those who completed the protocol 4 (57%) subsequently died. The outcome is surely influenced by the terminal damage of lung, refractory to therapy, typical of C-ARDS is the notable discrepancy between the level of hypoxia and the level of pulmonary aeration . The 31% who completed the therapy switched to spontaneous ventilation during the protocol. We found that the week before the start of the protocol is fundamental as prognostic value for the outcome. Furthermore the different etiology and the delayed therapeutic timing make this results different from others studies on the ARDS. CONCLUSION: At the end of this research it is possible to confirm that the Meduri & colleagues protocol is useful to improve the oxygenation grade in C-ARDS patients with a low compliance, without increasing the infection risk. Moreover, an improvement in lung aeration is perceived but not statistically significant due to the sampling and retrospective nature of the work. The acquired experience about typical ARDS is confirmed, but with a lower confidence since C-ARDS presents a different evolution and genesis.

BACKGROUND: Nel 2019 fu scoperto in Cina un nuovo SARS-Cov, che già agli inizi dell’anno successivo divenne pandemico a livello globale. Gli studi condotti su questo nuovo virus hanno portato a dimostrare che conduce a una forma di ARDS atipica, rientrando nella definizione di Berlino, con un quadro di perdita dell’aereazione polmonare e di ipossiemia refrattaria. Le evidenze acquisite hanno poi confermato l’utilità della terapia corticosteroidea a basse dosi ad uso prolungato, secondo quanto già studiato per l’ARDS tipica da Meduri & colleghi nel 1998. OBIETTIVO: Il protocollo di Meduri & colleghi è validato nelle prime fasi di insorgenza dell’ARDS. Il trattamento corticosteroideo oltre all’attività anti-infiammatoria, porta a una modulazione differente nella risposta omeostatica dell’organismo; entrambi gli effetti risultano importanti per contrastare la genesi e l’evoluzione della patologia. La seguente ricerca vuole descrivere e indagare clinicamente pazienti con C-ARDS (ARDS associata a Covid) tardiva sottoposti a trattamento steroideo di salvataggio. MATERIALE E METODI: Dal 1 gennaio 2020 al 15 settembre 2021 sono stati ammessi nella terapia intensiva di terzo livello dell’AOU San Luigi Gonzaga 158 pazienti con diagnosi di SARS-COV-2. Di questi sono risultati idonei al trattamento e quindi presi in studio 16 pazienti (10,1%). Il protocollo applicato consiste in metilprednisolone succinato sodico a basse dosi per 30 giorni, con differenti dosaggi in base al procedere delle giornate di protocollo. Oltre a questo trattamento tutti i pazienti sono stati gestiti con le migliori evidenze di terapia di supporto. RISULTATI: Il protocollo è stato completato in 7 pazienti (43,7%), negli altri non è stato possibile proseguirlo o per avvenuto decesso (77,8%) oppure per sopraggiunte infezioni non clinicamente dominate (22,2%). Tutti i pazienti che non hanno completato il protocollo sono deceduti, fra quelli che lo hanno completato 4 (57%) sono deceduti successivamente. L’outcome sicuramente è influenzato dal fatto che la terapia è stata applicata a un quadro di danno polmonare terminale refrattario alla terapia di supporto, peculiare della C-ARDS è la notevole discrepanza fra grado di ipossia e il grado aereazione polmonare. Dei pazienti che hanno portato a termine il protocollo, il 31% è passato a una ventilazione spontanea entro la fine del protocollo. Si è rilevato come la settimana antecedente al protocollo sia fondamentale come valore prognostico per l'outcome dello stesso. Inoltre l'eziologia differente e il timing terapeutico tardivo rendono differenti i risultati ottenuti rispetto a qualsiasi altro lavoro sull'ARDS esistente. CONCLUSIONI: Al termine del lavoro è stato visto un possibile impiego del protocollo Meduri & colleghi per miglioramenti statisticamente significativi del grado di ossigenazione in pazienti con C-ARDS a bassa compliance, in assenza di un aumentato rischio infettivo. Anche un miglioramento dell’aereazione polmonare è stato percepito, seppur non statisticamente significativo per la natura campionaria e retrospettiva del lavoro. L’esperienza maturata in letteratura sul trattamento dell’ARDS è confermata quindi solamente parzialmente per il trattamento dell’ARDS associata a Covid-19, data dalla differente natura e progressione di questa patologia.

ARDS associata a Covid-19: gli effetti della terapia corticosteroidea a lungo termine a basse dosi.

AIMAR, PIETRO
2020/2021

Abstract

BACKGROUND: Nel 2019 fu scoperto in Cina un nuovo SARS-Cov, che già agli inizi dell’anno successivo divenne pandemico a livello globale. Gli studi condotti su questo nuovo virus hanno portato a dimostrare che conduce a una forma di ARDS atipica, rientrando nella definizione di Berlino, con un quadro di perdita dell’aereazione polmonare e di ipossiemia refrattaria. Le evidenze acquisite hanno poi confermato l’utilità della terapia corticosteroidea a basse dosi ad uso prolungato, secondo quanto già studiato per l’ARDS tipica da Meduri & colleghi nel 1998. OBIETTIVO: Il protocollo di Meduri & colleghi è validato nelle prime fasi di insorgenza dell’ARDS. Il trattamento corticosteroideo oltre all’attività anti-infiammatoria, porta a una modulazione differente nella risposta omeostatica dell’organismo; entrambi gli effetti risultano importanti per contrastare la genesi e l’evoluzione della patologia. La seguente ricerca vuole descrivere e indagare clinicamente pazienti con C-ARDS (ARDS associata a Covid) tardiva sottoposti a trattamento steroideo di salvataggio. MATERIALE E METODI: Dal 1 gennaio 2020 al 15 settembre 2021 sono stati ammessi nella terapia intensiva di terzo livello dell’AOU San Luigi Gonzaga 158 pazienti con diagnosi di SARS-COV-2. Di questi sono risultati idonei al trattamento e quindi presi in studio 16 pazienti (10,1%). Il protocollo applicato consiste in metilprednisolone succinato sodico a basse dosi per 30 giorni, con differenti dosaggi in base al procedere delle giornate di protocollo. Oltre a questo trattamento tutti i pazienti sono stati gestiti con le migliori evidenze di terapia di supporto. RISULTATI: Il protocollo è stato completato in 7 pazienti (43,7%), negli altri non è stato possibile proseguirlo o per avvenuto decesso (77,8%) oppure per sopraggiunte infezioni non clinicamente dominate (22,2%). Tutti i pazienti che non hanno completato il protocollo sono deceduti, fra quelli che lo hanno completato 4 (57%) sono deceduti successivamente. L’outcome sicuramente è influenzato dal fatto che la terapia è stata applicata a un quadro di danno polmonare terminale refrattario alla terapia di supporto, peculiare della C-ARDS è la notevole discrepanza fra grado di ipossia e il grado aereazione polmonare. Dei pazienti che hanno portato a termine il protocollo, il 31% è passato a una ventilazione spontanea entro la fine del protocollo. Si è rilevato come la settimana antecedente al protocollo sia fondamentale come valore prognostico per l'outcome dello stesso. Inoltre l'eziologia differente e il timing terapeutico tardivo rendono differenti i risultati ottenuti rispetto a qualsiasi altro lavoro sull'ARDS esistente. CONCLUSIONI: Al termine del lavoro è stato visto un possibile impiego del protocollo Meduri & colleghi per miglioramenti statisticamente significativi del grado di ossigenazione in pazienti con C-ARDS a bassa compliance, in assenza di un aumentato rischio infettivo. Anche un miglioramento dell’aereazione polmonare è stato percepito, seppur non statisticamente significativo per la natura campionaria e retrospettiva del lavoro. L’esperienza maturata in letteratura sul trattamento dell’ARDS è confermata quindi solamente parzialmente per il trattamento dell’ARDS associata a Covid-19, data dalla differente natura e progressione di questa patologia.
ITA
BACKGROUND: In 2019 a new SARS-Cov was discovered in China; becoming pandemic since the beginning from the following year it spreads worldwide, becoming pandemic. The study on this new virus has demonstrated that it brings to an atypical form of ARDS, as diagnosed with Berlin’s definition, with refractory hypoxemia and characterized by a loss of lung aerations. The acquired experience confirms that the corticosteroid therapy is useful, as already studied for the typical ARDS by Meduri & colleagues in 1998. TARGET: The Meduri & colleagues protocol is validated for early phase of ARDS development. Besides the anti-inflammatory action, the corticosteroid treatment brings to a different modulation of the homeostatic reaction of the organism. Both effects are important to counteract the genesis and the evolution of the pathology. This research want to describe and evaluate clinically the late C-ARDS (Covid associated ARDS) patients undergoing the steroid treatment. MATERIALS AND METHODS: From the 1st of January 2021 to the 15th of September, 158 patients with diagnosis of SARS-COV-2 were hospitalized in the intensive care of third level in AOU San Luigi Gonzaga in Orbassano; 10,1% of this amount are suitable for the treatment. The protocol consist in sodium methylprednisolone succinate at low dose for 30 days, with different doses depending on the procedure day. Besides that protocol every patient is treated with the best evidence-based support therapy. RESULTS: The protocol was completed in 7 patients (43,7%), in the others ones it was not possible to continue for death (77,8%) or for occurred infections not clinically dominated (22,2%). All the patients who didn’t complete the therapy have passed away, among those who completed the protocol 4 (57%) subsequently died. The outcome is surely influenced by the terminal damage of lung, refractory to therapy, typical of C-ARDS is the notable discrepancy between the level of hypoxia and the level of pulmonary aeration . The 31% who completed the therapy switched to spontaneous ventilation during the protocol. We found that the week before the start of the protocol is fundamental as prognostic value for the outcome. Furthermore the different etiology and the delayed therapeutic timing make this results different from others studies on the ARDS. CONCLUSION: At the end of this research it is possible to confirm that the Meduri & colleagues protocol is useful to improve the oxygenation grade in C-ARDS patients with a low compliance, without increasing the infection risk. Moreover, an improvement in lung aeration is perceived but not statistically significant due to the sampling and retrospective nature of the work. The acquired experience about typical ARDS is confirmed, but with a lower confidence since C-ARDS presents a different evolution and genesis.
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